Roma, 21 giugno 2016 - «Siamo qui per parlare ancora una volta di ILVA ma, come ci avete ormai abituati, poco di Taranto. Ancora un decreto, per non perdere l'abitudine. Con precisione, l'undicesimo provvedimento d'urgenza adottato per fronteggiare l'emergenza ILVA di Taranto e siamo ancora qui a denunciare come il Governo continui ad abusare della decretazione d'urgenza, considerando il continuo esproprio della funzione legislativa parlamentare da parte del Governo»: lo ha detto il portavoce Davide Crippa in Aula durante la discussione del decreto Salva Ilva.
E c'è di più: «Nel decreto si ipotizza di utilizzare i soldi di Cassa conguaglio per ripianare i debiti di Ilva con le banche. Vengono usati i soldi delle bollette per coprire le mancanze finanziarie di un'azienda che da sola sul mercato non riesce più a starci. Inoltre, ed è di una gravità inaudita, i commissari Ilva hanno deciso di non presentarsi in audizione e in questo modo non riusciremo a sapere cosa fanno fatto in sei mesi di amministrazione straordinaria dopo l'ultimo decreto».
«Stesso atteggiamento dell'Asl di Taranto - sottolinea Crippa - fa sapere di non voler venire in audizione perché non avrebbero nulla da dire di nuovo rispetto all'anno scorso. Ma come? Proprio a giugno sono stati diffusi nuovi dati sulla mortalità. Diffusi proprio dall'Asl. Noi temiamo che si voglia far passare tutto sotto silenzio con la solita complicità di questo Pd».
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