SIRACUSA, POLIZIA FERMA CORSA CLANDESTINA DI CAVALLI: 112 DENUNCE
"MAFIA & CAVALLI", A SIRACUSA E' SEMPRE EMERGENZA. PLAUSO DELLA LAV CHE RIVOLGE UN APPELLO AL PREFETTO: CONTRO
A Siracusa e nell'area Iblea il legame "mafia-cavalli" resta un fenomeno criminale diffusissimo che ormai raggiunge livelli di emergenza. Così la LAV commenta il nuovo intervento di ieri della Polizia a Siracusa contro l'ennesima gara clandestina di cavalli ed esprime vivo apprezzamento e plauso per la brillante operazione e per l'impegno della Polizia e della Procura nel contrastare le corse ippiche clandestine: 112 persone denunciate per maltrattamento e blocco stradale; sequestrati i due cavalli, 7 motocicli e 10mila euro, frutto delle immancabili scommesse clandestine.
Ciro Troiano, responsabile dell'Osservatorio Nazionale Zoomafia della LAV, dichiara: "Le corse clandestine si confermano attività in cui le organizzazioni malavitose siciliane sono notevolmente presenti ed esercitano un controllo capillare: lo abbiamo riscontrato proprio a Siracusa nel dicembre 2006 - in un altro mega-blitz dei Carabinieri con 85 denunciati per gare abusive - ed oggi lo vediamo riproposto per il 2007". Venerdì 26 gennaio a Catania la LAV aveva presentato il "Rapporto Zoomafia 2006" dal quale emerge proprio che le corse calndestine sono l'attuale emergenza zoomafiosa in Sicilia, che presenta aspetti di crudeltà particolarmente gravi: "cavalli costretti a correre su improvvisati e pericolosi circuiti stradali urbani, drogati con stimolanti per aumentarne le prestazioni o con antinfiammatori per fargli sopportare fatica e dolore - prosegue Ciro Troiano, autore del Rapporto -; si tratta ormai di un fenomeno di ampie proporzioni, divenuto una realtà criminale preoccupante che si è sviluppata a causa del ferreo controllo mafioso del territorio. Le corse abusive di cavalli costituiscono per le organizzazioni criminali un sicuro e redditizio investimento dei propri illeciti introiti economici".
Contro la recrudescenza della zoomafia nel siracusano, la LAV chiede alle Autorità competenti un "giro di vite" contro l'allevamento ed il commercio abusivo di cavalli, intensificando i controlli attualmente insufficienti. La proposta della LAV è innanzi tutto quella di eseguire controlli a tappeto, da parte dei servizi veterinari ASL e delle Forze dell'Ordine su coordinamento della Prefettura, sull'applicazione dell'anagrafe equina: come previsto dalle vigenti norme ("Linee guida e principi per l'organizzazione e la gestione dell'anagrafe equina da parte dell'UNIRE" decreto Ministero Politiche Agricole Alimentari e Forestali di concerto col Ministero della Salute, Gazz. Uff. n.166 del 19 luglio 2006), ogni singolo cavallo deve essere registrato dai rispettivi proprietari, con lo scopo di legalizzare lo stato di proprietà e detenzione di questi animali. "In questo modo verrebbero scoperte le stalle e scuderie abusive da dove arrivano i cavalli usati dalla mafia per le gare clandestine, risalendo ai proprietari dei cavalli ai quali andrebbero applicati i provvedimenti previsti dalla legge per il maltrattamento degli animali - prosegue Troiano -. L'applicazione dell'anagrafe equina e la vigilanza sulle stalle consentirebbe anche di verificare lo stato in cui vengono allevati i cavalli: è notoria l'illecita consuetudine di rinchiudere i cavalli in garage o altri locali minuscoli, privi di luce ed in condizioni igieniche pessime". La LAV, inoltre, mette a disposizione il numero "SOS Maltrattamenti" 848.588.544 per dare informazioni legali a coloro che vogliono intervenire contro ogni forma di sfruttamento dei cavalli e degli altri animali.
Info: www.infolav.org/lenostrecampagne/osservatorionazionalezoomafia/presentazione/index.htm