I Futurismi di Narciso di Bruno Gorgone alla Galleria L'Acquario di Roma
Bruno Gorgone,artista esponente dell'Astrazione italiana,nel Centenario della pubblicazione del Manifesto del Futurismo, e collegandosi al tema dello "specchio" e più in generale al Mito di Narciso, già intrapreso in precedenti esposizioni,presenta alla Galleria L'Acquario di Roma, Via Giulia n.178, (tel. 06 68134613) dall'otto al 31 ottobre 2009 una mostra -installazione curata dal critico Gabriele Simongini ed intitolata "Futurismi di Narciso". L'inaugurazione avverrà giovedì 8 ottobre 2009 alle ore 18, alla presenza dell'artista.
L'esposizione comprende dipinti olio su tela,realizzati tra il 2006 e il 2009; dipinti su vetro convesso con cornice ,sul tipo degli specchi-sorcière",intitolati appunto "Futurismi di Narciso",realizzati nel 2009 a testimonianza dell'importante anniversario; alcuni disegni di cornici per specchi e bozzetti di ispirazione futurista realizzati negli anni Novanta, oltre ad alcune fotografie,quali citazioni di opere sul tema del "riflesso". Sono esposte inoltre alcune annotazioni sulle tematiche della mostra,desunte dall'architettura,dalle arti figurative,dalla letteratura,dalla poesia,dalla scienza,dal cinema,catalogate nel tempo dall'artista.
Estratto dal testo di presentazione "Bruno Gorgone: Narciso o Siddharta?" di Gabriele Simongini:
"Narciso,lo specchio,la società liquida,il futurismo...Molteplici sono appunto i motivi di riflessione che popolano la mostra di Bruno Gorgone da lui stesso opportunamente intitolata "Futurismi di Narciso". E' una poetica installazione concepita come un sorprendente labirinto di specchi che si rispondono l'un l'altro e quindi ogni opera vale, più che per se stessa, soprattutto per il dialogo e il cortocircuito che mette in campo con le altre. (...) Ne emerge un astrattismo empatico,contemplativo,floreale,che evoca anche un'inesauribile proliferazione generativa, una piena armonia che lega l'Uno al Tutto e al Molteplice. Il dinamico flusso della vita viene purificato da qualsiasi nevrosi frenetica ed ossessiva e portato in una dimensione più distesa e interiore. Osservando queste opere vengono alla mente alcune illuminazioni delle pagine finali del "Siddharta" di Hermann Hess.(...) Nella sua personale discesa alle fonti della vita, Gorgone (Narciso o Siddharta? O forse futurista contemplativo innamorato della "natura naturans"?) privilegia la leggerezza del tocco e dell'esecuzione, accosta i colori in modi raffinatamente inusuali e liricamente musicali,con una libertà che lo conduce ad esiti oggi senza paragone."
Bruno Gorgone (Cuneo,1958). Artista esponente dell'Astrazione italiana,presente nel panorama internazionale dell'arte contemporanea dai primi anni Ottanta. Dopo la laurea in Architettura conseguita all'Università di Genova,si trasferisce a Venezia dove approfondisce le sue esperienze attraversando varie forme di espressione creativa con particolare attenzione al vetro di Murano. Il critico francese Pierre Restany, teorico del Nouveau Réalisme, si interessa al suo lavoro e alle sue sperimentazioni nell'uso dei nuovi media. Il suo percorso è segnato da numerose mostre personali e dalla partecipazione a esposizioni internazionali in Italia e all'estero. Recentemente espone alla grande mostra "Savona '900.Un secolo di pittura scultura e ceramica", a cura di Germano Beringheli e Riccardo Zelatore, Fortezza Monumentale del Priamar, Savona 2008-2009; alla " V Biennale Internazionale d'Arte della Magna Grecia", a cura di Boris Brollo, Collegio italo-greco di Sant'Adriano, San Demetrio Corone, 2009; alla mostra "Les Artistes Plasticiens Italiens à Paris,nell'ambito dell'evento "Dialogue/Da uno all'altro. Paris/Venise, a cura di Denise Bigot e Boris Brollo, Galerie Le Cheval de Sable, Parigi,2009,Patrocinio AIAP UNESCO; e all'Esposizione Internazionale Ligne et Couleur-Architetti Artisti, in occasione della 53.Biennale di Venezia "Fare mondi", Scoleta dei Calegheri-San Tomà, Venezia 2009.
Recentemente sull'opera dell'artista è stata pubblicata la monografia "Gorgone,la storia come pattern",con testi di Vittorio Sgarbi (Marco Sabatelli Editore)
Vive e lavora tra Venezia e Spotorno (Savona)