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venerdì 26 settembre 2008

FRANCESCO REDA

L'attore cosentino Francesco Reda punta sulla bravura. Sorride

quando riceve un complimento. E intanto la sua carriera è in salita

 

di MARIA F. ROTONDARO

 

È SICURAMENTE un uomo

affascinante. Ma quando

una donna glielo fa notare

lui sorride - quasi imbarazzato

- e risponde sottolineando,

invece, gli studi

che sta affrontando per

far venire fuori soprattutto

il suo talento. E questo è

proprio un periodo ricco di

soddisfazioni professionali

per il giovane attore cosentino

Francesco Reda.

Nato nel capoluogo brutio

33 ani fa e cresciuto a

Montalto Uffugo ha lasciato

la sua terra d'origine per

andare a studiare prima a

Modena per poi tornare a

Cosenza, e completare la

sua formazione presso il

centro internazionale delle

arti. Ha preso parte a molte

popolari fiction fra le quali:

Carabinieri, Un medico in

famiglia, Gente di Mare.

Ultima, ma solo cronologicamente,

Artemisia Sachez

(girata proprio in Calabria).

Ma l'attore calabrese

ama soprattutto il teatro.

L'anno scorso infatti ha

preso parte alla tournèe

teatrale sulla vita di San

Francesco di Paola e precedentemente

ha interpretato

il ruolo di Sebastiano

nella Tempesta di William

Shakespeare per la regia di

Walter Manfrè con Nando

Gazzolo e Benedicta Boccoli

toccando i più importanti

teatri italiani fra cui Taormina.

Ultimo successo teatrale

con "Miles gloriosus"

di Paluto per la regia di

Beppe Arena e con Edoardo

Siravo. Un'interpreta -

zione che gli è valsa la consegna

da parte di Albertazzi

del premio come "mi -

glior attore teatrale" pro -

prio a Sarsina, la città di

Plauto. Nei giorni scorsi,

prima di volare verso Milano,

è stato nella sua Calabria

per le riprese del film

"la voce" con Rocco Papaleo,

per la regia di Augusto

Zucchi.

Francesco, teatro o cinema?

«Sono due cose differenti.

Al cinema provi emozioni

quando ti riguardi. Al teatro

l'emozione è immediata

».

In tournèe con te anche la

tua fidanzata, Claudia

Pingitore. Oggi attrice

venuta fuori, però, come

Miss Calabria. Tu hai mai

fatto un concorso di bellezza?

«Mai e non li condivido. Mi

volevano come "tronista"

ma ho rifiutato. Piuttosto

mi piacerebbe interpretate

il gobbo di Notre Dame per

misurarmi con la mia bravura

».

Calabria e cinema. Un

rapporto che secondo te è

maturato rispetto a quanto,

dieci anni fa, hai dovuto

lasciare la tua terra per

formarti professionalmente

ed emergere come

attore?

«Le cose sono molto cambiate

anche e soprattutto

grazie al lavoro della Film

Commission Calabria. Intanto

perchè puntano molto

sugli attori e i talenti calabresi.

E poi perchè cercano

di portare le produzioni

qui e di promuovere film

che non raccontino l'imma -

gine scura della Calabria».

Una terra che mi pare di

capire ami ancora molto?

«Certo. Anzi, sto cercando

di portare avanti una sfida:

sono ritornato a vivere qui,

a Taverna di Montalto.

Amo la mia città. Al contrario

credo che Roma non sia

a dimensione d'uomo».

E come si svolge la tua vita

cosentina?

«Mi dedico soprattutto allo

studio. E poi alle mie passioni:

l'equitazione, amo

andare a cavallo, e le scalate

sulle rocce del Pollino.

Non sono molto mondano è

difficile vedermi in giro

per locali. Per il resto amo

seguire la vita politica».

Prossimi impegni?

«Sto girando anche "Il

grande sogno" per la regia

di Michele Placido».

Gli amici più cari che hai

tra gli attori?

«Marco Cocci e Rocco Papaleo

».

Leggere per credere: in

un sms Papaleo ha scritto a

Francesco "Cum'è, tutt'ap -

post?". Contagiato anche

lui dalla cosentinità positiva

di un attore che ama la

sua terra.
 
CORDIALI SALUTI
DAVIDE GIGLIO ( UFFICIO STAMPA)

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