Dichiarazione del gruppo regionale Conservatori e Riformisti (Ignazio Zullo, Erio Congedo, Luigi Manca, Renato Perrini e Francesco Ventola)
Perde tempo chi, anche tra i nostri amici parlamentari, chiede al nostro Gruppo di essere responsabili e di guardare agli interessi della Puglia e dei pugliesi e di non essere populisti e demagoghi sul Piano di Riordino ospedaliero perché lo siamo già e tutta la nostra attività politica da inizio legislatura ne è testimonianza. Pensare però, che si possa essere consociativi con Emiliano e la sua Giunta è da sciocchi perché noi di CoR in Regione vogliamo elevare il confronto sul tema delle politiche della salute, sull'efficienza e sull'economicità del sistema, sull'eccessiva tassazione e sui super-ticket che inducono ormai l'11% dei pugliesi a non curarsi più, sull'omogenea distribuzione dei servizi sul territorio e nelle aree orograficamente disagiate, sul rapporto pubblico-privato e sulle verifiche.
Qualcuno deve pur spiegare perché i costi nel pubblico per mantenere in attivo un posto letto sono il doppio di quelli sostenuti dal privato o dagli Enti Ecclesiastici.
Qualcuno deve pur spiegare perché tutti gli ospedali pubblici, nessuno escluso dalle Aziende Ospedaliere passando per gli Istituti di Ricover0 e Cura a Carattere Scientifico per finire all'ultimo presidio di periferia, sono da Piano di Rientro perché il divario tra i costi e i ricavi supera di gran lunga il 10% e perché le perdite di esercizio superano i 10 milioni di euro.
Qualcuno deve pur spiegare perché nel tempo si è speso per gli ospedali molto di più del dovuto con forti risultati di inefficienza e antieconomicità penalizzando la Prevenzione, la Medicina Territoriale e la Riabilitazione.
Non per desiderio di vendetta ma per capire le motivazioni che sorreggeranno le scelte della Giunta Emiliano nel chiudere o nel potenziare o penalizzare questo o quell'ospedale; scelte che se giuste saranno responsabilmente condivise ma se sbagliate saranno osteggiate affiancando comunità civiche, professionali e scientifiche nelle proteste civili che si leveranno.
Non è un caso che il giorno 3 marzo saremo ad Ostuni per inaugurare e corrispondere a richieste di vicinanza e di confronto che ci giungono da più parti e nei giorni a seguire non saremo chiusi nel palazzo ma impegnati sul territorio nell'ascolto di chiunque vorrà avere un confronto con noi.
Bari, 21 febbraio 2016
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