«IL FASCINO DEL FERRO BATTUTO» 3° CONCORSO NAZIONALE DI ARTE FABBRILE «LA TRADIZIONE DEL FERRO BATTUTO IN SICILIA» San Marco d'Alunzio (ME) 03/04/05 Agosto 2007 3 Agosto 2007 Mattino: accoglienza dei partecipanti alla manifestazione di arte fabbrile,
Pomeriggio: inaugurazione della manifestazione con il saluto del Sindaco e istituzioni locali, apertura mostra ed esposizione di opere in ferro battuto profumi e colori tra le vie del borgo TRADIZIONI MUSICA LUOGHI STORIA ARTI MESTIERI Mostra mercato d'arte, cultura, spettacolo, artigianato, prodotti naturali e biologici con varie degustazioni di prodotti tipici locali che si svolgerà nella parte vecchia del paese Animazione e intrattenimento con canti e musica popolare per le vie del paese
4 Agosto 2007 Mattino: inizio della manifestazione di arte fabbrile, visite ed escursioni guidate nel Parco dei Nebrodi e nei principali siti archeologici, paesaggistici e naturalistici di San Marco D'Alunzio
Pomeriggio: profumi e colori tra le vie del borgo TRADIZIONI MUSICA LUOGHI STORIA ARTI MESTIERI Mostra mercato d'arte, cultura, spettacolo, artigianato, prodotti naturali e biologici con varie degustazioni di prodotti tipici locali che si svolgerà nella parte vecchia del paese. Convegno sul tema "Sapori locali, turismo, artigianato per un nuovo progetto di sviluppo del "Cuore della Sicilia" Animazione e intrattenimento con canti e musica popolare per le vie del paese
5 Agosto 2007 Mattino: Prosecuzione della manifestazione di arte fabbrile, visite ed escursioni guidati nel Parco dei Nebrodi e nei principali siti archeologici, paesaggistici e naturalistici di San Marco D'Alunzio Pomeriggio: profumi e colori tra le vie del borgo TRADIZIONI MUSICA LUOGHI STORIE ARTI MESTIERI Mostra mercato d'arte, cultura, spettacolo, artigianato, prodotti naturali e biologici con varie degustazioni di prodotti tipici locali che si svolgerà nella parte vecchia del borgo del paese, animazione e intrattenimento con canti e musica popolare per le vie del paese, serata: raccolta degli elaborati in ferro, consegna attestati e targhe.
| Amor, che lungiamente m'hai menato
Amor, che lungiamente m'ài menato a freno stretto senza riposanza, alarga le toi retine, in pietanza, chè soperchianza - m'a vinto e stancato; c'ò più durato - ch'eo non ò possanza, per voi, madonna, a cui porto lianza più che non fa assessino asorcuitato, che si lassa morir per sua credanza. Ben este affanno dilittoso amare, e dolze pena ben si pò chiamare; ma voi, madonna, de la mia travaglia, ca sì mi squaglia, - prenda voi merzide, che ben è dolze mal, se no m'auzide. Oi dolze ciera co sguardo soavi, più bella d'altra che sia in vostra terra, trajete lo meo core ormai di guerra, che per voi erra - e gran trataglia nd' avi: ca si gran travi - poco ferro serra, e poca pioggia grande vento aterra, però, madonna, non vi 'ncresca gravi, s'Amor vi sforza, c'ogni cosa inserra; chè certa no gli è troppo disinore quand'omo è vinto da un suo megliore, e tanto più da Amor che vince tutto. Però non dutto - c'Amor non vi dismova saggio guerreri vince guerra e prova. Non dico c'a la vostra gran belleza orgoglio non convegna e stiavi beni, c'a bella donna orgoglio ben conveni, che si manteni - in pregio ed in grandeza. Troppa altereza - è quella che sconveni; di grande orgoglio mai ben non aveni. Però, madonna, la vostra dureza convertasi in pietanza e si rinfreni; non si distenda tanto ch'io ne pera. Lo sole è alto, si face lumera, e via più quanto 'n altura pare: vostro orgogliare, - per zo, e vostra alteze faciami pro' e tornimi in dolceze. E' allumo dentro e sforzo in far semblanza di non mostrar zo che lo meo cor senti. Oi quant'è dura pena al cor dolenti stare tacenti - e non far dimostranza! Chè la pesanza - a la ciera consenti, e fanno vista di lor portamenti, cosi son volentieri 'n acordanza, la cera co lo core insembramenti. Forza di senno è quella che soverchia ardir di core, asconde ed incoverchia. Ben è gran senno, chi lo pote fare, saver celare - ed essere segnore de lo suo core quand'este 'n errore. Amor fa disviare li più saggi, e chi più ama a pena à in sè misura; più folle è quello che più si 'nnamura. Amor non cura - di far suoi dannaggi, ca li coraggi - mette in tal calura, che non pò rifreddare per freddura. Gli occhi a lo core sono li messaggi de' lor cominciamenti per natura. Dunque, madonna, gli occhi e lo meo core avete in vostra man dentro e di fore, ch'Amor mi sbatte e smena che no abento, sì come vento - smena nave in onda. Voi siete meo pennel che non affonda.
[Guido delle Colonne ] |