Benessere animale vero e presunto.
FederFauna: sono gli operatori i primi ad essere interessati al vero benessere animale del quale gli animali effettivamente beneficiano. Quello presunto interessa solo agli animalisti.
FederFauna: sono gli operatori i primi ad essere interessati al vero benessere animale del quale gli animali effettivamente beneficiano. Quello presunto interessa solo agli animalisti.
E' in svolgimento da oggi fino a dopodomani, a Cremona un "percorso formativo di 3 giorni" su "Il benessere animale e la medicina veterinaria pubblica e privata". I temi trattati nelle tre giornate, una su: "gli equidi ed il benessere animale: il medico veterinario pubblico e privato di fronte alla tipologia di impiego e di vita dell'animale", l'altra su: "gli animali esotici ed il benessere animale: il medico veterinario di fronte alla sfida eco-etologica e di una corretta custodia" e l'ultima su: "l'animale da compagnia ed il benessere animale: tra etologia, moderne esigenze della societa' e la normativa vigente", rappresentano sicuramente, nell'insieme, un evento interessante per i medici veterinari, che anche FederFauna considera tra gli "attori protagonisti della questione benessere animale". Non si capisce invece perche' dal sito LAV, Gianluca Felicetti lamenti che "in queste giornate si e' persa l'occasione (...) del confronto con gli altri attori dell'altra faccia della medaglia, cioe' del maltrattamento." Non si capisce se intenda che esistano, secondo lui, degli "attori protagonisti della questione maltrattamento", che non sarebbero stati invitati. Non risulta che sia stato invitato nessun condannato per maltrattamento, come che non sia stato invitato chi vive alla luce del sole di attivita' economiche legate agli animali, come che non sia stato invitato chi vive raccontando che il suo unico obbiettivo e' la salvaguardia degli animali, unicamente perche' il percorso e' dedicato solo ai medici veterinari. Quando Felicetti lamenta: "Nulla sulle responsabilita' di polizia giudiziaria dei medici veterinari di sanita' pubblica, nulla sul confronto con le Forze di polizia che poi vengono attaccate perche' intervengono quando qualche medico veterinario ha detto che tutto andava bene...", si potrebbe aggiungere: nulla sul confronto con le Forze di polizia che intervengono quando qualche medico veterinario ha detto che tutto andava male ed invece non era vero!... Per Felicetti stona che nel percorso si parli anche di "(...) e condizioni che configurano il presunto maltrattamento", ma forse colto da amnesia, non ricorda casi come quello recente del Victor Show. E' sufficiente che si riguardi il filmato: "Victor Show: la verita' su Nirda e animalisti" su YouTube (http://www.youtube.com/watch?v=wRzGtPi7kCo), se non ricorda il comportamento della sua associazione o quello di certe forze di polizia, o ancora quello di certi medici veterinari. Per capacitarsi del fatto che purtroppo molto spesso si e' di fronte a casi di "presunto maltrattamento", e' sufficiente che si rilegga le sentenze relative a quel caso, che oltre a sfatare le ipotesi di maltrattamento, hanno sancito che "non e' discutibile che l'unico modo per detenere un volatile e' quello di porlo in gabbia...". E' comprensibile che sia dura da digerire per chi pubblicizza sul proprio sito (e vende a 19,00 Euro) libri come "Gabbie vuote" di Tom Regan, ma evidentemente cosi' stanno le cose. Quindi assolutamente "non sarebbe stato meglio incentrare le relazioni sulle attivita' per assicurare il formale benessere degli animali...", almeno fino a che gli animalisti non la pianteranno di fare confusione tra quale sia il reale maltrattamento e quello presunto (da loro, tra l'altro, che a seguito della legge 189/04 sono parte economicamente interessata). Per quanto riguarda la "decisione provvisoria" del ministro britannico Fitzpatrick, di vietare l'uso degli animali selvatici nei circhi, e' opportuno ricordare che anche il sottosegretario al Welfare britannico Smith ha dichiarato di voler chiudere gli zoo di tutto il Regno Unito. E' opportuno ricordare che sono entrambi laburisti, cioe' appartenenti allo stesso gruppo politico che ha portato in Inghilterra al divieto della caccia alla volpe con i cani nel 2004. Lo stesso gruppo politico che sondaggi attendibili danno per perdente alle prossime elezioni generali e con buon distacco da parte dei conservatori, forse nelle dichiarazioni un po' meno animalisti dei laburisti ma piu' attenti alle liberta' individuali di tutti i cittadini, anche di quelli che stanno antipatici agli animalisti. E poi se l'iniziativa di Fitzpatrick e' stata accolta favorevolmente dalla British Veterinary Association, non e' mica detto che tutti gli associati condividano le posizioni dei loro vertici. Se poi si impara anche che l'iniziativa risponde ad una specie di sondaggio, meglio non entrare nemmeno in discussione... Per rispondere, invece, alla domanda di Felicetti: "Come e' conciliabile la figura di piu' di uno dei veterinari relatori della giornata con l'appartenenza alla Confederazione Europea delle Associazioni di Allevatori, Commercianti, Detentori (...) che si prefigge fra l'altro nel suo Statuto, di "promuoverne e tutelarne gli interessi morali, sociali ed economici nei confronti di qualsiasi organismo, sia pubblico che privato"?", e' sufficiente ricordagli che chi esercita attivita' economiche connesse agli animali ha la necessita' che questi ultimi siano belli e in salute, se vuole che riproducano bene o che siano appetibili per la vendita o l'esposizione, quindi ha bisogno della collaborazione dei veterinari. E' opportuno ricordargli che per garantire il benessere animale, i detentori devono affrontare dei costi e che a tali costi e' possibile far fronte o tramite un sistema virtuoso che porta a reinvestire quanto guadagnato con attivita' che generano economia ed occupazione, o alla faccia di questi ultimi due aspetti, chiedendo soldi pubblici e donazioni dirette e indirette, o peggio ancora fomentando perche' si creino condizioni che interrompono i sopraccitati sistemi virtuosi a danno di operatori e degli animali stessi, per trarre poi profitti dalle entrate derivanti da eventuali sanzioni o dalle costituzioni di parte civile nei processi. Oltre a tutelare gli interessi morali e sociali delle categorie che svolgono attivita' connesse agli animali da chi dipinge come un maltrattatore qualsiasi operatore sia esso allevatore o gestore di un circo, di uno zoo o di un negozio, tutelare gli interessi economici di tali categorie vuol dire anche tutelare indirettamente il benessere degli animali. Quello vero, non quello presunto dagli animalisti!
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FederFauna
Confederazione Europea delle Associazioni di Allevatori, Commercianti e Detentori di Animali
European Confederation of Associations of Animals Farmers, Traders and Holders
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