Alemanno: La permanenza dell'Italia nel novero delle grandi potenze industriali passa per la concertazione di un nuovo modello di sviluppo tra governo, imprenditori e sindacati
"Comunicare lo sviluppo" è il nuovo spunto di riflessione che la Fondazione Nuova Italia vuole offrire al dibattito politico nazionale. Anzitutto per cercare di stimolare il dibattito in merito al modello di sviluppo che il nostro sistema-Paese dovrebbe adottare per non restare vittima della crisi che il sistema capitalista sta attraversando dal 2007. Appare chiaro che ci dovrà essere un cambiamento, sebbene non sia possibile stabilire la sua profondità sia in termini qualitativi che quantitativi. A questo riguardo il presidente della Fondazione Nuova Italia, nonché Sindaco di Roma, Gianni Alemanno ha dichiarato che «la permanenza dell'Italia nel gruppo delle grandi potenze industriali del mondo, può scaturire solo attivando un sistema di concertazione tra governo, imprenditori e sindacati che sia in grado di delineare un modello di sviluppo condiviso intorno al quale attivare le migliori energie del Paese».
"Comunicare lo sviluppo" affronterà anche un altro tema di scottante attualità, l'attacco che l'economia italiana sta subendo da parte di forze esogene. Si tratta di un argomento che, sempre in relazione all'avanzamento o al declassamento del Paese sulla scena globale, deve necessariamente suscitare una presa di presa di coscienza sul nostro interesse nazionale. Il "patriottismo economico", apertamente abbracciato da Gran Bretagna, Francia e Germania, deve essere preso in seria considerazione anche dal Governo e dalle forze politiche italiane, senza essere pretestuosamente confuso con la rinuncia alle visioni dei Padri dell'Europa. Secondo il direttore del Centro Studi della Fondazione Nuova Italia, Salvatore Santangelo, «declinare pubblicamente gli interessi nazionali del Paese non significa far ritorno a posizioni ideologicamente protezionistiche, che fanno ormai parte di un periodo storico superato. Vuol dire, piuttosto, difendere in modo legittimo e consapevole quelli che sono gli asset vitali dell'Italia, connotati da un rapporto diretto con l'offerta di lavoro, con la preservazione di know how in settori strategici e con la penetrazione degli snodi nevralgici dell'economia mondiale».
Sono previsti gli interventi di Maurizio Castro, Valentino D'addario, Emma Galli, Maurizio Leo, Massimo Pini e Giuseppe Sacco. L'incontro sarà moderato da Paolo Rubino.
(Roma, Mercoledì 4 maggio ore 17.30 - Sala del Caminetto - Fondazione Nuova Italia - Via in Lucina, 17).
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