Pfas: M5S, Zaia negò problema in audizione Ecomafie nel 2014
Roma, 9 dicembre – "Già nel dicembre 2014, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, fu audito in Commissione Ecomafie, e quando gli chiesi informazioni sui problemi ambientali più critici del territorio, non citò i Pfas nè, in generale, segnalò alcuna criticità di tipo ambientale, dando invece priorità solo ad una serie di aspetti produttivi, tra cui la costruzione del Mose e la salvaguardia delle Grandi Navi nella laguna di Venezia. In quello stesso periodo altri colleghi del MoVimento 5 stelle hanno denunciato l'inquinamento da Pfas legato alla produzione dell'azienda locale Miteni con degli esposti in Procura che hanno poi fatto partire le inchieste giudiziarie attuali. Se la Regione Veneto fosse stata così pronta ad intervenire contro l'inquinamento da Pfas come ha fatto oggi nell'attaccare l'impegno del MoVimento 5 Stelle a sostegno dei cittadini, ora forse non ci sarebbe alcuna emergenza su cui disquisire". Così Alberto Zolezzi, deputato del MoVimento 5 Stelle in Commissione Ecomafie risponde all'assessore all'Ambiente della Regione Veneto, Bottacin. "La Regione Veneto dovrebbe provare vergogna non solo per aver ignorato anche gli aspetti più atroci di questa vicenda come i rifiuti da Pfas interrati nei pressi del sito produtivo, ma anche per il business della 'pulizia del plasma' (plasmaferesi e proplasma), dal costo di circa 5mila euro a intervento, indicata dalla stessa Direzione Sanità della Regione Veneto come risposta alle persone ammalatesi nel corso degli anni; un 'rimedio' per il quale non esiste alcuna linea guida nazionale, come dichiarato dalla stessa ministra alla Salute, Lorenzin, a margine di una sua audizione in Commissione Ecomafie. A questo intervento si è sottoposto anche il direttore generale Domenico Mantoan, rifiutandosi però di rispondere a una mia interrogazione in cui gli chiedevo di sapere se per lui la plasmaferesi fosse stata efficace nel ridurre i valori di Pfas nel sangue e se il suo organismo l'avesse tollerata o meno". "Questa è solo la punta dell'iceberg di un male che ha prodotto nella zona oltre 1300 morti e l'aumento del 22% dei casi di ictus. Ora – conclude Zolezzi – il passo fondamentale è andare oltre l'emergenza, chiudere la linea produttiva che genera l'inquinamento e bonificare l'area. Potrebbe provare a concetrarsi su questo la Regione Veneto invece di rimuginare su ciò che, ad oggi, non ha fatto".
MoVimento 5 Stelle Camera dei Deputati
Ufficio Comunicazione
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