Nuovi piani dalla Germania per incrementare il mercato di stufe a pellet, salvaguardare il clima, risparmiare sulla bolletta.
In Italia, tolti i marchi colossali Palazzetti, Montegrappa e Piazzetta che producono stufe a pellet dal costo elevatissimo, i brand con il migliore rapporto qualità/prezzo sul mercato restano Nordica, Extraflame e Ravelli.
Queste aziende producono diversi modelli per ogni esigenza e per tutte le tasche ed è dai modelli più accessibili in fatto di prezzo - nulla togliendo alla qualità – che, negli ultimi 5 anni, milioni di italiani hanno sostituito le vecchie stufe a legna o gas naturale con le stufe a pellet.
A proposito di tasche, non dimentichiamo che l'acquisto di una stufa a pellet è una vera e propria forma d'investimento perché il costo iniziale viene ammortizzato facilmente da un risparmio in bolletta del 30%. L'altro vantaggio non trascurabile e non meno importante del risparmio è il rispetto dell'ambiente visto che il pellet è una fonte energetica rinnovabile, la migliore soluzione per il riscaldamento nella massima sicurezza sia domestica che industriale.
Bilanci e programmi dalla Germania
Il bilancio 2015 registrato dall'associazione tedesca di settore DEPV riporta un calo nella produzione di pellet (ridotta a 2 milioni di tonnellate) a causa del crollo del prezzo del greggio, che ha frenato lo sviluppo degli impianti, ma anche per via del clima più caldo: sono state vendute 32.500 tra stufe e caldaie a pellet delle 40.000 previste in Germania, con una decrescita del 10%.
Una svolta energetica deve esserci, comunque sia, e la Germania, terzo Paese produttore di pellet a livello mondiale dopo USA e Canada, non demorde.
Con il programma Energieeffizienz (APEE) gli incentivi sono stati aumentati del 20% e, dall'autunno dello scorso anno, è stato registrato un lieve aumento di vendite nella speranza che continui a salire nel corso del 2016.
Il futuro delle stufe a pellet
Questa è la situazione di oggi. E quella di domani?
E' stato stimato che nel 2025 la richiesta di stufe a pellet crescerà notevolmente per due motivi fondamentali: il già citato risparmio sulla bolletta di circa il 30% ed il fatto che il pellet è più ecosostenibile dello stesso gas naturale.
L'associazione tedesca DEPV chiede supporto al governo: non basta la solita pubblicità, occorre sensibilizzare i cittadini per far loro comprendere che caldaie e stufe a pellet salvaguardano il clima perché producono meno CO2 rispetto ad altri tipi di impianti di riscaldamento.
Nel 2016, molto probabilmente, gli impianti installati in Germania saliranno a 430.000 unità e la produzione aumenterà a 2,2 milioni di tonnellate: il fattore importante non è soltanto la quantità ma la qualità tedesca garantita dal marchio ENplus.
Secondo quanto riferisce la DEPV, la Germania non avrà problemi a reperire e produrre pellet grazie alle grandi scorte di legname e segatura di cui dispone.
Rosanna Nisticò
Keyword: stufe a pellet
Tag: ambiente,stufe a pellet,energia rinnovabile
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