Un semplice aereo di carta, un gesto simbolico, un messaggio che colpisce. È l'ultima provocazione di Marco Melega, imprenditore e personaggio pubblico sempre più presente nel dibattito mediatico grazie alla sua comunicazione diretta e spesso sopra le righe.
In occasione dell'attesissima esibizione delle Frecce Tricolori sul Lago di Garda, in programma oggi, 18 maggio, Melega ha pubblicato ieri sui suoi canali social un video che ha già fatto discutere. Nella clip, piega una cartella esattoriale da oltre 25 milioni di euro fino a trasformarla in un aereo di carta, che poi lancia in aria. Il volo dura pochi secondi: l'aereo decolla, perde quota e si schianta al suolo.
A commento del gesto, una frase secca che riassume il senso dell'azione:
"Ricevi una cartella che costa come un jet privato da 25 milioni di euro, ma non vola nemmeno."
Una metafora amara e provocatoria che unisce ironia e critica sociale. Il gesto ha già acceso i riflettori sul profilo TikTok di Melega, che da mesi utilizza la piattaforma come diario personale, ma anche come spazio di protesta contro quello che definisce un sistema fiscale "aggressivo e distruttivo" nei confronti degli imprenditori.
Una strategia comunicativa costruita sul contrasto
Nei suoi video, alterna ambientazioni esotiche e lussuose—dalle Maldive a Dubai, passando per Bali e Mauritius—a contenuti che richiamano la documentazione fiscale ricevuta dallo Stato italiano. Il risultato è un contrasto forte e volutamente spiazzante: da una parte il peso di accuse fiscali rilevanti, dall'altra la leggerezza di una vita vissuta tra resort, supercar e panorami da cartolina.
Una critica che divide l'opinione pubblica
L'obiettivo di queste provocazioni, secondo quanto emerge implicitamente dai contenuti pubblicati, è quello di porre l'attenzione sul rapporto tra fisco e impresa in Italia. Melega mette in discussione la legittimità delle azioni esecutive fondate su presunzioni, spesso anticipate da comunicazioni mediatiche forti e dannose per l'immagine degli interessati, prima ancora che ci sia stato un processo.
Molti utenti sui social si riconoscono in questa narrazione e vedono in Melega una voce fuori dal coro, capace di esprimere un malcontento diffuso. Altri lo criticano, accusandolo di spettacolarizzare un tema serio o di mancare di rispetto verso le istituzioni.
Il paradosso del jet che non vola
L'aereo di carta lanciato sullo sfondo del Lago di Garda si carica così di significati. Non è solo una provocazione estetica. È una critica simbolica a un sistema che, secondo Melega, colpisce con violenza ma senza garantire un vero percorso di giustizia, trasformando presunzioni fiscali in cartelle esattoriali esecutive con effetti immediati e spesso devastanti sul patrimonio e sulla reputazione degli individui.
In un momento in cui la fiducia tra cittadini e istituzioni è spesso messa alla prova, episodi come questo mostrano quanto sia importante il ruolo della comunicazione anche nel campo della giustizia tributaria. Che la si condivida o meno, la narrazione proposta da Marco Melega sta intercettando un disagio reale e sfrutta il potere dell'immagine per generare reazioni forti.
E mentre oggi 18 Maggio i cieli sopra il Lago di Garda saranno attraversati con maestria dalle Frecce Tricolori, un altro volo ha già fatto notizia. Più modesto, certo, e destinato a cadere subito. Ma capace, in pochi secondi, di sollevare domande su potere, denaro, giustizia e comunicazione.
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