Due mila persone di 63 Paesi hanno onorato quest'estate a Bialystok (piccola città della Polonia orientale) la nascita di Lazzaro Ludvico Zamenhof, avvenuta 150 anni fa in quella città. Anche in Italia L.L.Zamenhof è stato ricordato al Congresso Italiano di Esperanto a Cassino conclusosi il 4 settembre. Chi è e perché tanti uomini lo hanno ricordato? Moltissime persone non conoscono questo nome e non sanno che l'Unesco lo ha proclamato una delle grandi personalità del mondo e che più di mille monumenti gli sono stati dedicati in tutti i continenti.
Si tratta di un dottore polacco, che lanciò la lingua internazionale esperanto, il cui lessico viene da alcuni gruppi linguistici (latino, germanico e slavo) e la cui grammatica consiste di 16 regole senza eccezioni. Per la sua neutralità la lingua internazionale di Zamenhof non favorisce alcuna lingua etnica, ma al contrario difende l'uguaglianza di tutte le lingue e di tutte le culture, non si contrappone all'inglese ma propone uno strumento nuovo e sovranazionale per la comunicazione mondiale.
L'originalità dell'esperanto è nel fatto che si è diffuso in tutto il mondo ed è diventato la lingua di una comunità internazionale già grande e diffusa in un centinaio di Paesi, che comunica in spirito di tolleranza e di amicizia. Zamenhof, conosciuto anche come pioniere del dialogo interreligioso, non immaginava che l'esperanto dopo di lui avrebbe acquistato le vesti di una lingua letteraria indipendente, che in esso sarebbero stati pubblicati diverse decine di migliaia di libri, incluse traduzioni di scrittori classici (come Shakespeare, Dante e Cervantes) e di autori moderni (come Gunther Grass e Marquez).
Fenomeno unico nel quadro dei congressi internazionali i due mila partecipanti nel Congresso di Bialystok si sono capiti solo in esperanto, senza bisogno dei soliti traduttori ed interpreti. In questa lingua sono state anche tenute corsi universitari estivi e spettacoli teatrali. Questo 94° congresso della Associazione Esperantista Mondiale si è svolto nel quadro dell'Anno Internazionale della Riconciliazione proclamo dalle Nazioni Unite.
In Italia lo stesso tema è stato trattato nel Congresso Italiano di Esperanto a Cassino, chiusosi agli inizi di settembre. Questo congresso nella città martire della seconda guerra mondiale ha messo in rilievo l'aspetto pacifista della proposta dei fautori dell'esperanto. Erano presenti italiani e stranieri ed anche qui tutti i lavori si sono svolti in esperanto.
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