La Mostra “INDIOS ANTROPÓFAGOS” è stata inaugurata con molto successo il 10 Maggio 2019 nella sede dell’Arsenale - Padiglione del Perù. All’evento hanno partecipato importanti personalità tra cui il Sig. Eduardo Marinetti (ambasciatore del Perù in Italia), Amora Carbajal, in rappresentanza del Ministero del Commercio del Perù e per gli enti PromPerù e OCEX. In questa occasione, entrambi, hanno incentivato e promosso la presenza del Paese alla Biennale d’Arte di Venezia. Tra i presenti anche Armando Andrade (Curatore e membro del Consiglio Direttivo del Patronato Culturale del Perù), la Fondazione Wiese e Roberto Hoyle (Presidente del Consiglio Direttivo del ICPNA).
Hanno assistito diversi media di comunicazione di livello nazionale ed internazionale che hanno apprezzato il lavoro di Christian Bendayán e del suo curatore Gustavo Buntinx. I media hanno avuto la possibilità di parlare direttamente con loro (Artista e Curatore) circondati dalle opere in mostra per poter esprimere il messaggio artistico dimostrato in anteprima.
La Biennale si concluderà il 24 Novembre 2019, miliardi di spettatori avranno così l’occasione di ammirare il progetto artistico peruviano, in cui la selva amazzonica ed i suoi simboli sono protagonisti.
Alla Preview della presente edizione della Biennale di Arte di Venezia hanno partecipato circa 2000 giornalisti, un network molto importante dove gli artisti scelti per ogni padiglione hanno creato una vetrina per esprimere e mostrate il loro progetto artistico.
Per il Perù è stato un grande successo sia per la critica sia per la notevole presenza di pubblico.
LA MOSTRA INDIOS ANTROPÓFAGOS
La Mostra “Indios Antropófagos” propone un progetto che studia e mette in discussione un territorio ed una situazione molto fragile come l’Amazzonia. Si tratta della visione di quel paradiso che rappresenta la cultura peruviana dalle origini e di come si è evoluta nel tempo dal punto di vista non solo visivo ma anche storico. L’artista propone uno sviluppo concettuale ed un poco retrò nelle sue opere che rappresentano la sensualità oltre che aspetti sensoriali legati al territorio includendo, inoltre, tutti gli aspetti tangibili di oggi giorno.
L’artista presenta una Amazzonia costruita, non solo dal punto di vista architettonico, bensì dove le persone che la abitano e che abitano attualmente in Perù vengono rappresentate nelle sue opere come parte vivente della realtà e dell’attualità del Paese, un’Amazzonia costruita e popolata.
Nel suo lavoro è importante anche il ruolo della natura che conversa con le personalità raffigurate nelle sue opere e che vogliono rappresentare il cambiamento storico, culturale e sessuale. Icone come una farfalla, animale che di solito si trova nella selva amazzonica e nella natura, simboleggia questa rivoluzione sessuale come anche un recupero critico delle origini del Paese peruviano. Allo stesso modo, le farfalle si mimetizzano nella natura stessa, metafora dei comportamenti socio culturali del giorno d’oggi, dove spesso si ha la necessità di “nascondersi” per poi rifiorire e mostrare, una volta accettati, tutto il loro splendore.
Al contempo, con il lavoro esposto dall’artista (illustrazioni e murales) saranno anche esposte diverse cera- miche storiche che riflettono come veniva intesa l’area Amazzonica e come si è evoluta dal periodo della Belle Époque ad oggi. In Europa l’Amazzonia era concepita come esotica, pura natura. Dal Perù venivano importati mosaici europei per costruire edifici ancora visitabili in diversi luoghi nella selva amazzonica.
Verranno inoltre esposte diverse cartoline storiche che mostrano la maniera in cui i famosi “sauvages”, indigeni che abitavano l’area, venivano ritratti in scene esotiche e situazioni particolarmente originali affascinando i visitatori europei. Questo scambio culturale si rispecchia nelle opere dell’artista che mostra come nell’attualità si verifichino situazioni simili e che vengono rappresentate con personaggi travestiti o incompresi nella cultura attuale.
É importante ricordare che l’Amazzonia rappresenta il 60% del territorio peruviano. Grazie ad iniziative artistiche e creative come questa, nel contesto della Biennale d’Arte di Venezia e sostenute da diversi organismi, si vuole sensibilizzare sulla tematica e dare importanza e visibilità al fine di comprendere una realtà fragile di un territorio così importante ed affascinante a livello internazionale attraverso gli occhi degli artisti peruviani.
INDIOS ANTROPÓFAGOS è cortesemente organizzato dal Patronato Culturale di Perù, sponsorizzato dall’Istituto Culturale Peru- viano Nordamericano (ICPNA), dal Ministero di Cultura del Perù, dal Ministero degli Affari Internazionali del Perù, dal Ministero del Commercio Estero e del Turismo (OCEX), da El Comercio e Fondazione Wiese, da PromPeru e Cerámica San Lorenzo.
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Patricia Alonso. Cultural manager, visual artist and Pr.
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