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martedì 12 giugno 2012

Porte automatiche Ditec all'aeroporto di Orio al Serio, appena atterrati o prima di decollare

Certi luoghi comuni son duri a morire: Milano frenetica pensa solo al lavoro, Bologna godereccia sa assaporare la vita, Roma è immensa e indolente, Napoli creativa ma caotica… e Bergamo?
Va a saperlo! Chi, specie fra gli stranieri, conosce davvero Bergamo?
Nonostante le bellezze della Città Alta, con la sua cinta di mura costruite dai dominatori veneziani che la racchiudono come una fortezza, e le tante alacri attività della Città Bassa e dei dintorni, non si può dire che il capoluogo delle Alpi Orobie sia poi così noto. Ed è un peccato e un’opportunità assieme; chi deciderà di dedicare anche solo un paio di giorni a questa città – una vera, raffinata città d’arte – e alla sua provincia, infatti, non resterà senz’altro deluso. Innanzi tutto, si arriva comodamente. L’aeroporto di Orio al Serio, a dispetto delle compagnie aeree che lo catalogano fra gli scali milanesi, è a tutti gli effetti la porta di Bergamo sul mondo, anche se con l’autostrada a quattro corsie si raggiunge Milano in un attimo.

Una volta arrivati in questa terra di gente ancora un po’ schiva e brusca, dal dialetto incomprensibile per chiunque non sia nato sotto l’ombra del Campanone (così viene chiamata la Torre Civica), si scopriranno una serie d’eccellenze di cui forse non si sospettava neppure l’esistenza. In Italia si mangia bene dappertutto: ma sapevate che qui ci sono ben nove ristoranti stellati, secondo la Guida Rossa Michelin? Considerando che Bergamo conta poco più di 120 mila abitanti, è una percentuale da record che la dice lunga sull’ottimo lavoro fatto soprattutto per valorizzare il patrimonio enogastronomico locale.
E poi: il parco tecnologico del Kilometro Rosso (il rivoluzionario distretto della conoscenza, dell’innovazione e delle alte tecnologie, creato come punto di aggregazione di imprese dalla forte propensione innovativa e di istituzioni scientifiche e centri di ricerca & sviluppo delle aree più evolute) è a Stezzano, alle porte della città, mentre per chi vuole concedersi una vacanza c’è solo l’imbarazzo della scelta: si va in montagna, con le piste da sci e i sentieri della Val Seriana e della Val Brembana, o al lago d’Iseo, che proprio nel bel mezzo ha Montisola, l’isola lacustre più grande d’Europa? Gli amanti del benessere e del turismo termale opteranno invece per San Pellegrino, le cui fonti d’acqua minerale sono famose nel mondo.

Ma per decidere dove andare, appunto, è opportuno informarsi: ecco allora che in aeroporto ci attende l’Info Point Turismo Bergamasco. Qui, gentili operatori poliglotti sanno fornire informazioni, mappe, pieghevoli, buoni consigli e quant’altro possa servire per orientare la scelta. All’entrata, una luminosa porta in vetro DITEC Valor, l’
automatica ideale in condizioni d’uso molto intenso e continuo, invita all’accesso.

Il suo design essenziale s’inserisce perfettamente nel verde dei pannelli della facciata, e lo scorrere silenzioso da già un messaggio di tecnologia funzionale: proprio come il grande schermo che attira l’attenzione del pubblico in transito, o quello più piccolo del computer inserito a parete, per le prenotazioni fai-da-te.
Ma un altro messaggio, di pura cordialità, sembra diffondersi da questo angolo efficiente e ospitale: “Benvenuto a Bergamo, turista! Che tu venga da una nazione lontana o che invece tu sia italiano, benvenuto comunque; ti auguriamo che il soggiorno possa essere piacevole e gratificante, e tutto possa scorrere liscio… come questa
porta automatica.”

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