Dal 1° gennaio anche in Italia è diventata obbligatoria la raccolta differenziata di pile e di accumulatori non piombosi: oltre alle batterie per veicoli ora saranno raccolte e riciclate anche quelle per l'elettronica di consumo e gli elettroutensili in base al D.Lgs. 188/08 pubblicato in G.U. il 3/12/2008. Ad occuparsi del monitoraggio dell'efficienza e corretteza del servizio sull'intero territorio nazionale è il Centro di Coordinamento Pile e Accumulatori (www.cdcpa.it).
In Europa ogni anno, circa 800.000 tonnellate di batterie per auto, 190.000 tonnellate di batterie industriali e 160.000 tonnellate di pile portatili (di cui 30% ricaricabili) vengono immesse sul mercato nella UE.
Se durante l'utilizzo, non sono particolarmente nocive per l'ambiente o la salute umana, quando le pile si esauriscono il loro contenuto in mercurio, piombo e cadmio comporta dei rischi.
Attualmente, la raccolta, il trattamento e il riciclaggio delle pile usate in Europa sono frammentari, mentre quasi la metà di tutte le batterie vendute negli Stati membri della UE a 15 nel 2002 è stata smaltita in inceneritori o in discariche. Solo Austria, Belgio, Francia, Germania, Paesi Bassi e Svezia dispongono di un sistema nazionale di raccolta di tutti i tipi di batterie usate destinate al riciclaggio.
Gli obiettivi di raccolta: occorrerà arrivare ad un tasso di raccolta del 25% per le pile portatili entro il 26 Settembre 2012 e del 45% entro il 26 Settembre 2016.