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giovedì 14 gennaio 2016

Fucsia Fitzgerald Nissoli: La mia intervista sul Corriere Canadese




Ringrazio molto il Corriere Canadese per avermi dato l'opportunita' di raccontarmi attraverso questa intervista.
Voglio dire ai lettori che mi hanno supportata e che continuano a farlo: " GRAZIE DI CUORE perche' il Vostro sostegno e supporto mi danno la forza per continuare a battermi per Voi e per far capire ai miei colleghi che Voi siete una grande risorsa per l'Italia".


- Che bilancio fai di questo 2015?
Un bilancio complesso con aperture del Governo verso le problematiche degli italiani all'estero. Certamente le gravi questioni umanitarie unite all'allarme terrorismo non ci lasciano un buon ricordo del 2015 ma questo deve spingere la politica ad una maggiore assunzione di responsabilità e ad operare per costruire percorsi di pace nel dialogo tra le Nazioni.
Sul piano degli italiani all'estero, ricordo che il 19 marzo 2015 è stata approvata, dalla Camera, la mozione Fitzgerald Nissoli-Porta che impegna il Governo a rinegoziare le convenzioni bilaterali di sicurezza sociale stipulate dall'Italia con i Paesi extra-Ue e di provvedere a stipulare nuovi accordi bilaterali di sicurezza sociale completando il quadro giuridico di salvaguardia dei diritti sociali e di aggiornare quelli in vigore, a garanzia di una più adeguata, efficace ed ampia tutela previdenziale. Tutto ciò, in considerazione del fatto che stanno emergendo moderne figure di nuovi migranti italiani che rischiano, a causa delle convenzioni oramai obsolete, di non essere adeguatamente tutelati negli ambiti previdenziale, fiscale e sanitario. 
In seguito all'approvazione di tale mozione, con la legge 16 giugno 2015, n. 93, è stato ratificato l'Accordo di sicurezza sociale tra Italia e Canada. 
Inoltre, durante l'esame della legge di riforma della scuola italiana sono riuscita a far approvare un emendamento che, dopo 44 anni dalla famosa legge 153 del 1971, fa si che venga avviato un coordinamento  tra le strutture amministrative interessate alla  promozione linguistica all'estero. 
Nella fattispecie, si dovrà realizzare, nei modi e nelle forme che vorrà disporre il Governo, "un effettivo e sinergico coordinamento tra il MAECI ed il MIUR nella gestione rete scolastica e della promozione della lingua italiana all'estero". 
A questo si aggiunge l'accoglimento di un Ordine del Giorno che impegna il Governo "a valutare la possibilità di avviare una riforma organica della normativa che disciplina l'attività scolastica all'estero anche per quanto concerne la competenza degli enti gestori e di arrivare a definire criteri chiari di abilitazione all'insegnamento dell'italiano all'estero e ad una certificazione unica ed universalmente riconosciuta per quanto concerne la competenza linguistica. 
Sono effettivamente le linee guida per realizzare, dopo 45 anni, una riforma organica della scuola italiana all'estero e quindi anche della promozione della lingua italiana nel mondo.
- Quali sono le questioni più importanti che riguardano gli italo canadesi che sono cambiate in questo anno?
Credo che la ratifica dell'Accordo di sicurezza sociale tra italia e Canada sia un passo avanti importante e rilevante. Infatti, in tale Accordo, si affronta il problema della totalizzazione dei periodi contributivi accreditati nei due Paesi in modo da consentire il raggiungimento più agevole dei minimi contributivi e un più elevato livello delle prestazioni - che viene estesa a tutte le prestazioni previste nella legislazione italiana e nella legislazione canadese
, incluso l'istituto della contribuzione volontaria. Inoltre, si prevede l'estensione della totalizzazione, in caso di carenza contributiva dell'interessato, anche ai periodi contributivi maturati presso Paesi terzi con i quali sia il Canada che l'Italia hanno rispettivi accordi bilaterali in materia. Questa novità della totalizzazione multipla viene incontro alla mobilità lavorativa frammentata in vari Paesi che interessa sempre più le nuove migrazioni. Un tema di sicura rilevanza di cui abbiamo parlato in un Convegno sulla previdenza che si è tenuto a Montreal, nello scorso mese di ottobre.  
Inoltre, l'Ambasciatore Gian Lorenzo Cornado, sta lavorando alacremente e con successo, e lo ringrazio di cuore, per l'accordo di riconoscimento e scambio reciproco delle patenti di guida tra l'Italia ed il Canada, con una evidente ricaduta pratica positiva sulla mobilità degli italiani e dei canadesi nei due Paesi. 
Invece, per quanto riguarda la rappresentanza degli italiani all'estero, voglio ricordare che quest'anno sono stati rinnovati Comites ed il Cgie. A proposito del Cgie, vi evidenzio che durante l'esame della legge di stabilità è stato approvato un mio emendamento che restituisce parte dei fondi precedentemente tagliati, atti ad assicurare il funzionamento di questo importante organismo di rappresentanza. Inoltre, e' stato approvato un emendamento che ho co-firmato assieme al collega Caruso, per una riduzione dei tagli a 15 milioni di euro ai patronati, un passo avanti importante rispetto ai 45 milioni inizialmente previsti che rappresenta un segnale importante nei confronti di una realta' sempre piu' utile e necessaria alla nostra societa' nella quale i patronati svolgono un'azione sussidiaria, un ruolo svolto anche dai patronati in Canada.
- Cosa succede adesso sul fronte della cittadinanza dopo la tua sfortunata battaglia per il riottenimento da parte di chi l'ha dovuta lasciare?
Innanzitutto non la definirei una battaglia sfortunata perché ben 317 Colleghi sono stati sensibilizzati e di conseguenza hanno firmato la mia proposta di legge sulla cittadinanza. Mi piace che vengano valorizzati i fatti positivi! Tuttavia le condizioni politiche non erano favorevoli, per cui il dibattito è stato limitato ai minori stranieri che frequentano la scuola da almeno 5 anni in Italia, anche se il Governo ha accolto il mio Ordine del Giorno che lo impegna a riaffrontare il tema in occasione dei prossimi provvedimenti. Voglio, inoltre,  fare una precisazione. Il tema della cittadinanza e' sempre stato per me la priorità del mio lavoro parlamentare. Infatti, era uno dei temi che mi proponevo di affrontare, in caso di vittoria, già dalla campagna elettorale del  2013. Appena arrivata in Parlamento, ho subito presentato, insieme a due colleghi del mio gruppo parlamentare, l'on Marazziti e l'on Santerini, una Proposta di legge inserendo un comma per gli italiani all'estero che così recitava: "Il comma 1 dell'articolo 17 della legge 5 febbraio 1992, n. 91, è sostituito dal seguente:«  I nati in Italia, figli di almeno un genitore italiano, che hanno perso la cittadinanza in seguito a espatrio, riacquistano la cittadinanza italiana facendone espressa richiesta al consolato italiano che ha giurisdizione nel territorio di residenza estera purché ciò non sia in contrasto con accordi bilaterali internazionali in vigore »
A dicembre del 2014, per rafforzare la mia iniziativa, ho deciso di presentare, ex novo, una Proposta di legge sul riacquisto della cittadinanza esclusivamente dedicata agli italiani all'estero e di raccogliere la maggioranza delle firme dei colleghi in maniera trasversale.
Infine, ho deciso, lo scorso dicembre, di ripresentare la questione all'attenzione del Parlamento con una nuova Proposta di legge contenente gli stessi argomenti. Infatti, proprio oggi, alla ripresa dei lavori, ho gia' raccolto l'adesione di ben 145 colleghi e penso di incrementarne il numero nei prossimi giorni. Non prometto la certezza del risultato ma un impegno vero, profondo e continuo!

Voglio sottolineare, che questa è stata  comunque l'occasione per affrontare la questione sul piano culturale e preparare il terreno per il futuro, infatti questo tema era poco sentito nel Parlamento italiano e assicuro ai tuoi lettori che saro' tenace!
- Quali sono i  tuoi successi più importanti del 2015 e quali i rimpianti più grossi?
Sicuramente l'approvazione della mozione sulla sicurezza sociale e l'approvazione del mio emendamento sulla scuola italiana all'estero. Non parlo di rimpianti perché mi piace essere positiva e guardare al futuro ed al bene degli italiani all'estero che si costruisce anche grazie ad una lenta ma costante sensibilizzazione della politica italiana circa i temi che attengono l'emigrazione.


- Obiettivi per il 2016?
 Lavorare duramente affinché in ogni provvedimento utile sia inserito quanto è giusto e opportuno per gli italiani all'estero, affinché si possa fare veramente sistema. Sicuramente sarò un pungolo positivo per il Governo ed il Paese affinché si possa affermare una cultura dell'emigrazione come risorsa, in cui la cittadinanza deve avere un ruolo centrale, auspicando che il lavoro parlamentare comune intrapreso in seno alla maggioranza possa consololidarsi ulteriormente per una maggiore efficacia.




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