Le affermazioni del Ministro Alfano, in visita nei giorni scorsi in Basilicata, sul monitoraggio dei comitati no triv lucani hanno suscitato l'indignazione dei tanti attivisti che in questi anni hanno espresso sempre pacificamente il loro contrasto alle estrazioni petrolifere.
Il Coordinamento Nazionale No Triv stigmatizza e deplora le dichiarazioni rilasciate dal Ministro alla stampa, laddove dice testualmente che "questi fenomeni non sono movimenti pacifici di protesta".
Avevamo letto con stupore la relazione del Ministero dell'Interno sulla sicurezza e la criminalità organizzata, in cui si elencavano alcune associazioni, come Noscorie trisaia, Scanziamo le scorie e OLA, tra quelle particolarmente attive e da "attenzionare" per le loro attività di denuncia e di informazione. Lo stupore è diventato sdegno davanti alle parole del Ministro che hanno come unico obiettivo quello di screditare e criminalizzare l'intero movimento no triv che il 17 aprile ha portato alle urne quasi 16 milioni di italiani.
Il Ministro dovrebbe, invece, prendere atto che le citate associazioni lucane in questi anni hanno fatto un grande lavoro di informazione e di denuncia a difesa dell'ambiente, della salute e del diritto dei territori ad autodeterminarsi, sollecitando i/ le cittadini/e a partecipare alle mobilitazioni pacifiche per esprimere la preoccupazione che le trivelle fossero attività pericolose per l'ambiente e nocive per l'economia dei territori.
Preoccupazioni che si sono rivelate fondate, come dimostrano le recenti inchieste della magistratura lucana e della Procura Nazionale Antimafia.
L'associazione Noscorie Trisaia aveva nei giorni scorsi chiesto un incontro al Ministro Alfano e ai Presidenti di Camera e Senato, per avere chiarimenti ed ottenere la rettifica di quanto affermato nel rapporto del Ministero dell'Interno ma non ha ricevuto risposte.
Ora il Ministro Alfano rilascia delle dichiarazioni ai quotidiani locali, in cui continua a criminalizzare il lavoro volontario di attivisti che hanno avuto a cuore solo il bene comune, promuovendo iniziative e mobilitazioni, sempre autorizzate, che si sono sempre svolte in modo pacifico e non violento e nel rispetto dei valori democratici scritti nella nostra Costituzione.
Vergogna! Pretendiamo le scuse del Ministro che dovrebbe piuttosto preoccuparsi delle vere questioni di criminalità organizzata che affliggono ormai da tempo anche la Basilicata, e non solo.
Il Coordinamento Nazionale No Triv chiede a tutti i movimenti ambientalisti e alle forze democratiche di questo Paese di esprimere solidarietà nei confronti delle associazioni e dei comitati lucani oggetto di questa campagna infamante e calunniosa.
Coordinamento Nazionale No Triv
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