Grazie ad investimenti mirati ed alla tradizione della produzione industriale made in Italy, il mercato dei componenti ed articoli tecnici per l'industria continua a crescere ed a farsi apprezzare in tutto il mondo.
Proprio così, seppur controtendenza rispetto al trend attuale della maggior parte delle aziende ed attività italiane, i produttori e distributori di articoli tecnici in gomma possono vantare una costante espansione, sia in termini geografici di esportazione sia in termini di fatturato ed margine netto realizzato.
Infatti, nonostante l'elevata - in taluni casi spietata - competizione innescata dai paesi del sud-est asiatico (Cina ed India in particolare) che si sono affacciati ai mercati occidentali con prezzi estremamente competitivi ed irrisori, di gran lunga inferiori agli standard Europei ed Nord-Americani, il prodotto italiano continua reggere il confronto, anzi continua la propria espansione.
Ma come fanno i prodotti cinesi ad avere costi così contenuti rispetto ad una produzione Italiano o comunque Europea? Semplice, per questi fattori principali che determinano l'irrisorio costo di produzione:
1. Minor costo della manodopera. Godendo di un'economia in forte espansione e di una popolazione al di sotto della soglia di povertà praticamente infinita (circa un quarto della popolazione mondiale), il costo di operai ed impiegati risulta essere decisamente basso. Inoltre ai lavorato non vengono certo garantite tutte le più che mai giuste tutele che esistono in Italia e nelle economie più sviluppate e moderne.
2. Costi inferiori per energia elettrica e spazi occupati
3. Nessuna cura e preoccupazione per l'ambiente, poche norme regolamentano il comportamento delle aziende per lo smaltimento dei rifiuti
4. Minor costo della materia prima, perché realizzata autonomamente (magari da aziende non specializzate) senza cura nella qualità
5. Minori controlli sul prodotto finito, tutto a discapito della qualità finale del bene prodotto
All'apparenza sembra di veder competere Davide contro Golia oppure un quarantenne con un giovane di vent'anni super-palestrato e per giunta dopato da un'economia che cresce senza curarsi del proprio e del futuro dell'intero pianeta. Però, sappiamo benissimo com'è andata a finire fra Davide e Golia ed anche a che età e come finisce la carriera di un atleta che fa uso di doping.
Proprio in questi termini, hanno ragionato le aziende produttrici e distributrici di tubi in pvc ed altre attrezzature tecniche per l'industria, cioè lavorando sui punti deboli della concorrenza, non certo tentando di batterli sullo sprint, ma nella lunga distanza.
Questo è stato possibile con passione per il proprio lavoro e la cura spasmodica per la qualità dei prodotti realizzati e commercializzati; inoltre, molte industrie produttrici del classico tubo di gomma hanno affrontato i primi investimenti sul media del momento: Internet.
Difatti, la realizzazione di un sito multi-lingua ed un'adeguata promozione on-line hanno permesso di raggiungere e soddisfare clienti di tutto il mondo con un semplice click ed un investimento di gran lunga inferiore rispetto ad una campagna promozionale tradizionale (stampa, televisione e radio).
A cura di Michele De Capitani
Prima Posizione Srl Pubblicità su internet
Proprio così, seppur controtendenza rispetto al trend attuale della maggior parte delle aziende ed attività italiane, i produttori e distributori di articoli tecnici in gomma possono vantare una costante espansione, sia in termini geografici di esportazione sia in termini di fatturato ed margine netto realizzato.
Infatti, nonostante l'elevata - in taluni casi spietata - competizione innescata dai paesi del sud-est asiatico (Cina ed India in particolare) che si sono affacciati ai mercati occidentali con prezzi estremamente competitivi ed irrisori, di gran lunga inferiori agli standard Europei ed Nord-Americani, il prodotto italiano continua reggere il confronto, anzi continua la propria espansione.
Ma come fanno i prodotti cinesi ad avere costi così contenuti rispetto ad una produzione Italiano o comunque Europea? Semplice, per questi fattori principali che determinano l'irrisorio costo di produzione:
1. Minor costo della manodopera. Godendo di un'economia in forte espansione e di una popolazione al di sotto della soglia di povertà praticamente infinita (circa un quarto della popolazione mondiale), il costo di operai ed impiegati risulta essere decisamente basso. Inoltre ai lavorato non vengono certo garantite tutte le più che mai giuste tutele che esistono in Italia e nelle economie più sviluppate e moderne.
2. Costi inferiori per energia elettrica e spazi occupati
3. Nessuna cura e preoccupazione per l'ambiente, poche norme regolamentano il comportamento delle aziende per lo smaltimento dei rifiuti
4. Minor costo della materia prima, perché realizzata autonomamente (magari da aziende non specializzate) senza cura nella qualità
5. Minori controlli sul prodotto finito, tutto a discapito della qualità finale del bene prodotto
All'apparenza sembra di veder competere Davide contro Golia oppure un quarantenne con un giovane di vent'anni super-palestrato e per giunta dopato da un'economia che cresce senza curarsi del proprio e del futuro dell'intero pianeta. Però, sappiamo benissimo com'è andata a finire fra Davide e Golia ed anche a che età e come finisce la carriera di un atleta che fa uso di doping.
Proprio in questi termini, hanno ragionato le aziende produttrici e distributrici di tubi in pvc ed altre attrezzature tecniche per l'industria, cioè lavorando sui punti deboli della concorrenza, non certo tentando di batterli sullo sprint, ma nella lunga distanza.
Questo è stato possibile con passione per il proprio lavoro e la cura spasmodica per la qualità dei prodotti realizzati e commercializzati; inoltre, molte industrie produttrici del classico tubo di gomma hanno affrontato i primi investimenti sul media del momento: Internet.
Difatti, la realizzazione di un sito multi-lingua ed un'adeguata promozione on-line hanno permesso di raggiungere e soddisfare clienti di tutto il mondo con un semplice click ed un investimento di gran lunga inferiore rispetto ad una campagna promozionale tradizionale (stampa, televisione e radio).
A cura di Michele De Capitani
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