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Di seguito un comunicato del Gruppo INI che lancia un appello al Governo contro i tagli alle risorse per le disabilità.
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SANITÀ, FARONI (GRUPPO INI): STOP TAGLI A DISABILITÀ, INVESTIRE IN NUOVE TECNOLOGIE
IL DG, IMPEGNO PER RIDURRE DIVARIO MEDICO-PAZIENTE
"Intervenire per abbattere le liste d'attesa per il trattamento delle disabilità valorizzando gli operatori specializzati e investendo risorse nelle nuove tecnologie". E' questo l'appello lanciato da Cristopher Faroni, direttore generale del Gruppo INI-Istituto Neurotraumatologico Italiano da sempre impegnato, attraverso le sue strutture, nella cura dei disagi delle età evolutive. La richiesta è rivolta al Governo: "L'ultima legge di bilancio trascura le disabilità - osserva - I tagli di budget non permettono di investire nel trattamento proprio dove si stanno scrivendo le regole della riabilitazione e delle terapie. E' invece necessario implementare le nuove tecnologie per far si che il mondo di questi pazienti sia sempre meno chiuso".
L'attenzione al mondo della disabilità del Gruppo INI nasce nel 1950, anno in cui fu realizzata la prima struttura per ricovero, Villa Alba, nel centro di Tivoli, per pazienti con la sindrome di Down. Poi la struttura è stata trasferita a Fontenuova. Infine è stata aperta la struttura di Veroli, nella provincia di Frosinone, specializzata sulle disabilità delle età evolutive sia a livello ambulatoriale sia di day hospital, quella di Mentana nella provincia di Roma, che effettua prestazioni anche in regime di ricovero, e l'ambulatorio di Villa Dante a Guidonia. Dai deficit motori, alla riabilitazione del linguaggio, fino a sindromi più complesse, le tre strutture di Veroli, Mentana e Guidonia contano 500 pazienti trattati al giorno e 120 ricoveri.
"Nelle Asl ci sono liste d'attesa infinite per prestazioni altamente specialistiche - afferma ancora Faroni - Il personale deve essere specializzato e i costi da sostenere sono alti. E' necessario investire sugli operatori e fare in modo che possano eseguire più prestazioni, facendo anche un discorso con le vare Regioni di appartenenza, quindi rivedere gli studi epidemiologici in base a cui sono sviluppati i budget e il numero delle prestazioni da effettuare. Allo stesso tempo sono d'accordo sull'incremento dei controlli, bisogna essere molto severi nella selezione a monte degli operatori. La Regione Lazio ha sempre avuto attenzione per le disabilità ma vediamo adesso come recepirà la manovra del governo".
Un altro problema, sottolinea il dg, è anche la metodologia di trattamento. "Nelle nostre strutture abbiamo sperimentato laboratori creativi di musicoterapia, arteterapia, garden therapy, raggiungendo risultati incredibili. Ma la strada è lunga e costosa, i pazienti hanno bisogno di iniziative e attività quotidiane e questo non si può fare tagliando il budget. Il nostro futuro è quello di stimolare i pazienti, evitare che si chiudano nel loro mondo e fare in modo che il medico sia sempre più presente nel reinserimento anche lavorativo del malato - conclude Faroni - E' questo il nostro impegno e quando si trova la chiave è una grande soddisfazione".
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