COMUNICATO STAMPA
TERRE D'OLTREPÒ, MINELLI: "CONFIDIAMO NEL LAVORO DELLA MAGISTRATURA. RESPONSABILI CHIAMATI A RISPONDERE DAVANTI AI SOCI"
"Siamo rammaricati dai risvolti giudiziari di questa triste vicenda, ma confidiamo come sempre nel lavoro prezioso della magistratura che, oltre a chiarire il prima possibile i fatti accaduti, dovrà far luce sulle responsabilità personali di cui ciascuno sarà chiamato direttamente a rispondere, anche di fronte ai soci. Solo a queste condizioni Confcooperative continuerà a presidiare con attenzione quanto sta avvenendo, sostenendo la cooperativa, i suoi soci e i lavoratori, secondo un inderogabile principio di legalità, trasparenza e qualità assoluta delle produzioni". A dichiararlo Massimo Minelli, presidente di Confcooperative Lombardia, commentando la conclusione delle indagini, svolte dalla Procura di Pavia, nell'inchiesta che ha coinvolto la cooperativa Terre d'Oltrepò.
"Queste ultime notizie mi convincono a chiedere al mio predecessore, Maurizio Ottolini, di proseguire il suo impegno nel consiglio di amministrazione della cooperativa, accelerando su tutti i processi di rinnovamento già messi in cantiere" ha concluso Minelli.
Dello stesso avviso il presidente di Confcooperative Pavia Mattia Affini che ha spiegato: "La cooperativa Terre d'Oltrepò è una realtà importante da tutelare per il bene del nostro territorio. Oggi la cooperativa, che conta 800 soci e trasforma oltre 400 mila quintali d'uva all'anno, è la prima impresa del settore in Lombardia e per area vitivinicola, la terza del Paese. Un patrimonio che non possiamo permetterci il lusso di perdere pensando non solo ai tanti imprenditori agricoli che hanno lavorato per valorizzare l'Oltrepò Pavese, ma all'intero indotto che rischierebbe un duro colpo".
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