Nata come azienda artigiana nel centro di Murano, luogo di storia e tradizione vetraia, Andromeda Murano, affronta, negli anni, una singolare crescita commerciale e imprenditoriale. Il concept, le linee operative, l'identità, Andromeda decide, a differenza di altre realtà locali, di impostare una nuova chiave operativa, personale, insolita, diversa, decide di seguire un progetto di affermazione differente da qualsiasi profilo o impostazione originaria da tipica impresa vetraia.
Le illuminazioni classiche veneziane, per tutti linee di realizzazione primarie, vengono messe da parte, sono le opportunità di collaborazione con importanti studi di design e di architettura nazionale che ridisegnano lo scenario produttivo dell'azienda. E' questo il passaggio fondamentale che identifica il nuovo corso, il new deal dell'azienda, un cambiare impronta, differenziarsi, dedicarsi totalmente allo studio e alla ricerca di canoni estetici e visivi innovativi, esclusivi, unici. Il buon senso di Andromeda è non lasciare indietro tradizione e insegnamenti del passato, l'audacia è intuire la necessità di rinnovarsi, del ricercare nuovi stili, nuovi tratti, altri gusti. Nasce l'illuminazione contemporanea, nasce l' illuminazione di design, nuovi concetti visivi, nuove esposizioni, e la genialità e l'estro creativo di maestri internazionali del visual non possono far altro che supportare al meglio il cambiamento, che amplificare ancor di più l'importanza di ogni nuova creazione.
Le prime produzioni di successo, poi le prime collezioni Melt Meee, The Mist, Planetarum, esperimenti e testimonianze di una nuova arte figurativa, opere che, di fatto, reinventano il concetto stesso dell'illuminazione, che esplorano nuovi territori estetici, sintonia perfetta di forme nuove, funzionalità, illuminazione di lusso. Lampade da terra, lampade da tavolo, lampadari a più luci, ogni realizzazione di Andromeda è oggi percezione e impronta di innovazione, è avanguardia estetica, shock visivo, esperienza di luce insolita, spazio aperto di creazione in un confine non ancora definito tra eccentricità e buon gusto.