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presentazione del libro:
VOCI DI LIGURIA
a cura di Roberto Bertoni e Roberto Bugliani
(Lecce, Manni, 2007)
sulla poesia ligure di oggi, contenente introduzioni e scritti critici dei curatori; e testi e dichiarazioni di poetica dei poeti Nanni Cagnone, Guido Caserza, Graziella Colotto, Giuseppe Conte, Mauro Ferrari, Lucetta Frisa, Francesco Macciò, Massimo Morasso, Enrica Salvaneschi, Angelo Tonelli.
Introduce Piera Mattei
Interventi di Marco Ercolani e Roberto Bertoni
Lucetta Frisa leggerà alcune sue poesie
Con Voci di Liguria si intende dar conto di alcuni percorsi di poesia scritta da autori liguri (con un'eccezione, Mauro Ferrari, proveniente dal Piemonte, ma da una zona situata presso il confine con la Liguria). Si tratta della generazione nata a partire dagli anni Quaranta del Novecento (tranne Nanni Cagnone, del 1939). Già i due citati lievi scarti dai parametri spaziali e temporali prescelti dispongono su una frontiera. Mentre, dunque, si sottopone a verifica un discorso identitario regionale, si ha la consapevolezza proprio dei confini e dei travasi. Una "linea ligure", pur esistendo, come i due curatori mettono in luce ciascuno secondo personali impostazioni nelle proprie rispettive introduzioni, si diffonde in un ambito nazionale e più oltre cosmopolita. restano tuttavia elementi di identità, soprattutto come momento letterario legato, con dichiarata appartenenza in certuni, ma soprattutto dichiarazioni di distanziamento rispettoso in sede di poetica esplicita, al discorso avviato da Sbarbaro e Montale, che vede il soggetto in posizione di modestia rispetto all'universo circostante e definisce sensazioni tramite riferimenti al paesaggio. C'è al contempo, nello sfondo culturale, la linea sperimentale che dagli scapigliati liguri arriva a Sanguineti. Ci sono i prosatori, come Calvino e Biamonti. Forse si dovrebbe dunque parlare, anche letterariamente, di Ligurie più che di Liguria. Quanto al paesaggio, così dominante nella letteratura di autori liguri fino a tempi recenti, esso, pur persistendo, deve pur fare i conti, come dimostrano vari poeti del libro, con la crisi ecologica attuale, l'urbanizzazione, la modernità.
Il problema, volgendosi a una più ampia dimensione dell'identità, ma lasciando il discorso inevitabilmente aperto e passibile di ulteriori riflessioni, insomma con un punto di domanda, è che l'identità, nella società mondiale contemporanea, non ha (più?) niente di fisso e singolare: è un campo mobile, variabile secondo le prospettive di volta in volta adottate nel territorio e nelle fasi di vita degli individui e delle comunità ed è un'angolazione inevitabilmente plurale come la interpreta Amartya Sen; ovvero, applicando questa idea a chi scrive oggi poesia in Italia, si può intendere come partecipazione a diverse forme di identità esistenziale, geografica, sociale, politica, culturale, letteraria, combinabili secondo le variabili della storia e le scelte personali operate da ciascun autore all'interno della società tardomoderna.
Si sono scelti per la campionatura dieci poeti, secondo criteri da un lato collegati in modo più oggettivo a varie tendenze della poesia italiana dal secondo Novecento in poi; da un altro lato enucleati per preferenze e consuetudini di lettura più soggettive. Due introduzioni dei curatori sono seguite dalle voci dei poeti, con scelta delle loro poesie e dichiarazioni di poetica. Tradotta in inglese una poesia per ciascun poeta; i traduttori sono Luciano Gatta, Mark Hutcheson, Brian Lynch, Catherine O'Brien.
Sebbene tra gli autori trattati in volume da chi compila queste note si osservi in certi casi l'adesione a linee specifiche (il mitomodernismo di Conte e in parte di Tonelli, il quale ultimo ha poi fondato un suo ritomodernismo), si tratta in massima parte di voci personali, il che conferma una delle tendenze contemporanee all'individualizzazione del discorso anche ove ci si riconosca in una scuola. Così si hanno semmai prevalenze che intere appartenenze: un testo mosso più verso la sperimentazione linguistica con aspetti dell'avanguardia, ad esempio, in Salvaneschi e Cagnone, un eclettismo di riferimenti in Macciò, la lirica forse come dominante in Frisa e Morasso, un'esperienza leopardiana del dolore con ironie morettiane in Colotto.
Anche sul piano tematico si hanno variazioni: il soggettivo si connota per lo più come esperienza umana vissuta ma resa esemplare e staccata dall'individualismo, con dati diversi in ciascuno degli autori qui esaminati; si potrebbe esemplificare con la tematica della fluidità, dell'identità e dello specchio in Frisa.
Il linguaggio percorre l'esperienza del difficile in alcuni, ma c'è un lavoro prevalente sulla lingua disponibile e d'uso in Colotto e Frisa; si osservano vari registri in Conte e Tonelli. La pena di vivere è espressa da vari poeti del libro in questione: a titolo esemplificativo si ricordano l'intensità esistenziale di Ferrari e l'esperienza di scrittura femminile con Dickinson tra i riferimenti in Salvaneschi e Szymborska in Colotto. La satira e la parodia fanno parte dell'idioletto di Caserza. Il significante appare come elemento di significato in Cagnone.
Questa varietà di impostazioni sembrerebbe confermare il panorama variegato della poesia italiana degli ultimi decenni, con voci personalizzate, ma riferimenti sia al classico sia al moderno, combinati in proporzioni variabili; e un parallelo tentativo di ricostruzione della letterarietà anche tramite la metrica e il verso.
[Roberto Bertoni]
Sabato 17 novembre 2007- ore 18
Inaugurazione della mostra
AMAHORO BURUNDI
(saluto e augurio di pace al Burundi)
Fotografie di SILVIA DE FALCHI
Quadri di FRANCESCO DE FALCHI
Introduce il presidente dell' ISCOS-Cisl, Gianni Italia
Nel 1994 i media hanno turbato la serenità del nostro benessere quotidiano con notizie ed immagini di una tragedia immane; nella Regione dei Grandi Laghi due gruppi etnici, gli Hutu ed i Tutzi, si scontravano massacrandosi a vicenda e in Ruanda si perpretò un genocidio di proporzioni apocalittiche. I successivi 10-12 anni tutti i Paesi della Regione furono insanguinati da guerre civili e tuttora il cessate il fuoco sembra essere temporaneo.
La mostra vorrebbe far vedere qualcosa di questi luoghi che non è stato ripreso da chi ha dovuto far conoscere le atrocità della guerra e dei massacri.
Vorrebbe riuscire ad esprimere la dolcezza e la vitalità di paesaggi africani ben diversi da quelli delle agenzie turistiche e dei calendari.
Vorrebbe riuscire a far conoscere la gentilezza, la paziente saggezza e la gioia di vivere di un popolo ritratto quasi sempre attraverso immagini di tragedia, di dolore e di povertà estrema.
Francesco De Falchi
con alcune ONG italiane ha prestato servizio volontario a partire dal 1994 sia in interventi di emergenza presso campi di rifugiati ruandesi, sia con progetti di sostegno allo sviluppo locale.Silvia De Falchi
ha voluto conoscere e fare una esperienza concreta, mediante uno stage presso una ONG, in una realtà certamente significativa di uno dei sud del mondo di oggi.Domenica 18 novembre 2007- ore 17
Dall'11 settembre a oggi
Come lavora la fabbrica del terrore
Incontro con
Webster Griffin Tarpley,
La fabbrica del terrore,
Arianna Editrice
Sarà presente l'europarlamentare Giulietto Chiesa, ispiratore del film e del libro Zero sulla falsità del racconto ufficiale dell'11 settembre accettato passivamente da tutti i grandi organi di informazione.
Introduce Paolo Pioppi, autore di 11 settembre, l'autoattentato, edizioni Aginform
Webster G. Tarpley, che arriva a Roma dopo una serie di incontri in altre città italiane, è uno degli autori che hanno maggiormente contribuito allo smascheramento dell'operazione 11 settembre. Con lui sarà possibile discutere della forza e delle prospettive del movimento che si batte negli Stati Uniti e in tutto il mondo per la verità su quanto è accaduto in quel giorno fatidico e per impedire nuove e più gravi provocazioni per innescare nuove guerre.
Mercoledì 21 novembre 2007- ore 18
Donato Di Stasi e Marco Palladini
presentano :
ZEEERO
di Gemma Forti
(Fermenti Editrice – Collana Nuovi Fermenti/Poesia)
Letture di Fabio Traversa
"---Quasi nulla oggi si salva, non lo ignora certo Forti, che...tampina scettica l'anima "animale sociale" di un uomo che rifiuta di essere ciò che è, dissipatore mortale contro la natura e contro la sua stessa natura, in definitiva "Ombra che passa – semina & accumula/Ciò che poi non può raccogliere..."
L'autrice, con questo libro, prosegue una sua ricerca originale, sperimentando nuove vie espressive. Fermenti Editrice
C.P. 5017 - 00153 Roma-Ostiense
Tel. e fax: 06 6144297
E-mail: ferm99@iol.it
Sito: www.fermenti- editrice.it
Venerdì 23 novembre 2007- ore 18
SUONARE LA TRADIZIONE
di
DANILO GATTO
Interverranno ALESSANDRO PORTELLI
e SYLVIE GENOVESE
Il libro si propone come manuale di musica popolare calabrese a disposizione di insegnanti, studiosi, musicisti, o anche semplici appassionati, che troveranno una sintesi sulla musica, il canto, la danza, gli strumenti, i principali interpreti della tradizione, nonché alcune fondamentali indicazioni metodologiche e un'antologia di circa 100 brani originali. La tesi che si sostiene è che non solo sia possibile, ma assolutamente necessaria una didattica della musica popolare, e un suo sganciamento dall'ambito strettamente folklorico.
DANILO GATTO Musicista, studioso e didatta, da 25 anni si interessa di musica popolare sia come polistrumentista che come ricercatore, specializzato nella conoscenza degli strumenti, del canto, e delle modalità della musica tradizionale calabrese. Già componente del gruppo Re Niliu, ha fondato nel '95 i Phaleg. Animatore, all'interno dell'Associazione A.R.P.A., dei Festival "Tarantella Power" (Caulonia) e "Albero di Canto"(Isca sullo Jonio), nonché del Conservatorio di Musica Popolare della Calabria, è autore di testi teatrali, di musiche originali per programmi televisivi e di produzioni speciali per orchestra.Sabato 24 novembre 2007- ore 18
LuBott:
dalla manipolazione all'astratto L'esposizione è il risultato di una ricerca fotografica personale che LuBott ha portato avanti nell'ultimo anno.
Le foto esposte riguardano una miscellanea di immagini, anche astratte, riprese con materiale Polaroid, in alcuni casi senza l'ausilio della fotocamera e lavorate manualmente. Stampate poi in grandi formati su tela.
L'acronimo LuBott deriva dalle iniziali dei cognomi di Gianfranco Lunardo e Maria Bottari.
I due artisti lavorano sotto questa sigla da alcuni anni. Precedentemente Maria Bottari, senza comparire, aveva collaborato e sostenuto il lavoro del compagno quando questi si occupava di fotografia etnografica e di reportage.
Martedì 27 novembre 2007- ore 20
Incontro di società civili
per la pace e la giustizia, i diritti e la democrazia
L'associazione Un Ponte per… in collaborazione con la cattedra di neogreco dell'Università la Sapienza, sta inoltre organizzando un
reading poetico
con l'obiettivo, fra gli altri, di presentare la seconda edizione di Medlink alla stampa e alla cittadinanza romana.
Il reading vuole dare spazio alle voci dei poeti
Mikalis Pieris
e Mimis SuliotisCipro e la Grecia come porta bandiera di una speranza condivisa: che il Mediterraneo possa divenire prezioso strumento di scambio tra civilt
à.Parteciperanno all'iniziativa la prof.ssa Paola Minucci, titolare della cattedra di neogreco dell'Università La Sapienza di Roma, che farà un' introduzione alla lettura dei testi poetici, presentando i partecipanti all'evento.
Mikelis Pieris
, poeta cipriota e docente della facoltà di Nicosia che leggerà un'antologia di propri componimenti (di Mikelis Pieris sta per essere pubblicata per Donzelli editore una raccolta antologica).Mimis Suliotis
, poeta greco e docente universitario che leggerà una scelta di proprie produzioni poetiche.Gaia Zaccagni
, poetessa, traduttrice dal greco moderno e collaboratrice della cattedra di greco dell'Università la Sapienza di Roma.Gero Fricano
, attore.Medlink, é alla sua seconda edizione. Quest'anno la discussione e il dibattito saranno diretti a capire che cosa si intenda per crisi di civiltà e a discutere sulle strade e gli strumenti per costruire possibili alternative.
Alle tre giornate di dialogo, come nella scorsa edizione, sono stati invitati i rappresentanti della societ
Il 14/15/16 Dicembre a Roma in Villa Piccolomini, con il contributo della Regione Lazio, si darà vita a un confronto aperto a chiunque sia interessato alle tematiche della giustizia e del dialogo tra civiltà.
Giovedì 29 novembre 2007- ore 18
L'URBANA NETTEZZA
Oèdipus editore
Testo e commento
Intervento critico di Marcello Carlino
Letture dell'autore
L'urbana nettezza è "una specie di romanzo". Racconta fatto un semplicissimo: un uomo uscito di casa mezzo-addormentato butta nel cassonetto se stesso invece del sacchetto dei rifiuti. Sulla base di questo banale aneddoto, il testo si diparte per mille rivoli, espande il suo motivo, lo deforma tra digressioni comico-grottesche e suggerimenti allegorici, fino a ipotizzare una continuazione che vede il personaggio protagonista confrontarsi con un'altra figura caduta in disgrazia, il fotografo dei potenti (siamo dalle parti di Tangentopoli).
Francesco Muzzioli ha pubblicato numerosi studi critici e metodologici, tra cui i più recenti: Le strategie del testo, Meltemi, 2004 e Scritture della catastrofe, Meltemi, 2007. Come autore di testi creativi, ha edito Il bizzarro caso dell'uomo ameboide, Latium, 1988, Materiale comune, Fermenti, 1999; Recitazioni, Le Impronte degli Uccelli, 2000; Kilkoa, Oèdipus, 2002. Cura con Mario Lunetta e Marco Palladini, l'Almanacco Odradek di scritture antagoniste.
Venerdì 30 novembre 2007- ore 18
e
Faraòn Meteosès
presentano le recenti raccolte poetiche edite da LietoColle:
L'ordine bisbetico del caos
Psicofantaossessioni
Intervengono:
Plinio Perilli,
Francesco Patriarca,
Giorgio Linguaglossa
Sabato 1 dicembre 2007- ore 18
presenta un'opera corale dell'Officina Crognal'Arte:
PAPIRI
Dal 1 dicembre al 7 dicembre
Immagini particolari di non luoghi primordiali. Superfici naturali con l'inserimento non invasivo di parole ermetiche a cornice di limiti non definiti.
"Per un capriccio del sole, che picchia negli occhi, rimane solo il dolce languore di nostalgici sogni" così Eros ama definire il non luogo del non essere.
In mostra 11 opere di fotopoesia collegialmente elaborate dall'officina crognal'Arte
Il gruppo nasce a Crognaleto vicino Teramo, con l'aiuto del Centro Sperimentale di Cultura Montana che ne cura l'allestimento, la stampa e la diffusione.
L'officina accoglie e raccoglie energie e stupori, nervosismi e incazzature, liti e riappacificazioni, amori e disamori, inquietudini e entusiasmi, un tutto forgiato nelle interminabili discussioni del collettivo che crea e distrugge ciò che crea nell'attimo stesso dell'intuizione, per giungere alla sintesi minimale di superfici prive, all'occhio, di significato leggibile. Un ritorno alla primordialità delle immagini e dei versi che altrimenti non avrebbero un inizio e una fine. Il primitivo che prende il sopravvento per scardinare l'ordine chiaro e definito di immagini altrimenti ipocrite e superficiali.
Una officina onnivora e insaziabile che divora la grammatica e il componimento per rimescolare sul piano diaframmatico la luce e l'oggetto. La discontinuità è l'elemento di congiunzione tra l'infinito di ciò che non è, e il definito non fotografato o descritto.
Scatolini- Rossi- Massei- Tesoni- Ferrari- Lilli- Fattori- Bonaduce- Haddad- Tusi- Savini- Caldarelli- creano Papiri dal sogno introspettivo, a volte allucinato che accompagna la quotidiana sofferenza per essere se stessi nei luoghi massificati e svuotati dell'esistenza. L'officina di Crognal'Arte è una opportunità di evolvere allo stato primordiale del nostro essere primitivi.
Sabato 8 dicembre 2007- ore 18.30
Associazione "Gruppo Zero Positivo"
Inaugurazione della mostra di
Maria Grazia Lunghi, Anna Nobili e Calogero Carbone (Calò):
PAROLE DIPINTE
Nei quadri di Maria Grazia Lunghi, Anna Nobili e Calogero Carbone (Calò) tutto nasce dalle parole e il libro ne è il baricentro. Egli è l'ispirazione per ogni dipinto, guida la mano del pittore; così che l'artista ponendosi tra scrittore e lettore, cerca e cattura l'essenza emotiva del testo.
Le parole sono forma, colore e segno; vivono di espressività coloristica e di gesto pittorico.
Gli artisti ci invitano a viaggiare nell'universo della parola, attraverso le infinite sfumature dei colori e le molteplici forme del segno.
Nathalie Affricano
Natale 2007 tra i Banchi Vecchi
Martedì 11 dicembre ore 18,30
Incontro e brindisi
con Cristiana Perali
(bottega di via Dei Banchi Vecchi 60)
Il critico d'arte e stimato designer Claudio Franchi presenterà la nuova linea di gioielli di Cristiana Perali. Durante la serata si festeggeranno i primi 4 anni della nuova sede di una famiglia di centenaria tradizione orafa.
Natale 2007 tra i Banchi Vecchi
Sabato 15 dicembre - ore 20
ODRADEK La Libreria presenta:
Zucchero & Farina
Foto di Claudio Testa
(una mostra fotografica e prelibati dolci natalizi per festeggiare insieme i primi due anni di attività della bottega del gusto Zucchero & Farina.
La mostra sarà in visione fino a domenica 6 gennaio)
In via Dei Banchi Vecchi 106 –tel.066861211- ha sede la bottega del gusto Zucchero & Farina. Tre giovani: Emanuele, Emanuela e Federica, dal dicembre 2005, trasmettono l'emozione di gusti e sapori dimenticati nell'arte della pizza e in quella dei dolci. In un indirizzo diventato famoso nel centro storico di Roma troverete focacce farcite, pizzette rosse di sfoglia, panettoni, lingue di gatto, ciambelline al vino. La mostra fotografica in visione da Odradek, di Claudio Testa, rappresenterà il lavoro quotidiano di Zucchero & Farina. Mani che lavorano, sguardi sorridenti, volti di golosi che attendono di essere serviti, immagini scattate da un noto fotografo romano. Durante l'inaugurazione saranno mostrati e assaggiati i panettoni del 2007.
La tradizione di Zucchero & Farina ha inizio con Nazareno e la sign.ra Tina che con la latteria e il negozio di alimentari hanno servito per decenni la popolazione storica dei Banchi Vecchi. Nonostante l'età avanzata, Nazareno e Tina ancora oggi si divertono in questa nuova esperienza.
Natale 2007 tra i Banchi Vecchi
È arrivato:
The Common People Calendar
In distribuzione dal 1 dicembre in Via dei Banchi Vecchi
Eccoci! Dopo tanto lavoro è nato il Calendario 2008 di Via Dei Banchi Vecchi. The Common People Calendar è un'esperimento che vuole dimostrare una semplice ma non ovvia tesi: qualsiasi volto, guardato per un mese, diventa famoso. E così ci siamo fatti fotografare. 14 volti maschili, di commercianti e artigiani che lavorano tra i Banchi Vecchi. Scatti realizzati da una donna: Stefania Stecchi, pittrice e fotografa romana. Volti sconosciuti alla città ma familiari a chi frequenta Bar, Colorificio, Timbri e Targhe, Zucchero & Farina, Stock Market, La Libreria, il Giornalaio, il negozio di Arredamento di via Dei Banchi Vecchi. The Common People Calendar è stato realizzato da ALESTE STUDIO di Alessandro Stecchi, un team sperimentale che lavora allo sviluppo e diffusione dell'immagine in ogni sua forma, e da Odradek La Libreria. La sua distribuzione, fino ad esaurimento delle copie, è del tutta gratuita. Lo troverete nei negozi che sono presenti nella prima parte di Via Dei Banchi Vecchi (da l.go Tassoni fino a vicolo Sugarelli).
Natale 2007 tra i Banchi Vecchi
"I have a dream"M.L.King
FOOTBALL AGAINST RACISM IN EUROPE
Da Odradek la bottiglia di vino rosso prodotta da Astoria vini (8 euro)
Acquistando una bottiglia di No Excuse contribuisci assieme al produttore con 1 euro alla raccolta fondi mirata a supportare i progetti dedicati all'infanzia della Fondazione colombia te quiere ver voluta da Ivan Ramiro Cordoba giocatore del F.C. Internazionale e della Nazionale Colombiana che insieme a sua moglie Maria Isabel, ne è anche il portavove in Italia. Tale fondazione conta sulla collaborazione di due grandi Associazioni Italiane AISPO (Solidarietà tra i popoli) e ICEI (Istituto Cooperazione Economica Internazionale) e opera in Colombia per aiutare i bambini dando priorità alla loro salute.
Odradek La Libreria è aperta tutti i giorni fino al 6 gennaio, compresi i festivi, dalle ore 9,00 alle ore 20,00. L'ingresso è libero.
Libreria Odradek - Via dei Banchi Vecchi 57- Roma - Tel. 06.6833451