Arriva l’estate il caldo e l’afa e, come tutti gli anni, molti corrono ai ripari acquistando e accendendo un climatizzatore. Il mercato ormai da disponibilità di modelli e prezzi per tutte le tasche ed esigenze, anche considerata la fortissima diffusione in case, negozi e luoghi di lavoro.
Se l’aria condizionata è utile per affrontare in modo più sereno le alte temperature, bisogna sempre tenere presente che questa soluzione, se male utilizzata, potrebbe avere un impatto negativo sulla sostenibilità ambientale ed energetica.
In questo articolo andremo a segnalare i sette errori più comuni proprio legati a questa problematica, così da consentirvi di evitarli e risparmiare significativamente su consumi e sprechi dannosi sia per l’ambiente che per il portafoglio.
Climatizzatore sovradimensionato rispetto alle esigenze
Molti hanno l’errata convinzione che un condizione più grande raffreddi più rapidamente, e con maggiore efficienza.
In realtà, le dimensioni devo essere sempre proporzionate all’ambiente da raffreddare: un condizionare troppo grande rispetto al luogo da climatizzare, non è in grado di attuare un raffreddamento uniforme e non riduce correttamente l’umidità nell’aria, diventando così estremamente inefficiente, passando troppo rapidamente da fasi di accensioni e spegnimento, allo stesso modo se il condizionare è sottodimensionato ha un pessimo rendimento.
Posizionare il condizionatore nella zona giusta
E’ convinzione diffusa che il condizionatore vada posizionato nella zona più calda della casa… sbagliato!
Una collocazione di questo tipo comporta un eccesso di lavoro per l’apparato e, quindi, un consumo eccessivo di energia molto superiore al necessario.
Dunque dovremo andare a posizionare il nostro climatizzatore in una zona ombreggiata, se orientata a nord-est sarebbe perfetto.
Collocazione del termostato
Una cosa scontata ma che non tutti valutano in fase di installazione è la collocazione del termostato: la misurazione di questo apparecchio è determinate per i consumi e quindi mai collocarlo vicino a lampade o elettrodomestici che emettono calore, per non sfalsare la rilevazione e quindi far accendere il condizionatore inutilmente.
Scegliere design o consumo?
I condizionatori, tranne casi particolari, non sono complementi di arredo, quindi non hanno un valore estetico particolare.
Questo spinge molti a nasconderli dietro a piante o tende, addirittura in loculi di cartongesso, tuttavia in questo modo, si ostacola la corretta ventilazione dell’apparato causando un crollo dell’efficienza.
Manutenzione periodica
Molti, dopo l’acquisto di un elettrodomestico, sono convinti che sia “per sempre” dimenticando che in esso sono presenti materiali di consumo e apparati che richiedono pulizia e verifica, anche per questioni sanitarie.
Un po' di attenzione a questo aspetto non solo migliorerà il rendimento del prodotto ma tutelerà anche la salute di chi respira l’aria climatizzata dall’apparecchio e ne allungherà la vita operativa.
Dunque per una corretta manutenzione: controllo dei filtri da pulire ogni due mesi ed eventualmente sostituzione dei componenti usurati, controllo annuale del canale di scarico e serpentina di evaporazione.
Temperatura giusta al momento giusto
Tenere la temperatura del condizionatore troppo bassa rispetto alla temperatura ambientale non solo provoca un consumo eccessivo ma fa male anche alla nostra salute.
In un luogo chiuso non dovrebbe esserci una differenza in difetto di più di 5 gradi rispetto all’esterno, dunque d’Estate: impostare sempre il condizionatore tra i 25 – 27 gradi
Acceso quando serve
Il condizionatore è progettato per essere utilizzato quando effettivamente è necessario, quindi, utilizzate il vostro sistema di condizionamento mentre siete in casa, anche se avete un sistema ad accensione automatica, è la scelta più intelligente per tutelare portafoglio e ambiente.
La regola aurea è: no al fai da te, rivolgiti a professionisti dell’installazione climatizzatori d’aria, ti indicheranno il prodotto in base alle effettive necessità senza essere approssimativi o strafare.
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