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venerdì 7 dicembre 2018

Pandoro e Panettone Melegatti ritornano in commercio

Il Pandoro e il Panettone Melegatti ritornano nei supermercati del Veneto e della Lombardia orientale e in alcuni punti vendita di Napoli, Roma e Milano. Lo spaccio aziendale all'interno dell'opificio di San Giovanni Lupatoto, alle porte di Verona sarà in attività da oggi e fino al 22 dicembre sarà attivo, con il consueto orario. Un temporary shop funziona nel centro di Verona.

L'azienda è stata ferma per più di un anno. Famosa la campagna sui social del novembre 2017: #MelegattiSiamoNoi. L'obiettivo era vendere un milione e mezzo di Pandori, come autorizzato dal Tribunale di Verona. Nonostante il grande successo e la riapertura dello spaccio aziendale, i problemi interni tra i soci e il fallimento che ne seguì non furono evitati. L'azienda è ora rinata, per la terza volta in due anni. Ha riaperto per le feste natalizie: è ora di proprietà della famiglia Spezzapria. Parliamo, allo start dell'iniziativa, di 35 lavoratori impiegati, considerato che originariamente si trattava di 70 elementi. I nuovi assunti hanno firmato contratti a tempo indeterminato.

I dipendenti, una volta rientrati in fabbrica, hanno dovuto sistemare l'impianto. Era dall'ultimo Natale che nessun dolce era sfornato.

Gli impiegati senza stipendio (in particolare, si fanno i nomi di Matteo Peraro e Davide Stupazzoni), hanno salvato gratis il lievito madre che è il punto forte della ricetta, tenendolo in vita: era stato impastato 120 anni fa (come è noto, questo tipo di lievito richiede cure costanti). Nei social network, si parla della loro nomina a Cavalieri del lavoro.

La Melegatti si è ridotta, ma le prospettive sono solide.

Chiediamoci, comunque, per quale ragione questa Araba Fenice abbia dovuto risorgere dalle sue ceneri. Abbiamo interpellato in argomento Giorgio Maggioni, comunicatore, esperto e sviluppatore di modelli di business on line, specializzato nella Pmi, nonché docente di Web marketing per l'internazionalizzazione d'impresa. Ha risposto alle nostre domande, con queste parole.

Natale e tradizione: come si inserisce Melegatti?

"Parliamo di un'azienda con più di un secolo alle spalle, che produce un dolce tradizionale. Ripeto tradizionale. Tradizione, a Natale, vuol dire: Babbo Natale, la famiglia, i regali, e l'atmosfera del 'vogliamoci tutti bene'. Era logico pensare quindi che se l'azienda avesse voluto fare una 'Brand extension' (oilallà… 'allargamento dei prodotti della stessa merca'), avrebbe dovuto tenere in considerazione che se produci Pandoro e Panettone e sei estremamente legato al Natale, quindi all'idea di famiglia, devi inserire all'interno della tua gamma prodotti che richiamano il tuo punto forte, la tua immagine di azienda al grande pubblico. Quindi, produrre croissant può essere una buona idea, può essere collegato al contesto. L'azienda gode di fama, è riconosciuta come "componente" della famiglia italiana. Ergo, che cosa c'è di meglio che inserirsi anche in un momento così delicato come la prima colazione? Bene, direte. Ottimo, dico io. Bella idea".

Ma non sono tutte rose e fiori. Dico bene?

"Infatti. I marketer (addetti alla promozione del marchio aziendale) che cosa fanno (2015)? Prendono come testimonial Valerio Scanu e indicono un concorso tra i consumatori. Sono poste in palio giornate in tour con la sua band. Bene, ora mi chiedo: che cosa c'entra un bravo cantante, che ha certamente delle qualità e che sì, è seguito da migliaia di persone? In che cosa si collega alla tradizione? Come rientra nel quadro un bel giovanotto, autore dell'album 'Così diverso' (2012) con la famiglia intesa come famiglia tradizionale (quella del Mulino Bianco, per intenderci)? Una scelta pubblicitaria può avere un enorme significato, anche se il Pandoro resta buono."

Ha conosciuto qualcuno dei testimonial Melegatti? In quale occasione?

"All'inizio, c'era Franca Valeri. Una bravissima attrice che ha interpretato nella sua lunghissima carriera i ruoli più impensabili. Per questa ragione, è stata apprezzata dalla stragrande maggioranza del pubblico italiano. Negli anni Novanta, ero al lavoro in una grande agenzia di Milano che si occupava di advertising. Lei, "La Franca", come la chiamavano i colleghi, era solita passare dai corridoi per entrare negli uffici direzionali.

Il suo nome proprio può essere posto con lettere minuscole, poiché nel suo agire, di franchezza si tratta, null'altro.

Una star, senza ombra di dubbio: nota appunto come testimonial di Melegatti.

Forse non possiamo pensare di vendere il nostro dolce soltanto mettendo un giovane gradevole sulla confezione... Queste sono le questioni che avrei proposto se avessi occupato una posizione direzionale. Forse, tuttavia, i consumatori hanno formulato quesiti simili. Essi, attraverso i social, non hanno mancato di rendere pubbliche le loro osservazioni. In sintesi, nei primi giorni dopo il lancio di un orribile packaging marrone con il ritratto di Scanu, non era più comprensibile ai più se all'interno della confezione ci fosse un Pandoro oppure un altro dolce misterioso, di una sotto-marca sconosciuta. Oggi, incomincia un nuovo corso. Auguri, Melegatti."

 

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