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lunedì 13 agosto 2018

Festival Alte Marche Altra Musica buona la prima

Piena soddisfazione per il debutto del Festival che promuove il
territorio con la musica di qualità

È passato con l'energia gentile della musica in alcuni dei luoghi più
belli del nostro entroterra, il Festival Alte Marche che si è svolto dal
7 all'11 agosto. Un itinerario sonoro tra le province di Ancona e Pesaro
Urbino, per sottolineare la vicinanza dei borghi che sorgono ai piedi
dell'Appennino, occasione di continue scoperte. Da Sassoferrato a
Cantiano, da Cagli a Serra Sant'Abbondio fino a Frontone, paesi che
possono essere un'alternativa efficace al caos della costa, che regalano
momenti di serenità e contatto con le persone che solo qui si possono
vivere.

Un risultato sempre valido: portare musica di qualità in luoghi
particolari e caratteristici per creare momenti di vicinanza e scambio
tra pubblico e artisti, esperienze condivise che creano un legame forte
con queste terre. Situazioni informali e aperte, per turisti e
residenti. Uno spirito ben sintetizzato dagli organizzatori che
descrivono Alte Marche come «un festival che crea un nuovo e solido
rapporto con il territorio attraverso la combinazione di musica,
persone, cultura e natura».

La musica è stata sempre di gran qualità, con interpreti eccellenti, in
grado di esprimere il loro talento in tutte le occasioni. Le ispirazioni
per il programma venivano dal jazz, dal rock, dalla canzone d'autore e
dalle colonne sonore, dalla grande tradizione italiana e dalle musiche
popolari del mondo, fino all'opera lirica. Una tavolozza sonora
multicolore e stimolante, apprezzata in tutte le occasioni dal pubblico.

La partenza con Flower Power, a Palazzo degli Scalzi di Sassoferrato, ha
subito fatto capire che Alte Marche aveva imboccato la strada giusta. La
voce di Nicoletta Tiberini e la chitarra di Valerio Scrignoli hanno
inanellato una serie di brani ormai entrati nel mito, interpretati in
maniera sempre originale. Da Dylan ai Jefferson Airplane, dai Beatles a
Crosby Stills and Nash fino alla colonna sonora di Jesus Christ
Superstar, con il pubblico che cantava assieme agli artisti brani che
sono nel cuore.

La seconda tappa a Cantiano dove il trio Apricot Tree e la fisarmonica
di Nadio Marenco hanno tratteggiato un ritratto accattivante di una
formazione vocale leggendaria della musica italiana: il Quartetto Cetra.
Con talento e simpatia i musicisti hanno presentato brani storici del
Quartetto quali "In un palco della Scala" o "La leggenda del prode
Radamés" intervallandoli con brevi racconti e legandoli alla tradizione
swing americana alla quale si sono ispirati.

La chiesa di San Francesco a Cagli ha ospitato il trio jazz di Antonio
Zambrini con i danesi Jesper Bodilsen e Martin Andersen, per un concerto
ispirato alla colonna sonora del Pinocchio della RAI, diretto da
Comencini, scritta da Fiorenzo Carpi. In una atmosfera intima e
delicata, con una scenografica illuminazione della chiesa, il trio ha
presentato brani che Carpi ha scritto anche per il cinema e diversi
altri sceneggiati tv, accompagnati da alcune composizioni originali.

La notte di San Lorenzo si è aperta nel raccolto e accogliente spazio
del giro delle Mura a Serra Sant'Abbondio e con le Ninna Nanne intorno
al Mondo intonate dalla voce di Nicoletta Tiberini accompagnata dalla
fisarmonica di Nadio Marenco. I brani andavano dalla tradizione
italiana, a Cuba, alla Turchia e al Brasile, per arrivare a musiche di
Šostakovič. L'atmosfera sognante coinvolto il pubblico che a fine
serata, con la guida del sindaco di Serra, ha potuto trasferirsi al
vicino Colle della Mozza per ammirare le stelle cadenti.

Chiusura nel segno di Gioachino Rossini, nel 150° della morte, nel
cortile interno del Castello della Porta di Frontone con il progetto
Radio Rossini, una fantasiosa ed energica rilettura di alcuni brani del
Barbiere di Siviglia. Le Mosche Elettriche, guidate dal funambolico
trombettista e compositore Giovanni Falzone, hanno interpretato la
grande energia del Cigno di Pesaro con un suono jazz rock di forte
impatto. Un continuo cambio di prospettiva nei confronti delle arie di
Rossini, scomposte e ricostruite con creatività e talento dalla band. Un
progetto che ha saputo conquistare il pubblico, che ha applaudito a
lungo i musicisti. Con Falzone c'erano Valerio Scrignoli, Giacomo
Papetti e Riccardo Tosi.

Grande successo, anche per la risonanza sui canali social, hanno avuto i
concerti al fiume, improvvisati e senza calendario preciso. Momenti di
vicinanza con le risorse naturali del territorio pieni di rispetto,
armonia e delicatezza. Le brevi improvvisazioni musicali immersi nella
natura, per i fortunati che le hanno ascoltate, sono state uno dei segni
distintivi di Alte Marche.

Grande la soddisfazione del direttore creativo di Musicamorfosi, Saul
Beretta, che ritiene pienamente raggiunti i propositi con in quali aveva
impostato il lavoro sul progetto Alte Marche.

Francesco Passetti, sindaco di Frontone e presidente dell'Unione Montana
Catria Nerone che ha promosso il festival, commenta: «Grande
soddisfazione da parte dei cinque comuni e dell'Unione Montana che ha
coordinato questa prima edizione del festival per la qualità delle
esibizioni e per la grande partecipazione di pubblico. Siamo già pronti
a pensare insieme a Musicamorfosi alla prossima edizione con la finalità
di far conoscere ad un pubblico sempre più vasto la bellezza dei nostri
borghi e dei luoghi naturali incontaminati che li circondano, fulcro
della Strategia di rilancio dell'Area Interna dell'Appennino Basso
Pesarese-Anconetano».

Promosso da Unione Montana del Catria e del Nerone e dalla rete "Asili
d'Appennino - Le dimore delle Creatività nelle Alte Marche". Con il
contributo dei Comuni di Cantiano, Cagli, Frontone, Sassoferrato, Serra
Sant'Abbondio. Con il patrocinio dell'Assemblea Legislativa della
Regione Marche.

Appuntamento alla prossima edizione di Alte Marche.

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