Comunicato Stampa LAV Catania:
EMERGENZA RANDAGISMO A CATANIA
DEBITO DI 1,5 MLN DI EURO DEL COMUNE VERSO IL CONSORZIO 'ZOOSERVICE'. IL COMUNE NON LI PAGA ED I CANILI PRIVATI MINACCIANO: "350 CANI TORNERANNO PER STRADA"
LA LAV CHIEDE IL COMMISSARIAMENTO DEL COMUNE: "INADEMPIENZE
CRONICHE E GRAVISSIME DELLA GIUNTA SCAPAGNINI, LA REGIONE NOMINI
UN COMMISSARIO AD ACTA PER LA LOTTA AL RANDAGISMO"
Il Comune di Catania ha accumulato un enorme debito nei confronti del Consorzio Zooservice che raccogli i canili privati convenzionati con il Comune per la cattura e la custodia dei cani randagi: secondo il presidente del consorzio, Mauro Trombetta, dal giugno 2005 si è creato un debito di ben 1,5 milioni di euro! Ed oggi sulla stampa locale Trombetta annuncia: "350 cani saranno lasciati di nuovo liberi nel territorio".
Secondo la LAV il caso di Catania è la dimostrazione più evidente della fallimentare politica di lotta al randagismo tramite la sola reclusione dei cani nei canili privati, senza nessun intervento di prevenzione. Oggi il risultato è, da un alto, una montagna di debiti, dall'altro la continua crescita del fenomeno del randagismo. "Se ormai Catania risulta la peggiore città italiana in tema di tutela degli animali lo si deve alle inadempienze croniche e gravissime della Giunta - afferma Alessio Riggi, responsabile LAV Catania -: per anni il Comune ha continuato a promettere di sanare i debiti ed ha ciclicamente rinnovato le convenzioni con i canili privati. Oggi se un cittadino chiede l'intervento del Comune per un animale in difficoltà o ferito, la risposta è il logorante "scaricabarile" fra gli uffici
Abbiamo assistito ad una politica irresponsabile di non-gestione del randagismo nonostante la LAV e le altre Associazioni animaliste abbiano continuamente avanzato proposte ed offerto collaborazione all'Amministrazione comunale, sempre sorda anche rispetto agli obblighi di legge in materia di randagismo".
Per tali motivi la LAV annuncia la formale richiesta al Presidente della Regione Siciliana ed agli Assessori regionali agli Enti Locali ed alla Sanità di nominare immediatamente un commissario ad acta al Comune di Catania per la lotta al randagismo. La Giunta Scapagnini ha dimostrato nei fatti di ignorare totalmente questo problema e di non avere né la volontà né la capacità di porre in essere la benché minima azione amministrativa tesa ad affrontare seriamente l'emergenza randagismo.
"Le campagne di sterilizzazione e di controllo demografico delle popolazioni randagie, già previste dalla Legge regionale 15/2000, sono gli unici strumenti realmente validi per contrastare tale fenomeno dichiara Alessio Riggi ma l'Amministrazione catanese non ha mai dato attuazione a questo obbligo di legge. Per questo chiediamo di Commissariare il Comune e di avviare subito un nuovo modo di gestire il fenomeno del randagismo più rispettoso del benessere animale e della stessa sensibilità dei cittadini".
La LAV, inoltre, ritiene che la Giunta comunale debba immediatamente e definitivamente estinguere i debiti verso i canili convenzionati, sia per una questione di legalità sia per assicurare il buon trattamento degli animali. La LAV, infine, non può che considerare come una provocazione forte e d'impatto la "minaccia" dei canili creditori di abbandonare i cani per le strade cittadine: sarebbe assurdo oltre che penalmente rilevante in quanto costituirebbe reato di maltrattamento ed abbandono ex L. 189/2004 far pagare ancora una volta agli animali le colpe e le responsabilità di politici ed amministratori che non fanno il proprio dovere.
Catania, 16.01.2007
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