È stato presentato a Bruxelles lo scorso 18 novembre il rapporto "Stato dell'Unione energetica 2015", che analizza i progressi compiuti in questi primi nove mesi dal piano europeo varato a febbraio, identifica le principali aree di intervento per il 2016 e, soprattutto, definisce un pacchetto di strategie da adottare per realizzare un'Unione dell'energia resiliente coniugata a una politica per il clima lungimirante. Il punto di Global Power, azienda presieduta da Gaetano Zoccatelli e fornitore leader di aziende, Enti e Amministrazioni Pubbliche italiane
Sono state proposte le Linee Guida per i Piani energia-clima al 2030 che gli Stati membri dovranno mettere a punto entro il 2017 e rendere operativi prima del 2020, una metodologia per monitorare i progressi verso il raggiungimento degli obiettivi dell'Unione energetica e le Linee Guida per il rafforzamento della cooperazione con i Paesi vicini.
Sul fronte dell'efficienza energetica, la comunicazione contiene una proiezione sul raggiungimento del target del 20% al 2020, che non sarà ottenuto senza ulteriori sforzi (ci si fermerà al 17,6% se non si introdurranno misure aggiuntive). La Commissione cercherà di stimolare gli investimenti nell'efficienza, che dovranno quintuplicare al fine di raggiungere una diminuzione dei consumi del 27% al 2030, proponendo tra l'altro un sistema di aggregazione dei piccoli progetti.
Nel 2016 sono previste numerose iniziative anche per l'integrazione del mercato: sarà presentata una comunicazione sulle misure necessarie al raggiungimento dell'obiettivo del 15% di interconnessioni elettriche al 2030 e la Commissione si adopererà per far rispettare le regole della concorrenza, soprattutto per eliminare le restrizioni territoriali contenute nei contratti e la ripartizione artificiale dei mercati.
Per la difesa di consumatori (sia domestici che industriali), Bruxelles pubblicherà nel 2016 un rapporto sui prezzi e i costi dell'energia, che mostrerà chiaramente il peso di tasse, accise e sussidi.
Venendo alla decarbonizzazione dell'economia, nella prima metà del 2016 saranno proposte una serie di azioni per centrare il target di riduzione delle emissioni dei settori non-Ets del 30% rispetto al 2005, mentre per il settore trasporti arriverà una comunicazione contenente interventi ad hoc (soprattutto per il trasporto su strada) seguite da proposte per nuovi standard per le emissione di CO2 delle automobili, per il monitoraggio dei veicoli pesanti e per il settore aereo.
Il rapporto sullo stato dell'Unione energetica è accompagnato da 28 schede che valutano lo scenario per ogni Stato membro. La fotografia dell'Italia è quella di un paese dove l'energia costa più della media europea, mentre la percentuale di impiegati nel settore energetico è inferiore rispetto agli altri Stati, e l'interconnessione va implementata. Rispetto ai dati del 1995, petrolio e prodotti petroliferi sono scesi dal 58% al 37% del consumo interno lordo di energia, mentre la quota di combustibili solidi e di energie rinnovabili è cresciuta. Anche il gas è in ascesa, dal 28 al 36% del mix energetico contro il 23% dell'Unione europea. In merito al taglio delle emissioni, il nostro Paese è considerato sulla buona strada per raggiungere i traguardi fissati per il 2020.
FONTE: Global Power
Nessun commento:
Posta un commento