09-08-2014 - L'assessore alla Salute della Regione Sicilia ha fatto una visita a sorpresa nei pronto soccorso e nei reparti dei principali ospedali di Palermo. Dopo le continue denunce avanzate dal sindacato Cni-Fsi relative ai reparti chiusi, ai posti letto dimezzati, alle aggressioni a medici e infermieri, Lucia Borsellino ha voluto verificare coi suoi occhi la situazione in cui versa la sanità siciliana, accompagnata dal direttore generale dell'assessorato Salvatore Sammartano.
"E' da da 3 anni - commenta Calogero Coniglio, segretario regionale del sindacato Cni-Fsi - che chiediamo la ricognizione del personale in tutte le 17 aziende. A seguito di questo 'blitz', spero avvengano in tutti gli ospedali della regione, cogliamo l'occasione per precisare alcuni punti. In merito al problema della mobilità interregionale, anche la graduatoria del concorso va esaurita, altrimenti non possono essere banditi nuovi concorsi per nuove assunzioni e opportunità di lavoro agli Infermieri neo laureti e ai precari. Per assegnare il personale in esubero nelle province dove c'è più bisogno si deve autorizzare la mobilità regionale e successivamente autorizzare la mobilità interregionale, e non assegnando il personale in esubero dove ce n'è più bisogno con libertà di spostamento da una provincia all'altra come leggiamo dalla stampa".
Imboscati sì, questa O.S. è da 3 anni che richiede la ricognizione del personale in tutte le 17 aziende, ma esubero di Infermieri in Sicilia no, è assurdo – continua Coniglio – abbiamo denunciato continuamente a direzioni e stampa con fatti e numeri, che nei pronti soccorso ci aggrediscono quotidianamente per le lunghe attese, aggressioni per carenza di personale e pochi controlli che abbiamo denunciato alle 9 procure siciliane e ai prefetti. Basta confrontare gli standard del personale infermieristico con le regioni del nord e chiedere ai cittadini siciliani. E' sufficiente fare solo un esempio, in Sicilia siamo circa 38 Infermieri ogni 10 mila abitanti, ma basta spostarsi verso il Nord per rendersi conto della sproporzione, in Friuli Venezia Giulia sono 72 Infermieri ogni 10 mila abitanti".
"Ci diano i documenti richiesti con il numero di tutti i dipendenti del SSR e qui troveremo certamente esuberi di dirigenti e funzionari. Abbiamo richiesto documenti sul numero di dipendenti nelle 17 aziende siciliane ma ancora non abbiamo ricevuto risposte".
La soluzione ai problemi della carenza del personale noi l' abbiamo sempre proposta: è la domiciliarizzazione di cure e assistenza territoriale".
"Sui magazzini pieni di materiale e sull'esistenza di un magazzino con 18 milioni di euro di materiali custoditi di prossima scadenza, chi dovrebbe fare i controlli se non l'assessorato? Obiettivo miglioramento delle aree di emergenza ai direttori generali in 18 mesi? Speriamo sia solo una battuta, sono sufficienti massimo 6 mesi, è sufficiente chiedere e fare un tavolo di medici e Infermieri competenti che lavorano nell'area emergenza".
"Una manciata di minuti negli ospedali è poco per capire tutte le problematiche della sanità siciliana - conclude Coniglio - La soluzione migliore, adottatta da tutte le regioni virtuose del nord, è l'assistenza territoriale, domiciliarizzazione delle cure. I ricoveri costano e l'assistenza a casa è il sogno di tanti anziani e pazienti. I pazienti oncologici dell'entroterra siciliano ad esempio per raggiungere i reparti specializzati di oncologia di città come Palermo e Catania impiegano 2 ore di macchina, se hanno familiari che l'accompagnano. Con treni e autobus invece impiegherebbero fino a 4 ore. La storia insegna che la Sicilia impara sempre per ultima dagli altri e, purtroppo, copiando".
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