Un monologo filato, liscio dalla prima all'ultima battuta, con un ottimo ritmo, senza una sbavatura e un equilibrio non scontato tra i vari i vari registri lingistici adottati dall'autore. Uno spettacolo che funziona, forte di una scrittura valida già all'origine, che è stata valorizzata al massimo dall'interpretazione – e il vantaggio che a portarla in scena sia l'autore e' evidente.
Le numerose chiamate finali dell'interprete di " MON COEUR" hanno confermato anche in queste repliche il consenso e l'apprezzamento mostrati dal pubblico, accorso numeroso, in occasione della prima uscita circa un mese fa. Ma la serata tocca il suo acme nella recitazione della poesia dedicata a sua moglie Chiara per la quale l'intero spettacolo e' stato scritto e per la quale sembra che l'autore viva .
"No amore mio, sui tuoi dolci passi, casualmente son capitato in una notte dove la luna germiva compagnia il mio cammino. La nella foresta ti ho vista da lontano, i raggi purpurei sfioravano il tuo volto e quel tuo sorriso che tanto intenso ha catturato il mio cuore in una tenera morsa. L'ardore hai acceso in me, lupo grigio e solitario, e in quel mio eterno vagare hai dato un senso a tutto quello che avevo tanto cercato. Hai acceso la mia passione e quello spirito poetico sopito nelle lande desolate e cantato solamente alle stelle. Ora a te è dedicato tutto, tutto il mio spirito condivido con te, felice di esser amato per quel che sono, felice di amarti per come sei. Io non ti perderò, la mia anima continuerà a camminare al tuo fianco, qui, dove ti ho conosciuto... sui tuoi dolci passi... ".
Ma il cammino di MON COEUR, come quello dello scrittore Andrea Brusa è solo all'inizio. E potrebbe riservarci altre sorprese…
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