Pazienti seminudi ed escrementi nell'Ospedale psichiatrico giudiziario di Napoli, sconcerto dell'Italia dei Diritti
Il vice presidente dell'Italia dei Diritti: "Tutti hanno il diritto di essere trattati con umanità"
Napoli, 10 novembre 2009 - "Il problema delle carceri e di altre strutture giudiziarie in Italia sono noti a tutti, ma conoscere nel dettaglio la situazione di alcuni detenuti è sconcertante". È questo il commento di Roberto Soldà, vice presidente del movimento Italia dei Diritti, riguardo alla situazione di degrado in cui versa l'ospedale psichiatrico giudiziario di Secondigliano (Napoli). La denuncia è partita da Tonino Scala, consigliere regionale di Sinistra e Libertà, il quale dopo una visita a sorpresa presso la struttura ha raccontato di pazienti detenuti all'interno di celle sporche di escrementi e legati ai letti di coercizione. L'ispezione aveva l'obiettivo di verificare le condizioni degli internati e lo stato della riforma della sanità penitenziaria che nel 2008 ha sancito il passaggio di competenze al sistema sanitario regionale. "Non è possibile che delle persone siano trattate in questo modo - ha continuato Soldà -. Sono pur sempre dei cittadini che meritano un pó di umanità". Più polemico Luigino Smiroldo, vice responsabile per la Sanità del movimento presieduto da Antonello De Pierro, il quale ha commentato: "Esistono centinai di istituti in Italia e la maggior parte sono in queste condizioni. Perché non ci sono i controlli? Dove sono le persone che dovrebbero vigilare su queste situazioni? Non vogliamo colpevolizzare i Nas, che sono tenuti ad eseguire gli ordini, ma chi dovrebbe darglieli, ovvero il Ministero della Sanità, non fa niente. Chi di competenza - ha concluso Smiroldo - intervenga subito con dei controlli a tappeto e cerchi di arginare questa situazione".
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