Antonio Preziosi, giornalista parlamentare per quasi 20 anni, è stato nominato nuovo corrispondente Rai da Bruxelles. Inoltre Preziosi, esperto vaticanista e consultore del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni sociali e giornalista Rai, ha pubblicato "Il Giubileo di Papa Francesco", giunto ormai alla sua seconda edizione, sulle ragioni e sul significato dell'Anno Santo della Misericordia.
Nel dicembre scorso Antonio Preziosi è stato nominato nuovo corrispondente Rai da Bruxelles, una sede di prestigio ma anche di forte rilevanza politica e, nei fatti, ogni giorno d'attualità. Giornalista parlamentare per quasi 20 anni, Preziosi è stato direttore di Gr, Radio 1 e Gr Parlamento. Inviato speciale di politica interna, internazionale ed esperto di Vaticano, ha insegnato giornalismo alla Luiss e alla Pontificia Università Lateranense. In Rai è entrato con la selezione del primo Corso della Scuola di Perugia. E' stato poi nominato sia Commendatore della Repubblica dall'allora capo dello Stato Giorgio Napolitano sia consultore del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni da Papa Benedetto XVI.
Recentemente Preziosi ha pubblicato "Il Giubileo di Papa Francesco", giunto ormai alla sua seconda edizione, che è una guida, edita da Newton Compton, per capire le ragioni dell'Anno Santo della Misericordia indetto dal Santo Padre.
Secondo Antonio Preziosi esiste in filo conduttore riguardante il concetto di misericordia che parte dal Concilio Vaticano II e arriva a Papa Francesco: "Il concetto di misericordia è un concetto conciliare, è un concetto che parte da Giovanni XXIII, che si afferma in Paolo VI, che trova addirittura un radicamento nei 33 giorni di Giovanni Paolo I, che arriva poi a Giovanni Paolo II, che è stato in qualche modo il grande apostolo della misericordia, e quindi, attraverso Benedetto XVI, attraverso questo grande pontificato di Benedetto XVI, arriva a Papa Francesco, che lo porta a compimento e realizza questo Anno Santo che è appunto un Anno Santo straordinario".
Per Antonio Preziosi siamo di fronte ad un Giubileo dunque davvero straordinario, per tre motivi: interrompe la scansione temporale dei 25 anni, è il rimo Giubileo a tema e, non ultimo, non è "romanocentrico" e va al di là delle tradizionali quattro porte sante:
"L'immagine di Francesco che spalanca la Porta Santa di Bangui è un'immagine che è destinata ad entrare nella storia della Chiesa. Per la prima volta, infatti, si apre una Porta Santa che non è a Roma e per la prima volta nella storia della Chiesa questa Porta Santa che si apre, si apre nel Sud del pianeta. Questo è un Giubileo che viene dal Sud ed è destinato a diffondersi in quello che è il mondo ricco, opulento, sviluppato, il mondo cosiddetto occidentale, con una capacità di penetrazione, di diffusione, che è sicuramente nelle intenzioni del Papa, ma che è nei fatti e nella sostanza di quello che andremo a vivere in questo anno".
Fonte: AGI
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