Sig. Direttore,
molte persone con ridotte capacità motorie, visive o uditive, si trovano, purtroppo, ad essere ancora in parte discriminati poichè uno scalino o la larghezza di una porta o il bagno inadeguato sono loro di impedimento nelle varie occasioni di vita sociale.
L'eliminazione delle barriere architettoniche è un diritto del cittadino sancito dalla Costituzione.
Con la legge n. 13 del 1989, finalmente, sono state introdotte tre condizioni, che dovrebbero essere rispettate anche in qualsiasi edificio privato:
l'accessibilità; l'adattabilità, la visibilità.
Invece, nelle nostre città italiane sono ancora presenti tante barriere architettoniche, malgrado le leggi che ne impongono l'eliminazione.
E' scandaloso, però, che a violare le leggi e i diritti dei disabili sono gli impedimenti esistenti presso i Tribunali e gli Uffici dei Giudici di Pace.
Alcuni Tribunali, per esempio, andrebbero chiusi immediatamente e i responsabili rimossi dall'incarico.
Essi, uguali a tanti altri Uffici Giudiziari Italiani:
impediscono l'accesso ai disabili, sia quando sono parti nel processo, sia quando sono testimoni;
sono inadatti all'attesa dei disabili durante le tante ore delle udienze;
sono mancanti di qualsivoglia servizio igienico, sia per i disabili sia per i non disabili.
Identica cosa è per gli Uffici Comunali di tanti paesi e città d'Italia.
Naturalmente, i disabili, come altre categorie deboli, non hanno rappresentanti politici e sindacali che li tutelano, quindi, anche loro, devono subire e tacere.
Per questi motivi abbiamo promosso una campagna contro le barriere architettoniche presso gli uffici pubblici e gli ospedali.
Al fine di formare un dossier da inviare agli organi competenti, tramite gli organi di stampa, diffondiamo un invito ai cittadini, affinchè ci mandino le segnalazioni di uffici pubblici inadeguati a
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