Fondazione di Venezia - Euterpe Venezia
hanno il piacere di invitarLa
Mercoledì 28 marzo 2012, ore 12.00
alla Fondazione di Venezia
(Rio Novo Dorsoduro, 3499/u – Venezia)
CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE
per
ERESIA DELLA FELICITÀ A VENEZIA
affresco non-scuola per Vladimir Majakovskij
Debutta a Marghera e a Venezia Eresia della felicità a Venezia con la regia di Marco Martinelli
Eresia della felicità a Venezia affresco non-scuola per Vladimir Majakovskij, con sessanta adolescenti di Mestre e Venezia, è il progetto pilota a cura del Teatro delle Albe/Ravenna Teatro per Giovani a Teatro 2011-12, prodotto da Euterpe Venezia - Fondazione di Venezia, in collaborazione con Liceo Classico Marco Polo di Venezia, Istituti Edison-Volta, Luzzatti-Gramsci di Mestre, Scuola Media Einaudi di Marghera, Municipalità Chirignago-Zelarino - Servizio Sociale, Questa Nave – Teatro Aurora Marghera, Teatro Stabile del Veneto Carlo Goldoni.
" Gli adolescenti sono per la non-scuola i "molti", la possibilità di spezzare la condanna dell'isolamento. I molti sono una particolare forma di ebbrezza. I molti sono una libertà raramente concessa al teatro contemporaneo. I molti sono l'anarchia possibile, imprevista, la sorpresa che rompe il disegno registico. I molti restituiscono senso alla regia, sanno come metterla in riga, la regia, che altro non è che lasciar spazio all'inatteso.
I molti sono il plotone che gioioso si sottomette a se stesso, felicità dell'essere coro, non solo riuniti con l'altro, ma addirittura uno con esso. I molti cantano e danzano, pestano e strepitano, schiamazzo di ranocchi mascherati. I molti definiscono un cerchio dove lo schiavo diventa libero, dove s'infrangono le rigide, ostili delimitazioni che la necessità, l'arbitrio e la moda sfacciata hanno stabilite tra i viventi. I molti sono qui a Venezia la bellezza del Majakovskij di Mistero buffo, una favola sul diluvio che sommerge l'umanità e sulla necessità di trovare vie di uscita alla catastrofe: vivono tra la terraferma e il centro storico, i "nuovi italiani" venuti dalla Moldavia e dal Marocco e da tanti altri paesi, e giocano qui insieme ai veneziani doc. Sanno che il diluvio è già arrivato e preparano le loro barche per salvarsi, scialuppe leggere e poetiche, disciplinate e scatenate allo stesso tempo, armate di umorismo e allegria, capaci di affrontare a viso aperto il futuro che ci attende". Marco Martinelli, Teatro delle Albe / Ravenna Teatro , marzo 2012
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