TERRA MADRE
Incontro e riflessioni sul film TERRA MADRE di Ermanno Olmi, con la partecipazione del presidente di Slow Food veneto, Gino Bortoletto, del sindaco di Montebelluna Laura Puppato, del Presidente della LAC veneta e Paeseambiente Andrea Zanoni e di Monica Tiengo di Ya Basta.
Presenta Silvano Meneghel.
L'iniziativa è promossa da : Associazione per la Decrescita Sostenibile, Associazione "Slow Food", Associazione "Ya Basta", C.T.P.1-Tv, Associazione Eco-Filosofica, coordinamento del progetto "Sobrietà come stile di vita".
L' incontro si terrà venerdì 15 maggio alle ore 18.30 nell' aula magna del C.T.P.1-Tv (scuola media Martini, via Sante Dorigo, S.M.del Rovere, Tv) ed è aperto al contributo di chiunque condivida il messaggio della sostenibilità, della sobrietà e della decrescita che il film, di fatto, propone.
INGRESSO LIBERO
Recensione del film TERRA MADRE. Un film di Ermanno Olmi.
Un maestro del cinema mondiale propone il proprio punto di vista sul grande tema del cibo e sulle implicazioni economiche, ecologiche, sociali ad esso correlate.
Ermanno Olmi costruisce un documentario, un film d'inchiesta limpidamente autoriale, che fa i conti con il destino del pianeta. Una poetica riconoscibile e riconducibile a tutta la sua opera precedente ma sorprendente per la sua unicità formale nel panorama del genere documentario.
Settantotto minuti di ritorno alla terra, quella domestica, coltivata e curata dall'uomo senza presunzioni di superiorità e ansie di profitto. Un lungometraggio fatto di volti accostati al suolo e ai suoi frutti, di rapporti stretti tra uomo e natura, di esistenze al limite messe insieme non tanto per invocare l'esempio, quanto per invitare alla memoria.
Il progetto, pensato per far conoscere la vita delle comunità contadine, ha una forma (quella del film-documentario) e un nome che è lo stesso del movimento da cui nasce come costola (Terra Madre).
La pellicola si snoda in cinque momenti che hanno nelle immagini del Forum mondiale Terra Madre (Torino 2006) il proprio collante di riflessione espressa. In mezzo, la testimonianza visiva dell'inaugurazione della Banca Mondiale dei Semi (Isole Svalbard, Nord Norvegia, febbraio 2008), la tradizione della custodia dei semi del riso (fattoria di Vandana Shiva, Dehradun, regione Uttaranchal, Nord dell'India, ottobre 2008) e la storia incredibile di un uomo che per più di quarant'anni si è nutrito soltanto di quanto da lui stesso coltivato (San Cipriano, comune di Roncade, in provincia di Treviso).
L'ultimo atto sono una trentina di minuti ricchi di rumori inconsueti girati nella valle dell'Adige : la telecamera spia un contadino nel puntiglioso lavoro di ogni giorno. Di sottofondo, nessuna musica, nessuna parola. Soltanto i suoni della natura.
Terra Madre viene definito dal regista come "una poesia che ci parla di un nuovo umanesimo, ora che il sistema imperante dà importanti segni di cedimento. Una sguardo che non vacilla ma che ci insegna a perderci per trovare una nuova strada. Noi non diciamo a fare quello che si vede, non abbracciamo un mondo antico, il messaggio è invece di estrema attualità : ritornare ad avere memoria perché senza memoria non c'è futuro e senza senso del limite la terra madre si ribella. Questo film è poesia e nello stesso tempo riflessione e, magari, speranza".