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lunedì 18 agosto 2014

"TU"

Articolo di Ruhiyyih Rabbani, tradotto da Mauro Tartaglia e pubblicato su Opinioni Baha'i

La riforma del mondo è una riforma personale. 

La vecchia massima "Una catena è tanto forte quanto il suo il suo anello più debole" è verissima. 
Se non ti piace la situazione in cui vivi, se vuoi vedere la società cambiare, comincia da te stesso. E' qualcosa di pronto alla mano, sempre sotto i tuoi occhi e che per novantanove per cento delle volte, ha un enorme bisogno di essere tirato su. 
Se tu sarai migliore, il mondo sarà migliore, ci sarà tanto più oro nella miniera dell'umanità, perché uno dei suoi componenti sarà di calibro più fine. 
Sappiamo tutti che vivere è sforzarsi, che per mangiare, per mantenere qualunque livello di agio dobbiamo lavorare.  Ma la maggior parte degli sforzi non supera la linea del minimo impegno. Noi lavoriamo per guadagnarci da vivere, studiamo per arricchire le nostre menti, sia per il piacere di conoscere che per aumentare il nostro reddito, ma quando si tratta di fare qualche sforzo sul nostro vero io, "battiamo fiacca" e troviamo un sacco di scuse per tirarci indietro. Siamo spiritualmente pigri e lenti, e di conseguenza spiritualmente malati e insoddisfatti. Vi sono due problemi fondamentali di base, sul pianeta oggi. Tutti gli altri - disoccupazione, distribuzione ineguale delle ricchezze, barriere tariffarie, guerre, colonie, discordie tra varie ideologie politiche, ecc. - divengono dettagli minimi quando comparati con i veri problemi, che sono questi: l'esistenza dell'uomo sul globo, come individuo e come società. 
C'è bisogno di due linee parallele di progresso e di riforma per fare del mondo un posto meraviglioso: una in ogni carattere individuale, l'altra nelle leggi e nella condotta che regolano le masse dell'umanità, siano esse gruppi, nazioni o razze. In quest'ultimo campo sono stati fatti maggiori sforzi, perché è più facile e richiede meno lavoro da parte nostra che il primo. Eccitarsi per la democrazia, o il comunismo, o il socialismo, o qualche altra forma di governo, manifestare contro la guerra, per la sicurezza sociale, per le pensioni, per una lingua universale, per il suffragio universale e così via, non richiede molto sforzo interno da parte nostra. Smistiamo il carico su tutti gli altri e siano ancora liberi di ribellarci, di essere pieni di pregiudizi, cattivi, ipocriti, di essere insomma una specie di gorilla civilizzato Ciò non serve. La vera carità comincia in casa e per la casa. Ogni grande riforma necessaria che viene portata avanti oggi, fallirà se gli individui non cominciano a riformare se stessi. Dopo la prima guerra mondiale furono fatti molti passi in ogni aspetto della vita in comune. Molto di ciò che cerchiamo di terminare oggi fu stabilito allora. Stiamo solo ampliando ciò che menti superiori immaginarono allora. Ma ciò non impedì il verificarsi della seconda guerra mondiale, e non impedirà altri cataclismi in futuro, niente potrà farlo se non una riforma personale intrapresa da ogni uomo da se stesso, su se stesso e per se stesso. Baha'u'llah disse:                                                                                                                                                                                                   "La guida è sempre stata data con parole, ed ora è data con azioni. Ognuno deve dar prova di azioni pure e sante, perché le parole appartengono a tutti, mentre tali azioni appartengono soltanto ai Nostri prediletti. Fate del vostro meglio col cuore e con l'animo per distinguervi con le vostre azioni. Tale è il Nostro consiglio in questa santa e risplendente Tavola". 

Altrove aggiunge che la morte di colui le cui parole differiscono dagli  atti è preferibile alla sua vita. 
E' tempo di smettere di dire al nostro simile cosa fare, e di dimostrarglielo noi stessi. 
Niente può salvarci dal potere e dalle energie fisiche che la scienza ci fornisce e che senza una guida cosciente può distruggere la nostra civiltà. Abbiamo dato alla luce un mostro che ora minaccia di annientarci. 
Il nostro genio, il grande genio umano, privo di ogni cibo spirituale, sta correndo verso la disgrazia e l'auto distruzione. Nessun vincolo avrà forza sufficiente per guidarlo ed utilizzarlo eccetto le catene del nostro carattere.
Se c'è una speranza che questo mondo produca i frutti che i suoi fiori hanno promesso, questa speranza deve venire dal di dentro, perché tutte le grandi forze dell'uomo, quelle che lo distinguono dall'animale, sono forze interne: la sua volontà e la sua immaginazione, la sua capacità di creare, di amare disinteressatamente, la sua fede in se stesso e nell'invisibile Dio che sentiamo istintivamente su di noi e sull'universo; queste forze interne devono essere conosciute, coltivate e dirette.
Non c'è bisogno di farsi spuntare le ali e suonare l'arpa di notte! 
Un buon coro sarà sufficiente!
La nostra generazione negativa, moralmente decadente, ha bisogno di lievito, del fermento dell'esempio. Solo l'energia del carattere umano porterà al successo le grandi e così necessarie riforme di ogni settore dell vita e solo l'impegno individuale potrà assicurare la loro stabilità. Oggi abbiamo tutto ciò che serve. Il teatro è pronto, non resta che alzare il sipario e cominciare.
Abbiamo avuto tra di noi, nel secolo scorso, due Messaggeri illuminati inviatici dalla fonte del nostre essere. tutti i concetti di riforma mondiale di cui siamo così fieri e che siamo così ansiosi di porre in atto, furono annunciati, amplificati, riaffermati o chiariti, secondo i casi, da Baha'u'llah e dal Bab. Essi ci diedero modi migliori di agire e leggi aggiornate per lo stabilirsi di una società mondiale. La struttura è pronta. Ciò che la persia, più tardi la Turchia cercarono di annullare con tanto diabolico ardore, è cresciuto ancora più forte, annaffiato con la migliore delle acque: il sangue dei martiri, ed ha germogliato rami e foglie in tutto il mondo.
Abbiamo bisogno di aiuto intimo, personale. La pace deve venire prima dal di dentro, solo in seguito potrà stabilirsi nell'arena della vita in comune. Come possiamo far osservare nuove leggi, sostenere una politica internazionale, procedere insieme verso mete di coordinazione e cooperazione mondiale, se non ci impegniamo con noi stessi e se non cerchiamo di conoscere qual'è il posto dell'essere umano nello schema delle cose? Quali sono le sue potenzialità e quali i suoi doveri? Ognuno deve chiedersi: cosa posso fare per me stesso? ...

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