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mercoledì 14 marzo 2012

Kony 2012: quello che il film non dice

- di Daniele Di Luciano per Informare per Resistere -

La prima parte di questo articolo sarà una favoletta a cui potremo ripensare prima di addormentarci.
La seconda parte sarà più reale.
Saremo liberi di scegliere cosa credere: se alle favole tranquillizzanti o alla realtà, più subdola e difficile da accettare.

PARTE PRIMA

Il 5 marzo 2012 è stato caricato su Youtube questo video: KONY 2012. Dal titolo e dall'anteprima sembrerebbe un video anonimo ma non è così. In 5 giorni è stato visto da 63 milioni di utenti su Youtube e da 15 milioni di utenti su Vimeo. Mai nessun video, nella storia di internet, ha avuto tanto successo.

http://www.youtube.com/watch?v=VpS0tEpclzs

Qualcuno lo ha sottotitolato in italiano, eccolo. 

In breve è la storia di un giovane padre americano che nel 2002, durante un viaggio in Uganda, conosce Jacob, un ragazzo che gli spiega che nel suo paese c'è un uomo molto cattivo che rapisce i bambini per farli diventare dei piccoli soldati. L'americano promette a Jacob che lui farà qualcosa per fermare Kony, l'uomo cattivo a capo dell'LRA (Esercito di Resistenza del Signore) che dal 1994 prova a prendere il potere in Uganda.

Il giovane padre americano fonda, nel 2003, "Invisible Children", un'associazione NO PROFIT con lo scopo di sensibilizzare l'opinone pubblica sulle cattiverie di Kony e salvare i bambini soldato.

Inizialmente non riescono ad avere molto seguito ma piano piano la popolarità dei "bambini invisibili" aumenta finché, nel 2011, lo stesso Obama non può fare altro che mandare l'esercito americano a cercare di fermare Kony.

Ma Kony, come ogni cattivo che si rispetti, non è scemo e con i suoi mezzi ugandesi ultratecnologici, riesce a non farsi acciuffare.

Secondo il giovane padre americano, se dovesse calare l'attenzione su Kony, l'esercito americano, che ovviamente è andato in Uganda non per secondi fini ma solo per fermare un uomo cattivo, sarà costretto a ritirarsi e la sua promessa a Jacob non sarà rispettata.

Allora il nostro eroe decide di fare questo film, KONY 2012, in cui alla fine chiede di tenere alta l'attenzione su Kony, di affiggere manifesti, di firmare la petizione, di donare soldi all'associazione NO PROFIT e di acquistare il braccialetto di Kony. …o, almeno, di condividere il video su Facebook.

Personaggi famosi dello spettacolo e della politica si sono già schierati a fianco di "invisible children": tante brave e buone persone come Bush e Justin Bieber, come Obama e Rihanna, come Ophra e Clooney.

Considerati i risultati, alla nostra favoletta non manca il lieto fine: milioni di persone hanno condiviso il video e "KONY" è una delle parole più digitate in rete.

A vincere non è stato il nostro eroe ma siamo stati tutti noi, con i nostri clic e le nostre condivisioni: i buoni, uniti, possono vincere il male!

SECONDA PARTE

Sapete cosa fanno i pubblicitari più bravi? Trattano i consumatori come fossero dei bambini. Dallo spot dei Gormiti allo spot della nuova BMW, cambia poco: entrambi fanno credere al consumatore che il nuovo giocattolino servirà a farli divertire e a farli stare meglio.

KONY 2012 funziona come un grande spot di 30 minuti. A differenza delle pubblicità della Mercedes che si rivolgono a uomini maturi come se fossero dei bambini ma tentano di nascondere questo metodo, nel film di KONY il metodo è esplicito: il padre, per spiegare al consumatore la storiella dell'Uganda utilizza suo figlio e noi, insieme al bambino, scopriamo chi è Kony il cattivone.

Tutto il film segue il classico intreccio di una fiaba dal lieto fine.

C'è la tranquilla situazione iniziale in cui il padre e il figlio biondo sono felici e sorridenti negli Stati Uniti: paese in cui regna la serenità e che dona loro la possibilità di divertirsi con l'I-Phone e il nuovo diario di Facebook.

C'è il classico imprevisto che arriva subito dopo: i colori cambiano e dai ragazzini bionidi e sorridenti si passa ai ragazzini neri e disperati.

C'è il classico antagonista cattivo: Kony viene presentato come un nero che si diverte a rapire i bambini, fargli fare cose malvage e a far prostituire le ragazzine.

C'è lo svolgimento in cui i buoni si organizzano contro il cattivo.

C'è pure l'aiuto esterno dato da personaggi magici: invece della fata turchina abbiamo Rihanna e invece del grillo parlante abbiamo Bush.

Veramente la realtà è così come ci viene descritta in KONY 2012? Proviamo ad analizzare la favoletta:

1. Quanto è costato un film del genere? Il montaggio e gli effetti speciali non hanno nulla da invidiare ai film di Hollywood. Possibile che dei ragazzi che vanno per caso in Uganda abbiano i fondi e le capacità per realizzare un simile capolavoro?

2. Tutta l'attenzione è basata su Kony. Ma veramente crediamo che arrestare un uomo faccia cessare un fenomeno come quello dei bambini soldato? I bambini soldato non sono presenti solo in Uganda: ve ne sono in Etiopia, Somalia, Sierra Leone, Brasile, ecc. Come può l'arresto di un solo uomo far cessare un fenomeno internazionale che va avanti da anni?

3. L'invio delle truppe americane in Uganda viene presentato come una vittoria. Razionalmente tutti sappiamo che i soldati americani (ma anche quelli di qualsiasi altro esercito) raramente si distinguono per i loro metodi rispettosi e pacifici…

4. Nella seconda parte del film, lo spettatore è talmente tanto coinvolto che neppure si accorge che tra i "buoni" c'è George Bush! Vi racconto una chicca su Bush: nel 2006/2007 sono stato diverse volte in Burkina Faso. il Burkina è considerato uno dei paesi più poveri del mondo. I bambini non sono dei soldati ma muoino di fame e malnutrizione ogni giorno. Nessuno li considera. Parlando con le persone del posto venni a sapere che in Burkina vi erano 20 miniere d'oro. Nelle miniere facevano lavorare i bambini perché, essendo piccoli, potevano districarsi meglio nei cunicoli. I bambini passavano anche 48 ore di seguito sotto terra. L'unica sostanza da cui traevano l'energia per continuare a lavorare era la colla. Questi bambini, sniffando colla, riuscivano a rimanere svegli e a non sentire la fame e la stanchezza. La maggior parte di quei bambini non riesce a sopravvivere per più di qualche anno con quel tenore di vita. …e sapete chi era il proprietario di quelle miniere? La famiglia Bush! Ecco chi sono i "buoni" di Kony!

5. Nella realtà l'LRA, l'esercito sovversivo di Kony non esiste più dal 2006. [Fonte]

6. Tutta la propaganda serebbe utile a sostenere l'attuale e sanguinario dittatore ugandese filoamericano che è in carica da una trentina d'anni e di cui nel film non si fa cenno. [Fonte]

7. Altro che NO PROFIT, gli autori del documentario a capo di "invisible children" sarebbero diventati milionari perché secondo diverse fonti si sarebbero già intascati più del 70% dei fondi che in passato hanno raccolto.

8. Nella zona del lago Alberto sono stati scoperti ingenti quantità di petrolio. Attualmente è stata calcolata la presenza di 700 milioni di barili, mentre le stime parlano di un potenziale di 1,5 miliardi di barili da estrarre. [Fonte]. Che gli americani non siano interessati all'oro nero più che ai bimbi soldato?

Con tutto questo non vogliamo certo sostenere KONY ma non ci piace nemmeno essere trattati da KOglioNY.
Vi lascio con una foto del giovane paparino americano.

 

 

 

 

Fonte: L'ALTERNATIVA



Tratto da: KONY 2012: quello che il film non dice. | Informare per Resistere http://www.informarexresistere.fr/2012/03/12/kony-2012-quello-che-il-film-non-dice/#ixzz1p6T7kG4k 
- Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario! 

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