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giovedì 7 luglio 2016

Andrea Brusa: I miei libri nascono da dolore e disperazione in seguito la perdita di mia moglie. Una riflessione ad alta voce dello scrittore.

Scrivere. Scrivere mi rimane così difficile in questo periodo. Che strano in passato era l'unica cosa che ancora riuscivo a fare per me, l'unica che mi facesse sentire libero. Si, questo è il mio segreto, l'unico che mia moglie Chiara non abbia conosciuto. Ho iniziato tanto tempo fa a farlo. In realtà da quando tutto e' cominciato, dal primo vampiro ucciso, dal primo amore incontrato. È buffo... la vita ti insegna sempre che esiste un unico e vero grande amore e che dopo non esiste più quell'emozione; ma poi e' arrivata lei, lei, la persona più improbabile, l'amore impossibile, quello che non ha via di fuga che è destinato a incontrarsi e scontrarsi... che dona sorrisi e lacrime... ma infondo il più vero... quello che vale ogni sacrificio... ogni gesto. Io ora sono qui tra le pagine di un libro che racconta la mia vita, e lei, Chiara, mia moglie, c'e' sempre stata. C'e' stata nelle lotte e negli inganni, tra gli amori e i tradimenti e in tutto ciò che la mia vita è stata; vita che, sono sicuro, sarebbe stata diversa, come lo sarei stato io se non l'avessi incontrata. Perché lei più di tutte mi hai insegnato: lo ha fatto quando era mia amica, o quando ci amavamo; lo ha fatto con il suo sacrificio e con il suo sorriso anche alla fine. Lei... e' stata lei ad insegnarmi a ridere. Capii tempo fa che era diversa da tutte le altre. Si, l'amore e' passione ed è grazie a lei che l'ho imparato, e insieme a lei che l'ho vissuto. Gli amori tra loro sono così diversi, cambiano nel tempo, cambiano insieme a noi, e mia moglie ha sempre saputo che sarebbe stata sempre speciale per me, unica. Lei che mi ha fatto crescere, capire, imparare dai miei errori dalle mie sconfitte, finalmente l'ho capito, finalmente l'ho ammesso, ma in fondo so di averlo sempre saputo. Sapevo che era lei quella giusta, ma qualcosa mi impediva di ammetterlo, mi vergognavo... che sciocco, era dell'amore della mia vita che mi vergognavo, di colei che sapeva capire solo guardandomi, che sapeva amare senza chiedere. Ed io ero così spaventato da questo, odiavo tanto me stesso per ciò che ero diventato, per ciò che le stavo facendo avendo la certezza che l'amavo... l'amavo già da allora. Ricordo il giorno in cui sono tornato. Ero cosi spaventato, le chiesi per quanti giorni ero mancato e lei li aveva contati tutti, solo chi ama davvero può esserne capace... l'ha detto senza pensarci, con l'emozione che tradiva la sua voce, bassa per non spaventarmi, dolce per tranquillizzarmi, e i suoi occhi unici in cui poter guardar l'oceano, è così che li ho sempre visti... come una fuga, come un sogno... guardarli mi dava forza, coraggio... speranza. Era quella giusta, lo e' sempre stata ed io l'ho capito solo troppo tardi. La verità è che mi manca, mi manca da togliermi il respiro e solo ora mi rendo conto di aver perso davvero l'amore, quello unico, quello giusto, ho perso lei mentre la mia mano stringeva la sua incurante di tutto ciò che ci accadeva intorno.. solo noi due in questo mondo che abbiamo sempre protetto ma che ci ha tradito... l'ha portato via... via da me... via da ciò che l'apparteneva, e che meritava più di tutte... la vita. Vorrei tanto che queste parole la ragiungessero... dovunque lei sia ora, che mia moglie  capisse che quel ti amo era reale, che era la verità, lo era in quel momento, come lo era già stato in passato e come lo è ancora adesso in modo leale e puro senza nessuna paura… Sono pronto per quell'amore che ha sempre e solo lei meritato.

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