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mercoledì 3 febbraio 2016

ACQUA, M5S: "LA VISIONE DI GALLETTI È PRO INDUSTRIA. L'ACQUA SIA UN BENE PUBBLICO"



Roma, 3 febbraio 2016 - «Come sempre, siamo costretti a un'operazione verità sul tema dell'acqua. Durante la sua audizione il ministro dell'Ambiente Galletti ha sostenuto una serie di mistificazioni e bugie». È il commento dei deputati della Commissione Ambiente del M5S. 

L'audizione del ministro si è  tenuta in merito alla proposta di legge "Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico, nonché delega al Governo per l'adozione di tributi destinati al suo finanziamento".


«Il ministro afferma che il referendum ha riportato le opzioni per la gestione del servizio idrico alla normativa europea che consente solo gestioni in house, società miste o  tutte private - spiega la deputata M5S Federica Daga -  Ovviamente non è così. Il combinato disposto dei due quesiti referendari invece consegna un quadro normativo che rende necessaria la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato.   Rimanda infatti direttamente alla disciplina europea in ordine alla gestione dei servizi pubblici locali, la quale prevede anche la gestione tramite enti di diritto pubblico, quindi anche attraverso aziende speciali e aziende speciali consortili».


Dalle parole del ministro emerge tutta l'ambiguità della visione  del  governo: « Il Ministro ha ancora una volta parlato di gestione industriale di un bene comune e diritto umano universale. Un ossimoro praticamente. Che secondo noi non sta in piedi.  Questa proposta di legge arriva direttamente dei cittadini, e va in direzione ostinata e contraria a quella intrapresa dal Governo con lo sblocca italia ddl madia legge di stabilità che materialmente impediscono la libera scelta degli enti locali sulle opzioni gestionali dei servizi pubblici locali.  Bisogna dare agli enti locali veramente la possibilità di poter scegliere. Il governo tutto teso alle aggregazioni, alla creazione di grandi player industriali, alle privatizzazioni e all'applicazione tout court dei poteri sostituivi blocca qualsiasi altro tipo di opzione.  Mentre esempi virtuosi come Napoli e Saracena ci dimostrano che un'altra strada non solo è possibile ma anche positivamente praticabile», dice la Daga. 


Il tema della tutela della risorsa, della proporzionalità e dell'educazione al risparmio idrico, ritenuti dal ministro elementi fondamentali, sono al centro di questa proposta di legge.

«Noi parliamo di gestione in capo a un pubblico responsabile ed efficiente a livello di bacino idrografico, di partecipazione e informazione dei cittadini, di bollette trasparenti e non di gratuità del servizio, parliamo di garanzia di accesso all'acqua per tutti e quindi di porre fine alle aggressive pratiche di distacco da parte dei gestori.  Speriamo a questo punto, con anni di ritardo, che questo Parlamento e chi ha firmato questa proposta di legge in quanto appartenente all'intergruppo acqua bene comune mantenga la promessa    fatta ai cittadini e faccia approvare quanto prima questa legge di riordino del servizio idrico integrato in ottemperanza del referendum del 2011».



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