Cerca nel blog

mercoledì 28 ottobre 2009

ARTICOLO GRATUITO: OMICIDI DI STATO

OMICIDI DI STATO

Colpevole indifferenza. Quando gli altri siamo noi.

 

Stefano Cucchi, arrestato perché deteneva venti grammi di droga. Dopo una settimana in carcere è finito in ospedale, dove è spirato.

I familiari, quando gli è stato permesso, hanno trovato il corpo in condizioni spaventose. Il padre alla stampa parla di «una frattura alla mandibola, di un occhio rientrato in un'orbita, di costole rotte» e di «un volto nero come se fosse bruciato».

Purtroppo Stefano non è da solo a morire di carcere. Dai dati del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, elaborati dall'Associazione Contro Tutte le Mafie, risulta che negli ultimi 9 mesi ci sono stati 138 morti nelle carceri italiane, di cui 56 per suicidio.

Le condizioni inumane della vita carceraria, ovvero la consapevolezza di essere innocente, spinge chi, spesso è un povero cristo senza sponsor e senza difesa, a scegliere la via più breve verso la libertà. Tutto questo nell'indifferenza di chi addita in altri le proprie colpe o collusioni.

Sui network nazionali spesso si fanno battaglie per i canili lager, per difendere i diritti degli animali. Ma un'informazione foraggiata e politicizzata si dimentica di illuminare le nefandezze perpetrate dal sistema sugli umani. Così come non si capisce il silenzio o la diplomazia delle associazioni tematiche.

Gli ultimi dati ministeriali disponibili ci parlano di 64.595 detenuti, a fronte di una capienza sui 205 istituti di 43.186 unità. Ben 21.409 detenuti in più stipati uno sull'altro, come cavie. 

Il dato allarmante, che mette all'indice il sistema giudiziario, è che solo il 48,5 % di questi ha subìto condanna (31.363). Il resto, si badi bene, è formato da persone presunte innocenti (33.232)!!

Ma un dato salta agli occhi. Se da un lato gli italiani in carcere presunti innocenti sono il 47 %, per gli stranieri il dato balza al 58 %.

Indigenza è sinonimo di difesa inadeguata, quindi il parallelismo: povero = colpevole.

Dal 1945 al 1995 in cella vi sono stati 4 milioni di innocenti. Dal 1980 al 1994 vi è stata assoluzione per metà dei reclusi vittime di detenzioni ingiuste. La percentuale di persone prosciolte è risultata pari al 43,94 per cento di quelle sottoposte a giudizio. In cifre assolute, più di un milione e mezzo di cittadini è stato giudicato non colpevole, degli oltre 3,5 milioni finiti di fronte ad un giudice. E ancora: di questo milione e mezzo sono più di 313.000 quelli prosciolti con formula piena. Tradotti in cifre, i mali della giustizia fanno rabbrividire. Si chiamano errori giudiziari e in 50 anni di storia repubblicana hanno travolto 4 milioni di italiani. Per omonimia, perizie errate, calcoli approssimativi sulla permanenza in carcere. Errori o distrazioni che hanno avuto costi altissimi per le casse dello Stato. Non per niente il rapporto che l'Eurispes ha preparato e che è stato presentato a gennaio del 2006, si intitola: "Un popolo a rischio. Gli italiani e la macchina della giustizia".

Ad oggi non vi sono a riguardo dati statistici ufficiali da parte del Ministero della Giustizia, per ovvie ragioni, ma ormai siamo vicini ai 5 milioni di vittime del sistema. Adesso quasi ogni giorno, sostiene il rapporto dell'Eurispes, "lo Stato si vede costretto a riconoscere i propri errori e a rifondere cittadini innocenti".

Ai ben pensanti, giustizialisti e garantisti a senso unico, è bene rammentare un fatto: uno stato di diritto ad elevata civiltà giuridica deve pretendere "pena certa e riabilitativa in giusto processo".

Solo così si può dare rispetto a quelle istituzioni che lo pretendono senza meritarlo.

 

Grazie dell'attenzione.

Presidente Dr Antonio Giangrande – ASSOCIAZIONE CONTRO TUTTE LE MAFIE

099.9708396 – 328.9163996  

www.controtuttelemafie.it  

www.malagiustizia.eu 

www.ingiustizia.info

 

Link di riscontro http://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_14.wp?selectedNode=0_2

 

Autorizzati alla pubblicazione con citazione della fonte.

L'avviso di pubblicazione darà modo di pubblicizzare il link ed il nome della testata nell'elenco dei media amici, visibile da tutto il mondo. Vedi:

http://www.ingiustizia.info/pagina%20parlano%20di%20noi.htm

Il destinatario è inserito in un elenco di indirizzi pubblici di media locali e nazionali. Se non si desidera ricevere le note stampa di cronaca, cultura e società, scrivi: CANCELLA.

Per le note stampa su altri argomenti dello stesso autore vedi:

http://www.ingiustizia.info/note%20stampa.htm

Per vedere o prelevare il banner, gli spot e le interviste tv dello stesso autore vedi:

http://www.ingiustizia.info/pagina%20interviste.htm

Chiedi il libro "L'ITALIA DEL TRUCCO, L'ITALIA CHE SIAMO". Vedi:

http://www.ingiustizia.info/contributi.htm

Puoi stringere amicizia con Antonio Giangrande su FaceBook.(foto baffo, pizzo e cravatta)

Cercasi sponsor, il cui nome/logo sarà inserito sui siti e sulla ristampa del libro. Sarà rilasciata ricevuta fiscale per la detrazione e un numero proporzionale di copie omaggio del libro.

 

Tutte le news della Rete le trovi sul:


Giornale online realizzato da una redazione virtuale composta da giornalisti e addetti stampa, professionisti di marketing, comunicazione, PR, opinionisti e bloggers. Il CorrieredelWeb.it vuole promuovere relazioni tra tutti i comunicatori e sviluppare in pieno le potenzialità della Rete per una comunicazione democratica e partecipata.

Disclaimer

www.CorrieredelWeb.it e' un periodico telematico senza scopi di lucro, i cui contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali industrie dell'editoria o dell'intrattenimento, coinvolgendo ogni settore della Societa' dell'Informazione, fino a giungere agli stessi utilizzatori di Internet, che divengono contemporaneamente produttori e fruitori delle informazioni diffuse in Rete. In questo la testata ambisce ad essere una piena espressione dell'Art. 21 della Costituzione Italiana.

Pur essendo normalmente aggiornato piu' volte quotidianamente, CorrieredelWeb.it non ha una periodicita' predefinita e non puo' quindi considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001.

L'Autore non ha alcuna responsabilita' per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone. L'Autore si riserva, tuttavia, la facolta' di rimuovere quanto ritenuto offensivo, lesivo o contraro al buon costume.

Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti e alle istituzioni o imprese di cui si scrive. Alcune fotografie possono provenire da Internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio. Eventuali detentori dei diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvedera' all'immediata rimozione o citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.

Viceversa, sostenendo una politica volta alla libera circolazione di ogni informazione e divulgazione della conoscenza, ogni articolo pubblicato sul CorrieredelWeb.it, pur tutelato dal diritto d'autore, può essere ripubblicato citando la legittima fonte e questa testata secondo quanto previsto dalla licenza Creative Common.

Questa opera è pubblicata sotto una Licenza Creative Commons Creative Commons License

CorrieredelWeb.it è un'iniziativa del Cav. Andrea Pietrarota, Sociologo della Comunicazione, Public Reporter, e Giornalista Pubblicista

indirizzo skype: apietrarota