L'attore cosentino Francesco Reda punta sulla bravura. Sorride
quando riceve un complimento. E intanto la sua carriera è in salita
di MARIA F. ROTONDARO
È SICURAMENTE un uomo
affascinante. Ma quando
una donna glielo fa notare
lui sorride - quasi imbarazzato
- e risponde sottolineando,
invece, gli studi
che sta affrontando per
far venire fuori soprattutto
il suo talento. E questo è
proprio un periodo ricco di
soddisfazioni professionali
per il giovane attore cosentino
Francesco Reda.
Nato nel capoluogo brutio
33 ani fa e cresciuto a
Montalto Uffugo ha lasciato
la sua terra d'origine per
andare a studiare prima a
Modena per poi tornare a
Cosenza, e completare la
sua formazione presso il
centro internazionale delle
arti. Ha preso parte a molte
popolari fiction fra le quali:
Carabinieri, Un medico in
famiglia, Gente di Mare.
Ultima, ma solo cronologicamente,
Artemisia Sachez
(girata proprio in Calabria).
Ma l'attore calabrese
ama soprattutto il teatro.
L'anno scorso infatti ha
preso parte alla tournèe
teatrale sulla vita di San
Francesco di Paola e precedentemente
ha interpretato
il ruolo di Sebastiano
nella Tempesta di William
Shakespeare per la regia di
Walter Manfrè con Nando
Gazzolo e Benedicta Boccoli
toccando i più importanti
teatri italiani fra cui Taormina.
Ultimo successo teatrale
con "Miles gloriosus"
di Paluto per la regia di
Beppe Arena e con Edoardo
Siravo. Un'interpreta -
zione che gli è valsa la consegna
da parte di Albertazzi
del premio come "mi -
glior attore teatrale" pro -
prio a Sarsina, la città di
Plauto. Nei giorni scorsi,
prima di volare verso Milano,
è stato nella sua Calabria
per le riprese del film
"la voce" con Rocco Papaleo,
per la regia di Augusto
Zucchi.
Francesco, teatro o cinema?
«Sono due cose differenti.
Al cinema provi emozioni
quando ti riguardi. Al teatro
l'emozione è immediata
».
In tournèe con te anche la
tua fidanzata, Claudia
Pingitore. Oggi attrice
venuta fuori, però, come
Miss Calabria. Tu hai mai
fatto un concorso di bellezza?
«Mai e non li condivido. Mi
volevano come "tronista"
ma ho rifiutato. Piuttosto
mi piacerebbe interpretate
il gobbo di Notre Dame per
misurarmi con la mia bravura
».
Calabria e cinema. Un
rapporto che secondo te è
maturato rispetto a quanto,
dieci anni fa, hai dovuto
lasciare la tua terra per
formarti professionalmente
ed emergere come
attore?
«Le cose sono molto cambiate
anche e soprattutto
grazie al lavoro della Film
Commission Calabria. Intanto
perchè puntano molto
sugli attori e i talenti calabresi.
E poi perchè cercano
di portare le produzioni
qui e di promuovere film
che non raccontino l'imma -
gine scura della Calabria».
Una terra che mi pare di
capire ami ancora molto?
«Certo. Anzi, sto cercando
di portare avanti una sfida:
sono ritornato a vivere qui,
a Taverna di Montalto.
Amo la mia città. Al contrario
credo che Roma non sia
a dimensione d'uomo».
E come si svolge la tua vita
cosentina?
«Mi dedico soprattutto allo
studio. E poi alle mie passioni:
l'equitazione, amo
andare a cavallo, e le scalate
sulle rocce del Pollino.
Non sono molto mondano è
difficile vedermi in giro
per locali. Per il resto amo
seguire la vita politica».
Prossimi impegni?
«Sto girando anche "Il
grande sogno" per la regia
di Michele Placido».
Gli amici più cari che hai
tra gli attori?
«Marco Cocci e Rocco Papaleo
».
Leggere per credere: in
un sms Papaleo ha scritto a
Francesco "Cum'è, tutt'ap -
post?". Contagiato anche
lui dalla cosentinità positiva
di un attore che ama la