Presupposti teorici del programma Narconon Dottor Fabrizio d'Agostini |
Nella seconda metà del '900 l'occidente ha conosciuto la diffusione della droga a livello di massa. Le ragioni possono essere le più varie, ma probabilmente non è un caso che questo sia seguito alla seconda guerra mondiale; all'avvento della televisione e all'esplosione dei mezzi di comunicazione di massa. Hanno così ragione quelli che hanno indicato la caratteristica dell'epoca nella presenza di una diffusa paura per le sorti dell'umanità minacciata dalle armi nucleari; dalla degenerazione ecologia e progressiva dell'ambiente; dalla manipolazione genetica; dal c.d. scontro di civiltà e da molti altri fattori che, al di là dei giudizi morali, appaiono incombere e dall'altro, il vuoto della paura, apparentemente colmato dalla soddisfazione di bisogni materiali. In sostanza: la fine dei valori è la fine del futuro. Rimane solo la soddisfazione di bisogni materiali promossa dalla televisione e dalla comunicazione di massa. L'individuo di massa tende, infatti, al nulla (folla solitaria). Il modello che ne risulta, definito post-moderno, indica una fase tormentata e di passaggio della civiltà occidentale e forse dell'umanità. La droga si afferma in occidente come promessa chimica, meccanica, di libertà e di benessere. È una risposta ai bisogni immediati (nella droga non esiste tempo). L'individuo con l'assunzione della droga diviene, lì per lì, più forte, più intelligente, più pronto... più libero e meno "nulla". La droga gli assegna una identità fittizia. Pian piano divenuto tossicodipendente l'essere sparisce obnubilato dal dominio sempre più forte, arrogante e completo della droga. È attraverso il corpo, attraverso la materia e i processi chimici, che la droga prende il dominio sulla persona e quindi sullo spirito. L'essere alla fine muore e resta solo un corpo affamato. L'iniziale illusione di libertà si è trasformata in una prigione (la stessa illusione che ha intrappolato l'ultimo Freud). Poiché il punto di rottura appare essere il corpo, esiste una forte tendenza alla medicalizzazione della tossicodipendenza. Ritenere cioè, al di là delle parole, il tossicodipendente un ammalato e cercare di "curarlo" soprattutto o anche o molto con trattamenti medici. Certo ogni persona sottratta alla droga qualunque sia il metodo è una vittoria, ma i sistemi adottati hanno sempre o quasi una fase preliminare di assunzione di droga, metadone, psicofarmaci o medicine, quest'ultime non come doverosa cura delle malattie prodotte nel corpo dalla droga, ma come mezzo di disintossicazione. In sostanza il corpo è così nuovamente enfatizzato e il meccanismo dei rapporti corpo-spirito è rafforzato dal punto di vista del corpo. Certo generalmente, i sistemi di disintossicazione contengono "anche" programmi di lavoro e apprendimento di professioni o mestieri, ma il modello che si afferma è sempre lo stesso. Per questa ragione non sono poi molti quelli che escono definitivamente dalla droga ed è per questo che la tossicodipendenza appare un problema sociale quasi invincibile. Il programma Narconon invece basa tutto il programma sul presupposto che l'essere umano sia sostanzialmente un'anima più un corpo o, che è lo stesso, uno spirito incarnato, senza attribuire alla nozione sia di anima sia di spirito nulla di metafisico o astratto e tantomeno di religioso. L'essere umano è dunque un essere composito che, attraverso un "organo" definito mente, vive e opera nella società e nella storia. È lo spirito che attraverso la mente dirige il corpo. La droga inverte l'ordine delle gerarchie e la materia e i suoi brutali bisogni finiscono per prevalere e finiscono per dominare lo spirito. Sono meccanismi assoluti che non hanno limiti interni e il corpo non si ferma se non con la morte fisica. Allora, la morte dello spirito è avvenuta da molto tempo. L'unico motivo per il quale un tossicodipendente cerca di uscire dalla droga è perché sente la rovina dello spirito e incombere la morte. Sente che vi è qualche cosa di profondamente sbagliato nel modello proposto dalla droga. (Continua) |
SE CONOSCI QUALCUNO CHE HA UN PROBLEMA DI DROGA O ALCOL C'È QUALCOSA CHE PUOI FARE SUBITO CHIAMA 02 36589162 IL PROGRAMMA NARCONON FUNZIONA Narconon è un programma di riabilitazione che non utilizza droghe alternative, farmaci o sostanze che alterano la mente, nel processo della riabilitazione. È un programma di studio (educativo) per la riabilitazione di chi ha abusato di droghe o alcol basato sulle ricerche e le scoperte dell'educatore L. Ron Hubbard. |
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