Il Consiglio d'Europa condanna dichiarazioni e politiche contro i Rom in Francia
Parigi, 25 agosto 2010. Ieri, 24 agosto, la Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza (Ecri), organo del Consiglio d'Europa, ha condannato ufficialmente le dichiarazioni anti-Rom diffuse da alcune autorità politiche francesi. E' un richiamo all'ordine che la Francia non potrà ignorare, poiché proviene da un'Istituzione dell'Unione europea composta da esperti dei 27 stati membri. Al centro della posizione dell'Ecri, il discorso del presidente Sarkozi, pronunciato a fine luglio, contro gli insediamenti di fortuna di Rom romeni, ricettacolo, a suo dire, di devianza e delinquenza. Il Gruppo EveryOne, La Voix des Rroms e una rete di organizzazioni per i diritti umani in Francia e nell'Unione europea aveva prontamente stigmatizzato le affermazioni discriminatorie e le politiche xenofobe del presidente, inviando all'Ecri e ad altre autorità internazionali una nota di protesta corredata da dossier, in cui si chiedevano posizioni precise e azioni efficaci nei confronti delle Istituzioni francesi. "Nelle ultime settimane," ha scritto l'Ecri, "dichiarazioni politiche da parte di alte cariche dello Stato e operazioni condotte dal governo hanno stigmatizzato i Rom migrati in Francia, che sono stati presentati come autori di reati e bollati quali unici responsabili di violazioni delle norme europee sulla libera circolazione". Lo scorso giugno l'Ecri aveva chiesto alle autorità francesi di combattere con fermezza il razzismo e di rispettare i diritti sociali di questa comunità vulnerabile ed esclusa, di fronte a una deriva intollerante. "Una politica fondata su espulsioni senza alternative e misure finalizzate all'allontanamento dei Rom dalla Francia," conclude l'Ecri, "non può essere una risposta adeguata né durevole. L'antiziganismo dovrà essere affrontato in tutti i paesi dell'Ue".
Un ringraziamento alla dottoressa Miruna Cajvaneanu.
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