GALLERIA CONTINUA Via del Castello 11, San Gimignano (SI), Italia
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LUCY + JORGE ORTA
Antarctic Village – No Borders
Inaugurazione sabato 24 novembre 2007 via del Castello 11, 18.00
Fino al 2 febbraio 2008, da martedì a sabato, 14.00-19.00
Galleria Continua inaugura Antarctic Village – No Borders la prima mostra personale di Lucy + Jorge Orta.
Il lavoro degli artisti, sempre in dialogo tra etica ed estetica, si interroga sulle emergenze del pianeta: la comunità e il tessuto sociale, l'edilizia e l'habitat, il nomadismo e la mobilità, lo sviluppo sostenibile, l'ecologia e il riciclaggio. Artisti, gli Orta, che si distinguono nella loro attività anche come abili mediatori, interventisti, provocatori, attivisti, persuasori, interlocutori, professori, ambientalisti e molto altro ancora.
La personale alla Galleria Continua racchiude il lavoro realizzato nell'ultimo anno attraverso la presentazione di tre progetti diversi che fanno riferimento a tre diverse emergenze: Orta Water, sull'imminente crisi idrica; Fallujah, sulle atrocità della guerra in Iraq; Antarctica, sul concetto di migrazione, territorio e frontiere.
Quest'ultimo progetto si svilupperà nell'ampio spazio della platea. Un vero e proprio villaggio costituito da architetture a forma di cupola e paracaduti con centinaia di bandiere di nazioni diverse e riproduzioni serigrafiche di un nuovo emendamento alla Dichiarazione Universale dei Diritti Dell'Uomo 13, 3 del 1948. Un ambizioso lavoro, il risultato in progress di un grande progetto che vede i due artisti impegnati dall'inizio degli anni '90 e che ha portato all'installazione di un villaggio metaforico e temporaneo nell'Antartico.
Tra febbraio e aprile 2007 gli Orta sono partiti per una spedizione nella base scientifica argentina di Marambio, nella Penisola Antartica, per installare le loro opere e realizzare un video.
L' Antartico, oltre ad essere un simbolo di libertà diventa spunto per una riflessione sugli orrori di milioni di uomini e donne cacciati dalle loro terre natie a causa della guerra, delle persecuzioni politiche e delle terribili condizioni economiche. Antartica diviene così il luogo delle speranze dove ricostruire un nuovo mondo senza frontiere. Il progetto, commissionato dalla Biennale The End of the World, si è infatti posto come obbiettivo primario quello della creazione di una sorta di zona franca per le popolazioni di etnie diverse. Lucy e Jorge Orta vogliono in questo modo attirare l'attenzione della comunità internazionale sull'urgenza di emendare l'articolo 13 della Dichiarazione affinché la libertà di movimento sia riconosciuta come un diritto universale dell'uomo.
Il percorso immaginario attraverso le urgenze planetarie per il risveglio delle nostre coscienze prosegue con una serie di nuove installazioni della serie OrtaWater.
Il pianeta è assetato, l'acqua è un bene primario dal quale diritto nessuno può essere escluso, eppure sul nostro pianeta più di un miliardo di persone subisce passivamente la mancanza di accesso all'acqua potabile.
Le condizioni effettive della mancanza d'acqua sono da ritrovarsi nell'attività negativa che l'uomo negli ultimi anni ha inferto all'ecosistema e nello spreco e la mal distribuzione di tale bene.
Come il precedente progetto, anche questo fa parte di un lavoro di ricerca e di sensibilizzazione sul tema delle risorse primarie che gli Orta sviluppano da diversi anni e che gli ha visti impegnati in importanti presentazioni internazionali: dalla Biennale di Venezia, alla Fondazione Bevilacqua La Masa nel 2005, al Boijmans Van Beuningen Museum di Rotterdam, alla Galleria Continua di Pechino nel 2006 fino a questa settima presentazione nella sede italiana della galleria.
Conclude il percorso espositivo un progetto installativo dal titolo Fallujah, nato dalla collaborazione tra i due artisti e lo scrittore Jonathon Holmes e presentato a maggio del 2007 all'Institute of Contemporary Art offsite di Londra. Le opere presenti in galleria sono gli studi per l'installazione di grandi dimensioni che è servita da scenario al testo teatrale. La ricerca degli artisti è basata sulle approfondite interviste ai testimoni delle atrocità di Fallujah, civili, politici, clerici, soldati americani e diplomatici dell'Iraq. Uno scambio intellettuale che ha fornito agli Orta uno spunto di riflessione sulle conseguenze economiche, politiche e sociali che la guerra in Iraq ha comportato.
Gli artisti anglo-argentini Lucy + Jorge Orta hanno fondato il loro studio nel 1991 con base a Parigi e a Dairy a Marne La Vallé. Per la ricerca e sviluppo dei loro progetti si avvalgono di un gruppo di collaboratori. Le tecniche usate sono varie: scultura, sartoria, pittura, stampe, proiezioni di luci. I temi trattati dallo studio Orta sono di grande attualità e importanza, quali la comunità e il tessuto sociale, l'edilizia e l'habitat, il nomadismo e la mobilità, lo sviluppo sostenibile, l'ecologia e il riciclaggio.
Nata in Gran Bretagna (1966), Lucy Orta ha ricevuto numerosi premi tra cui l'Andy Warhol Foundation grant e il premio UNEP della scultura per l'ambiente; il più recente riconoscimento accademico conferitole è stato nel 2002 il Rootstein Hopkins Chair of Fashion presso il London College of Fashion, Università delle Arti di Londra.
Jorge Orta, nato in Argentina (1953), è famoso per i suoi spettacolari 'Light-works' (giochi di luce), ambiziose proiezioni effimere di segni, immagini realizzate su siti che fanno parte del Patrimonio Mondiale dell'Umanità, come nel caso del Vulcano Aso in Giappone oppure dei villaggi trogloditi della Cappadocia in Turchia. Jorge Orta ha rappresentato l'Argentina alla Biennale di Venezia del 1995.
Tra le mostre personali più importanti: Antarctic-No Borders, 1st End of the World Biennial, Ushuaia City, Argentina (2007); Antarctic Village-No Borders, Antartico, Polo Sud (2007); Fallujah, Institute of Contemporary Art offsite at the Old Truman Brewery, Londra, Gran Bretagna (2007); Galleria Continua, Beijing, Cina (2006); 9th Havana Biennale Cuba (2006); OrtaWater, 51° Biennale di Venezia, Fondazione Bevilacqua La Masa (2005); Boijmans Van Beuningen Museum, Rotterdam, Olanda (2005); Barbican Art Gallery, Londra, Gran Bretagna (2005); Gwangju Biennale, Korea del Sud (2004); Ludwig Fourm Aachen, Germania (2004); 70 x 7 The Meal Act XX, UNESCO Headquarters, Parigi, Francia; Centre Pompidou, Parigi, Francia Victoria e Albert Museum, Londra, Gran Bretagna (2003); Lothringer 13, Monaco, Germania (2003); Biennale de Valencia, Spagna (2003); G8 Environment Summit, Trieste (2001); 2nd Johanesburg Biennale, sud Africa (1997); Biennale Venezia (1995).
Per ulteriori informazioni sulla mostra e materiale fotografico:
Ufficio stampa Silvia Pichini press@galleriacontinua.com, mob. 347 45 36 136
---------- Forwarded message ----------
From: silvia pichini <silviapichini@ngi.it>
Date: 7-nov-2007 17.09
Subject: 3 NUOVE PERSONALI
To: silvia pichini <silviapichini@ngi.it>
LUCY + JORGE ORTA
Antarctic Village – No Borders
Fino al 2 febbraio 2008, da martedì a sabato, 14.00-19.00
MARCELLA VANZO
SUMMERTIME
Fino al 2 febbraio 2008, da martedì a sabato, 14.00-19.00
YAN LEI
Dogzstar project
Fino al 2 febbraio, martedì a sabato, 14.00-19.00
Sabato 24 novembre 2007 Piazza Duomo 14, 17:00
Presentazione del video Yan Lei & Brain Failure al Teatro dei Leggieri, partecipa Pier Luigi Tazzi
Comunicati stampa in allegato con preghiera di pubblicazione/diffusione.
Materiale fotografico disponibile su richiesta.
Saluti cordiali
Ufficio stampa Silvia Pichini
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Andrea Pietrarota
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