Dichiarazione del deputato e componente della Commissione Cultura della Camera dei Conservatori e Riformisti, on. Nuccio Altieri
Bene la proposta di unificazione delle Soprintendenze, per evitare doppi e tripli pareri, quadruple infinite attese e conflitti tra Soprintendenti giocati sulla pelle di cittadini e imprese, ma la riforma del Mibact non abbia solo un bel titolo.
Oggi in audizione in Commissioni Riunite Camera e Senato, ho chiesto al ministro Franceschini che la riforma abbia più coraggio e intervenga nella sostanza della materia, riducendo la discrezionalità e i tempi autorizzativi delle Soprintendenze, oggi vero blocco allo sviluppo e alla valorizzazione del nostro patrimonio culturale e paesaggistico.
Il Governo non si fermi, dunque, al "Risiko" delle dirigenze e alla creazione di nuove caselle per i funzionari in mobilità, ma è necessario inserire nel testo di legge - in maniera chiara - norme per semplificare le procedure autorizzative e soprattutto codificare tempi brevi e certi per ottenere un parere. La "lentocrazia" e la "divietocrazia" delle Soprintendenze hanno allontanato dal nostro Paese importanti investitori e investimenti nella valorizzazione del paesaggio e dei beni culturali, oggi è urgente superare la politica dei "vincoli ciechi" e dare in tempi "europei" un si o un no, perché la cultura e il turismo sono una delle attività produttive più importanti per la crescita economica e occupazionale dell'Italia e non devono essere in alcun modo frenate e disincentivate.
Roma, 19 gennaio 2016
Bene la proposta di unificazione delle Soprintendenze, per evitare doppi e tripli pareri, quadruple infinite attese e conflitti tra Soprintendenti giocati sulla pelle di cittadini e imprese, ma la riforma del Mibact non abbia solo un bel titolo.
Oggi in audizione in Commissioni Riunite Camera e Senato, ho chiesto al ministro Franceschini che la riforma abbia più coraggio e intervenga nella sostanza della materia, riducendo la discrezionalità e i tempi autorizzativi delle Soprintendenze, oggi vero blocco allo sviluppo e alla valorizzazione del nostro patrimonio culturale e paesaggistico.
Il Governo non si fermi, dunque, al "Risiko" delle dirigenze e alla creazione di nuove caselle per i funzionari in mobilità, ma è necessario inserire nel testo di legge - in maniera chiara - norme per semplificare le procedure autorizzative e soprattutto codificare tempi brevi e certi per ottenere un parere. La "lentocrazia" e la "divietocrazia" delle Soprintendenze hanno allontanato dal nostro Paese importanti investitori e investimenti nella valorizzazione del paesaggio e dei beni culturali, oggi è urgente superare la politica dei "vincoli ciechi" e dare in tempi "europei" un si o un no, perché la cultura e il turismo sono una delle attività produttive più importanti per la crescita economica e occupazionale dell'Italia e non devono essere in alcun modo frenate e disincentivate.
Roma, 19 gennaio 2016
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