Il sottotitolo della mostra è alquanto evocativo "Il giorno e la notte dell'artista" ed esprime al meglio la volontà del curatore Vittorio Sgarbi di indagare sui lati contraddittori delle personalità degli artisti, ossimori viventi fatti di opposti in coabitazione, di contraddizioni insanabili e anime vaste in costante tensione.
La preziosa collaborazione della Fondazione Mazzotta ha permesso di costruire questo percorso di comparazione tra genialità artistica e disagio/malattia mentale: più di 300 opere, dipinti e sculture, a sondare questo rapporto instabile e creativo tra arte e follia. Le varie opere saranno divise in otto sezioni che potranno contare anche sulla collaborazione di luminari della psichiatria.
I prestiti sono di grande valore e arrivano dai maggiori musei del mondo: Museo d'Orsay, Centre Georges Pompidou, Museo del Prado, Pinacoteca di Brera, Museo Marino Marini.
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