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lunedì 27 dicembre 2010

Case abbandonate, diroccate inutilizzate - Intervista a Colombo Clerici - Repubblica, dic. 2010

A s s o e d i l i z i a


Dichiarazioni del presidente di Assoedilizia e vice presidente di Confedilizia Achille Colombo Clerici in sede di intervista a Repubblica pubblicata il 27 dic.2010

* * * * *

Sono oltre 2 milioni le case diroccate e inutilizzate, prevalentemente ubicate nelle campagne (ma molte si trovano in posizioni panoramiche privilegiate): casolari, casupole, baite, ville rustiche, antiche magioni, casali, rocche, cascinali.

Iscritte al catasto terreni o al catasto fabbricati ovvero abusive o non iscritte ai catasti.
Non infrequenti gli immobili del demanio civile e militare.


A) Considerazioni

Il mondo edilizio urbanistico di oggi si presenta come un mondo del tutto costruito.

Nel nostro Paese, in particolare, si tratta di un mondo costruito nel corso di secoli e secoli.

Ci sono stati periodi di accelerazione del processo di costruzione delle citta' in concomitanza con i vasti processi di inurbamento che hanno connotato i periodi postbellici successivi ai due grandi conflitti mondiali.


Questa situazione spiega alcuni fenomeni caratteristici della situazione italiana e da' ragione ad alcune linee-guida che dovrebbero contrassegnare l'azione futura nel campo edilizio-urbanistico.

Spiega ad esempio la logica della conservazione edilizia dominante nella cultura urbanistica in Italia ed il perche', mentre in altre epoche con le risorse pubbliche si costruivano, in termini infrastrutturali, interi pezzi di citta' in tempi relativamente brevi, oggi queste risorse non bastino nemmeno a sostenere gli interventi di manutenzione dell'esistente.

Spiega altresi' perche' si debba al giorno d'oggi privilegiare la razionalizzazione dell'utilizzo del patrimonio edilizio esistente ( in termini di recupero strutturale e funzionale dell'esistente ) evitando processi di dispersione e di sovracconsumo delle risorse territoriali, nonche' episodi di destrutturazione del tessuto urbano consolidato, massimamente ove questo presenti caratteristiche di storicita': tentazione a cui oggi cede qualche strumento urbanistico di nuova generazione.

Nel corso del processo di sviluppo degli insediamenti edilizi urbani, extra urbani ed agricoli, non sempre si è proceduto secondo linee guida ordinate e preordinate: anzi, se puo' dirsi, si è proceduto semmai all'opposto.
I Comuni e gli enti pubblici sono stati costretti il più delle volte ad "inseguire" gli insediamenti generati dall'iniziativa privata, con grande dispendio e dispersione di risorse territoriali e finanziarie nonche' scarsi risultati sul piano di un razionale sviluppo urbano.

Sicche' oggi, il patrimonio edilizio abbandonato, diroccato, degradato, inutilizzato o sottoutilizzato ( cosi' come d'altronde il patrimonio storico-artistico-monumentale-edilizio, difficile in se' da gestire) si presenta prevalentemente disperso sul territorio e scoordinato rispetto ai flussi di utilizzazione in atto.


Sono queste, soprattutto, le ragioni del fatto che si riscontri, nel nostro Paese, una tale quantita' di immobili abbandonati e degradati.

B) Suggerimenti accompagnatori dello studio :


- Semplificazione dei procedimenti autorizzatori per gli interventi edilizi di recupero;

- Deroga agli strumenti urbanistico-edilizi, per consentire aumenti volumetrici e cambi di destinazioni funzionali.

- Agevolazioni fiscali;

- Incentivi economico-finanziari

- Regolarizzazione catastale


Le conclusioni ed i suggerimenti derivanti da questo quadro hanno ispirato nel tempo provvedimenti legislativi quali il piano-casa in deroga ai piani regolatori; le misure di semplificazione procedimentali ad esempio la SCIA; la normativa varata nel 2010 sull'accertamento della regolarita' catastale degli immobili: il cosiddetto accatastamento delle case fantasma ( art.19 commi 10 e 11 del D.L. 31 maggio 2010 n. 78 "Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitivita' economica").


SCHEDE STATISTICHE

VETUSTA' EDIFICI ITALIANI


-       Età patrimonio residenziale (ultimi dati ufficiali a disposizione)

Epoca costruzione -       N° per mille -       %


-       Ante 1919 -       4.745 -       16,6 %

-    1919-1945                              -    2.634 -     9,2 %

-       1946-1960 -       4.096 -       14,2. %

-       1961-1971 -       6.090 -       21,3. %

-       1972-1981 -       4.940 -       17,2 %

-       1982-1991 -       2.523 -       8,7 %

-       1992-2006 -       3.675 -       12,9 %


-       Totale -       28.703


-       100 %

dati elaborati da Assoedilizia

DENSITA' DI ALLOGGI
Abitazioni ogni 100 abitanti                2006      


REGIONI                                                                     ALLOGGI PER 100 ABITANTI
 
Valle D'Aosta                                                         81


Liguria                                                                        61,5

Molise                                                                        59,3

Calabria                                                                     55,4


Piemonte                                                                    51


Sicilia                                                                         50,8

Abruzzo                                                                      50


Friuli                                                                           49,8


Trentino Alto Adige                                                    49,7


Basilicata                            
                                      48,7

Sardegna                                                                   48,4


Emilia Romagna                                                          47


Toscana                                                                  46,6    


Lazio                                                                          45,8


Puglia                                                                         45,3

Marche                                                                       44


Lombardia                                                                 43,7

Veneto                                                                    42,5    


Umbria                                                           42,5


Campania                                                                   37,9
 
 
 
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