Focus su un'Europa a bassa crescita e nel settore value added. Per estrarre valore da asset immobiliari da riqualificare. È la strategia del colosso americano Blackrock nel segmento real estate, nel quale vanta un portafoglio europeo da sette miliardi di dollari. Con una predilezione per il Nord del Vecchio continente, anche se con un occhio sull'Italia.
Secondo i bene informati, nel nostro Paese il gruppo sta guardando svariati asset in cerca dell'occasione giusta per fare l'ingresso nel mercato immobiliare, con un focus particolare su Milano. Sarà la paura che si è diffusa in Gran Bretagna, dove la scorsa settimana sono stati sospesi fondi immobiliari – da Stabdard Life ad Aviva passando per M&G ed Henderson – per un controvalore di 14,8 miliardi di sterline, a fare cambiare la strategia al colosso Usa? Per adesso la società non commenta.
«Il real estate sta assumendo sempre più importanza nei portafogli degli investitori – dice a Casa24Plus Tom Lee, a capo del real estate Emea del gruppo –. In un contesto di tassi molto bassi come quello che stiamo vivendo è estremamente difficile trovare un rendimento interessante. I portafogli storici focalizzati su azionario e obbligazionario devono fare i conti con ritorni poco allettanti. Tutte le classi di investimento alternative, invece, stanno diventando sempre più importanti. E il real estate è una di queste». Un fenomeno globale, come tiene a sottolineare Lee.
Quale strategia Blackrock ha adottato quindi nei diversi Paesi europei? «In Europa abbiamo contesto di bassa crescita e bassi tassi di interesse, ma gli investitori cercano ancora rendimenti interessanti – dice ancora Lee –. Ci troviamo di fronte anche a una forte scarsità di progetti di sviluppo immobiliare, a eccezione di Londra. Ci stiamo quindi focalizzando su asset da riqualificare e riposizionare sul mercato e che richiedono di applicare una gestione attiva». I trophy asset a basso rendimento non fanno al caso del colosso Usa.
In generale Blackrock predilige i Paesi nei quali ha scelto di avere una posizione locale, come nel Regno Unito, in Germania, Francia Paesi nordici quali la Danimarca. «In Italia, dove siamo molto attivi, stiamo ancora cercando asset adeguati alla nostra strategia, ma siamo molto selettivi – spiega ancora l'intervistato –. Guardiamo soprattutto città dove siano presenti driver economici e immobiliari. Pensiamo quindi in primis a Milano, città sulla quale puntiamo pur non avendo ancora un team in loco. Mi spiace dirlo ma l'Italia non è il nostro focus principale. Preferiamo puntare su mercati più liquidi e trasparenti».
Blackrock valuta singole occasioni e città per città, non basa la propria strategia su confronti tra Paesi. «Per noi si tratta – dice ancora Lee – di trovare l'opportunità giusta per poi sviluppare valore».
Sul fronte del portafoglio, la fetta più consistente a livello europeo è nel Regno Unito – dove non è ancora deciso come cambierà la strategia dopo Brexit – ma la scelta ora si dirige soprattutto su segmenti di investimento di nicchia che abbiano grandi opportunità di sviluppo come quello degli alloggi per studenti. In questo contesto scegliamo accuratamente la location. «Si tratta di un trend in crescita, anche per via della domanda in arrivo da un continente in fermento come quello asiatico. Il settore offre rendimenti decisamente più elevati del residenziale». Altro settore in cui il gruppo è presente è quello delle cliniche private (health care), ma interessante è anche il segmento delle residenze per anziani («nel quale va però risolto il nodo della gestione»). Uffici e retail restano asset class molto importanti, ma cresce l'importanza di industriale e logistica in relazione agli sviluppi dell'e-commerce: «Un trend che richiede un importante lavoro su magazzini e punti di consegna», conclude Lee.
Intanto il gruppo ha messo a segno una delle vendite più consistenti dell'anno, cedendo a Qatar Investment Authority una torre di uffici a Singapore per 2,5 miliardi di dollari. Anche a Londra Blackrock ha venduto alcuni asset nel segmento uffici, in un panorama di contrazione delle operazioni che ha caratterizzato il Paese pre-Brexit e che potrebbe diventare la norma nel corso dei prossimi mesi vista l'incertezza che aleggia sul futuro del Regno Unito al di fuori dell'Unione europea.
FONTE: Il Sole 24Ore
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