Per Codacons Abruzzo troppe denunce colpi di frusta, l'analisi di D'Alessandro
Il responsabile per l'Abruzzo dell'Italia dei Diritti: "Sarebbe opportuno accertare che nelle diagnosi non ci sia qualcuno che vi lucri sopra illecitamente"
Roma, 11 novembre 2009 - Circa il 70% degli automobilisti italiani denuncia lesioni al rachide cervicale, altrimenti noto come colpo di frusta, tra le ragioni più frequente di danni conseguenti a incidenti stradali. Un dato insolito, come fa notare il vicecoordinatore regionale Codacons Abruzzo, Vittorio Ruggieri, secondo il quale "le cause vanno individuate certamente nei comportamenti scorretti alla guida dei veicoli, ma anche e in misura preponderante, nei criteri di accertamento e di misurazione di queste lesioni che agevolano la diffusione di atteggiamenti speculativi". Per questi motivi il Codacons ha chiesto alle autorità regionali competenti di monitorare gli incidenti che annualmente avvengono in Abruzzo, attuando degli interventi preventivi sulla sicurezza stradale e realizzando un osservatorio permanente sui premi R.C. auto.
In merito a questa vicenda si è espresso il responsabile abruzzese dell'Italia dei Diritti, Emiliano D'Alessandro: "Se c'è un problema tutto italiano è quello dei medici che continuano a diagnosticare il colpo di frusta con frequenza sospetta. Considerato che oggi le auto devono per legge avere in dotazione tutti i dispositivi di sicurezza atti ad evitare simili disturbi (Abs, Airbags, poggiatesta attivi, schienali anatomici), mi stupisce la percentuale elevata che di questo danno viene denunciata dai nostri concittadini. Sarebbe opportuno svolgere indagini dal punto di vista medico-legale per verificare concretamente i reali inconvenienti provocati dal colpo di frusta e poi accertare che nelle diagnosi non ci sia qualcuno che vi lucri sopra illecitamente", chiosa l'esponente del movimento fondato e presieduto da Antonello De Pierro.
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