Caro ministro,
approfitto del manifesto pubblico rivolto ai sindacati per sottolineare, finalmente, come tu ti sia rivolto proprio a tutti i sindacati e non soltanto a quelli rappresentativi che convochi quotidianamente per concertare le scelte della tua amministrazione. Già da tempo, infatti, l'Anief ha richiesto un incontro su cui confido ancora per suggerire interventi urgenti per la scuola, l'università e la ricerca prima della fine della XVI legislatura. Tra queste, invero, mi sono dimenticato di segnalare a suo tempo il merito, non per assenza di una cultura elitaria o valoriale ma perché pensavo che i voti assegnati e gli esami svolti dagli anni della scuola elementare a quelli dell'università fossero sufficienti a misurare la capacità, le abilità, le competenze, gli apprendimenti dei nostri studenti.
Certamente, qualche borsa di studio in più non farebbe male - e ne parla uno che durante il suo corso di laurea e la formazione post laurea ne ha ricevute parecchie e per merito - ma non servono se poi alla fine lo Stato costringe i cervelli tanto coccolati ad emigrare all'estero perché l'accesso alla professione è sbarrato, per esempio, per diventare insegnante e ricercatore, o perché la stessa carriera per alcuni anni viene bloccata. Allora consentimi di ricordarti come, forse, le priorità potrebbero essere altre: eliminare la precarietà come cattivo sistema ordinario di funzionamento della macchina pubblica, gestire in maniera trasparente e meritevole i concorsi pubblici, investire maggiori risorse nella selezione, nella formazione, nell'assunzione e nella progressione di carriera del personale, dotare i centri di produzione e di trasmissione del sapere di strumenti tecnologici adeguati e di strutture messe in sicurezza, garantire l'alternanza scuola-lavoro, rilanciare un piano di investimenti per il reclutamento dei giovani ricercatori dell'università e dei precari della scuola, adeguare gli stipendi dei dipendenti pubblici ai livelli europei per non mortificare ulteriormente la professione, promuovere l'attività convegnistica e lo scambio internazionale per riprendere la tradizione umanistico-scientifica che ci ha contraddistinto.
Accolgo di buon auspicio la fine della stagione dei tagli che negli ultimi cinque anni ha eliminato più di 100.000 posti nella scuola pubblica e più di 20.000 cattedre all'università, ma ancora attendo l'aumento di un 1% del P.I.L. per l'istruzione e la ricerca perché, senza investimento, le solte misure di contenimento della spesa non aiutano a rilanciare la nostra economia.
Il presidente dell'Anief, prof. Marcello Pacifico
La lettera del ministro Profumo ai sindacati
5 giugno 2012
Ufficio Stampa Anief
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