Un argomento spinoso, assurto frequentemente agli onori delle cronache a seguito di polemiche scaturite da episodi più o meno eclatanti e prese di posizione più o meno clamorose, è la legittimità dell'esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche e, più in generale, nei locali delle pubbliche amministrazioni.
Di questa controversa tematica si discuterà nella tavola rotonda in programma venerdì 19 luglio, alle ore 19.00, presso il Chiostro della Chiesa di San Giorgio al Corso (Chiesa degli Artisti), nel centro di Reggio Calabria: la discussione prenderà le mosse dalla presentazione del libro "Alla ricerca della laicità perduta – Il crocifisso laico dei giudici italiani", opera del prof. Enrico Ferri, ordinario di Filosofia del Diritto e Storia dei Paesi Islamici presso l'Università "Niccolò Cusano" di Roma, e del dott. Giuseppe Cricenti, giudice della Corte Suprema di Cassazione.
Analizzando le più recenti sentenze della Cassazione e la giurisprudenza più rilevante, gli Autori affrontano la questione della laicità dello Stato e della legittimità della presenza del crocifisso nelle aule scolastiche. Se i giudici italiani ne ammettono l'esposizione qualificandolo come un simbolo culturale e non religioso, emblema della tolleranza e dei valori umani che caratterizzano la nostra tradizione culturale, quindi "simbolo passivo", non esclusivo di una dottrina e di una religione in particolare, gli Autori, nei loro due saggi, evidenziano come il crocifisso, simbolo per eccellenza del Cristianesimo, sia da sempre un simbolo religioso divisivo e non accomodante, e come vari principi costituzionali escludano, in nome della laicità dello Stato, la possibilità di preferire un simbolo religioso, qualunque esso sia, ad altri, anche se tale decisione venga presa a maggioranza dai soggetti interessati.
Parteciperanno al dibattito, organizzato dall'Unicusano, dall'Accademia Templare e dall'O.C.M.C.T. Pietas Pelicani, l'avv. Antonino Aloi, Principe Gran Maestro della Pietà del Pellicano, e don Antonio Cannizzaro, Parroco di San Giorgio al Corso.
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