Convegno il 25 maggio per celebrare il 150° anniversario dalla nascita di Zamenhof
150 anni fa nasceva un ebreo che ha cambiato la vita di milioni di persone, delle piu' diverse provenienze e identita'. L'Unesco ha lanciato il 15 dicembre scorso le celebrazioni con un convegno a Parigi. A luglio migliaia di persone gli renderanno omaggio nella sua citta' natale, Bialystok (Polonia), in cui si terra' il congresso universale dell'esperanto, la lingua internazionale opera del medico Ludovico Zamenhof, che cerco', offrendo un mezzo di comunicazione neutrale, di unire i popoli allora, ed oggi, divisi anche dalle incomprensioni linguistiche. "Convocando il nostro congresso. . .intendiamo rivolgere un ringraziamento del piu' alto valore a Zamenhof, ma soprattutto, desideriamo proporre un'importante testimonianza di cui l'attuale mondo ha bisogno: credenti di fedi diverse, dall'islam al buddismo, al cristianesimo, uniti a persone di altre fedi, con atei militanti, che desiderano mostrare che veramente esiste un'ulteriore possibilita' di dialogo, di pace, di comprensione", ha dichiarato recentemente il presidente della Associazione Mondiale di Esperanto, il linguista indiano Probal Das Gupta. " Forse l'esperanto non diventera' la seconda lingua comune del mondo, ma di sicuro il messaggio che esso intende lanciare, merita attenzione e sostegno".
In Italia le celebrazioni sono aperte nella sede della Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Centro Bibliografico dell'UCEI, Lungotevere Sanzio, 5 a Roma, da un convegno organizzato dalla UECI, dalla Federazione Esperantista Italiana e dalla Università Roma 3 - Colloquium Internazionale "Tra Occidente e Oriente" dal titolo:
LAZZARO LUDOVICO ZAMENHOF, ebreo e cittadino del mondo: interprete dell'emancipazione ebraica e della liberazione dei popoli.
I lavori, moderati da Gisèle Lévy ed aperti alle 9,30 di lunedì 25 maggio dai saluti di Renato Corsetti, presidente FEI, e Victor Magiar, assessore alla cultura della UCEI, vedono gli interventi del Prof. David Meghnagi dell'Universita' di Roma 3, Freud, la rinascita dell'ebraico moderno ed il sogno di una lingua universale, e del Prof. Davide Astori, dell'Universita' di Parma, Se non fossi ebreo…………
Alle 13 conclude i lavori il rabbino Roberto Della Rocca, direttore dipartimento educazione e cultura UCEI.
Anche il pubblico italiano ha, quindi, una opportunità di rendere omaggio ad una delle personalita' dell'umanita', secondo la dichiarazione dell'Unesco, e di informarsi sulla visione mondialista del suo fondatore, sulle radici di quella visione nel mondo dell'Europa Orientale e sullo stato attuale del movimento per l'esperanto in Italia ed in Europa.
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